di Uriel Fanelli
Tempo
fa mi era stato chiesto di avvisare quando, a mia personale
opinione, fosse venuto il momento di ritirare i soldi dalle banche
italiane per metterli sotto il materasso. Bene, in questo momento c'e'
un pasticcio tale che non posso identificare il rischio, ma dire che
c'e' troppa confusione e che quando c'e' tutta questa confusione sotto
il cielo, di solito prendono l'inQlata i correntisti. Magari non
succedera', ma la situazione e' allarmante per poca chiarezza.
Mi
riferisco alla storia dei 40 miliardi per i quali il governo ha chiesto
una deroga alla UE, per sforare il patto di stabilita'.
Inizialmente
si era detto che quei soldi sarebbero andati alle banche, perche' a
detta di Grilli le banche "avevano anticipato il credito". Peccato che i
conti non tornavano, per diversi motivi.
Innanzitutto
se parliamo di SBF - salvo buon fine - non avviene cessione del
credito, e il creditore rimane l'azienda.
In
secondo, nessuno ricorda che le banche italiane abbiano la tendenza ad
accettare cessioni del credito: che la banca accetti un credito in sofferenza anticipando i
soldi e' rarissimo. Non fa parte del DNA delle banche italiane
Ci sono tante altre ambiguita' in questa storia.
Per
prima cosa, se quei soldi oggi sono in cassa, non c'e' alcun bisogno di
un provvedimento ad hoc per pagare le imprese. Non e' affatto chiaro
come mai , a fronte di debiti gia' iscritti a bilancio e ad istanze di
pagamento, sia necessario oggi un provvedimento ad hoc se i soldi sono
in cassa. Si mandino in pagamento le fatture, sic et simpliciter: non e'
un atto che richiede decreti del parlamento.
In
secondo luogo non e' chiaro per quale motivo sia stata necessaria una
luce verde dalla UE per questo. In ultima analisi quei soldi erano gia'
iscritti a bilancio come debiti. Se anche si fosse fatto altro debito
per coprire quei debiti, cambiava solo la voce di bilancio. Ma il fiscal
compact e' arrivato DOPO che quelle voci sono state messe a bilancio
come debiti. Non si capisce dove sarebbe la violazione o la deroga.
Queste
erano le fumosita' - per niente chiarite da Grilli - che sono apparse
subito. Ma adesso e' successo che quando il provvedimento - di cui non
si capisce la necessita' - e' arrivato in parlamento e sono arrivate
le prime richieste di mandare in pagamento PRIMA le aziende e POI le
banche, e' stato ritirato per "chiarimenti" da chi lo
aveva proposto.
In
pratica, quel provvedimento andava benissimo quando tutti i soldi
andavano alle banche per presunti "anticipi" e veniva approvato. Appena arrivato in parlamento, il provvedimento "non e' più chiaro".
Alcuni dicono che la decisione sia dovuta alla decisione di creare un
fondo da cui i comuni/amministrazione e le amministrazioni attingono,
ma chi gestisce il fondo? E poi, se i
comuni/amministrazioni non prendono i soldi dal fondo? La legge,
infatti, dice che le amministrazioni che usano questo fondo si trovano
poi penalizzate nel chiedere altri fondi allo stato. Si intende
finanziare un fondo?
In
secondo luogo, e' perlomeno sospetta la fretta della UE, che di solito
non si interessa di aziende , bensi' di banche, e incita il parlamento a
"fate subito".
http://www.repubblica.it/economia/2013/04/03/news/p_a_aumento_irpef_martone_non_risulta_agli_atti-55843663/?ref=HREC1-6
Ovviamente,
se si dichiarasse ufficialmente che le banche italiane hanno bisogno di
salvataggi, sarebbe un disastro. Probabilmente crollerebbe il rating
del debito italiano, di sicuro quello delle banche italiane. E'
chiaro che se banche di GROSSE economie della zona euro necessiteranno
di salvataggi, essi dovranno venire nascosti per non seminare il panico
sui mercati.
Sospetto che questa operazione da 40 miliardi sia nata come un
salvataggio bancario sotto mentite spoglie. Sospetto che, non volendo
gettare sui mercati il macigno del "salvataggio delle banche italiane",
si sia cercato (maldestramente e dilettantisticamente) di salvare le
banche senza farlo notare.Ma
questo significa che le banche italiane hanno buchi da sanare, per 40
miliardi. Piu' di quanto questa operazione possa coprire, dal momento
che e' improbabile che dopo una simile notizia le banche possano
rastrellare crediti verso lo stato fino a 40 miliardi, per coprire
l'operazione. Essa sa di dilettantismo, e nel medio termine emergera'
sui bilanci delle banche stesse. Puo' dare ossigeno alle banche per un
quarter, cioe' fino a fine Giugno.
Ovviamente
potrei sbagliare. Ma , onestamente, con un sospetto di una spada di
Damocle da 40 miliardi che svolazza sulle banche italiane, svuotare
immediatamente i conti - almeno sino a quando non sara' chiara la
situazione - e' l'unico consiglio che darei a chi ha risparmiato
faticosamente due lire.
Quindi, via i liquidi dalle banche italiane, ALMENO sino a quando non sara' chiaro che diavolo succede a questi
40 miliardi, a chi sono andati, e cosa c'entravano DAVVERO le banche.
Se
per disgrazia un QUALSIASI giornale finanziario americano esponesse
dubbi simili ai miei, il panico esploderebbe, e rischiate di lasciarci i
risparmi di una vita. Spero di sbagliare. Ma se sbagliero' su questo, il merito e' di chi sta gestendo questa
vicenda in un modo assurdo, poco trasparente, che lascia pensare male, e
che accampa scuse assurde per una operazione di pagamento che, se i
soldi sono in cassa, non ha bisogno di provvedimenti del parlamento.
Il rischio, la fumosita' dell'operazione, e questo inutile ditirambo parlamentare fanno pensare cosi' male che, anche se io avessi torto, come spero, ritirare i soldi fino ad avere chiarezza e' l'unica decisione saggia di qualsiasi padre di famiglia. Non sto dicendo che succedera' qualcosa, e questa non e' una previsione. Ma in una situazione del genere , il worst case e' cosi' rischioso che oggi chi ha liquidi in banca sta giocando un qualche azzardo, e probabilmente chi deposita i soldi in una banca NON sta cercando azzardo, specialmente in questo periodo.
Il rischio, la fumosita' dell'operazione, e questo inutile ditirambo parlamentare fanno pensare cosi' male che, anche se io avessi torto, come spero, ritirare i soldi fino ad avere chiarezza e' l'unica decisione saggia di qualsiasi padre di famiglia. Non sto dicendo che succedera' qualcosa, e questa non e' una previsione. Ma in una situazione del genere , il worst case e' cosi' rischioso che oggi chi ha liquidi in banca sta giocando un qualche azzardo, e probabilmente chi deposita i soldi in una banca NON sta cercando azzardo, specialmente in questo periodo.
In una situazione che nasce poco chiara, col tentativo di non discutere
il provvedimento, che non è chiaro perche' serve un provvedimento
per fare ordinaria contabilita' -quale e' il pagamento dei fornitori- ,
con un provvedimento che torna indietro dopo che per chi
lo proponeva si doveva approvare a porte chiuse, fidarsi e'
impossibile.
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