giovedì 25 ottobre 2007

CLASS ACTION

Da qualche mese non si parla più della class action.
Eppure è la nostra salvezza contro le truffe perpetrate dalle multinazionali, dalla banche, dallo Stato, dalle compagnie telefoniche, dalle compagnie petrolifere. E’ semplicemente un’azione legale condotta da uno o più avvocati (studi legali) nell’interesse didiversi soggetti che sono incorsi nel medesimo problema. Esempi? Cirio, Parmalat, TangoBond, Banca di Roma, truffe miliardarie verso i cittadini.
Ma come dovrebbe essere una Class Action efficace?- Prima di tutto dovrebbe avere le stesse potenzialità di quella americana, filtrata dei possibili abusi che la stessa ammette.
- Ogni cittadino può farsi promotore della Class Action.
- La Class Action deve essere richiesta per qualunque atto illecito,omissione, inadempimento contrattuale che ha arrecato danni a unalto numero di cittadini. Tipici sono gli ambiti degli investimenti finanziari, assicurativi, telecomunicazioni, energia, salute, ecc.
- Prevedere una verifica preliminare da parte del giudice.
- Al fine di garantire che le proposte transattive siano compiute nell’esclusivo interesse della classe e non di quella degli studi legali che la seguono, le transazioni, per essere valide, devono essere votate dagli iscritti alla classe.
- In caso di transazione o di sentenza favorevole è previsto un meccanismo automatico di risarcimento gestito da un “curatore amministrativo” nominato dal giudice. Tutti i cittadini appartenenti alla definizione di classe (stabilita dal giudice) possono iscriversi per ottenere il risarcimento entro sei mesi dalla sentenza.
- Prevedere la possibilità di condannare l’azienda che ha commesso un illecito plurioffensivo non solo in rapporto al danno direttamente procurato, ma anche in rapporto al vantaggio economico ottenuto dall’azienda stessa.
- In caso di soccombenza della classe, nulla è dovuto agli avvocati che hanno avviato la class action, in caso di vittoria, la parcella è calcolata come percentuale dei risarcimenti ottenuti nella misura massima del 10%.
Cosa ha combinato il Governo? Prodi, Bersani, Rutelli, in varie occasioni su TV e giornali avevano preannunciato che non vogliono una Class Action all’americana, che tradotto vuol dire che non vogliono sentir parlare di proposte di legge presentate da Pedica (IdV), Poretti (RnP), Fabris (UDEUR), ma vogliono far approvare il ddl Bersani-Schioppa-Mastella che prevede:
1) il diritto di avviare la Class Action è riservato alle associazioni riconosciute dal Governo, cioè quelle che fanno parte del CNCU (pagate dallo Stato, le famose 16 sorelle). In questo modo si andrebbe a limitare il potere di questa legge, concedendo la facoltà di avviare la Class Action ad un’associazione che potrebbe non aver intenzione di avviare una causa contro chi gli versa i contributi pubblici. Tradotto, una Class Action controllata e filtrata dallo Stato. Non deve essere l’associazione a filtrare le Class Action, bensì il giudice.
2) Dopo aver vinto la Class Action, il singolo cittadino dovrà mettere mano al portafoglio e avviare un’azione giudiziaria per avere il risarcimento che gli spetta. Ed allora, a che serve la Class Action?
Per fortuna, il ddl si è arenato al Senato e per ora non se ne parla, ma è certo che bisogna vigilare...

1 commento:

Anonimo ha detto...

CHE VERGOGNA... PER FORTUNA DA DOMANI ENTRERA' IN VIGORE L'UNICA COSA LEGALE IN ITALIA: L'ORA!!!