Sul blog di Montanari ho letto un bel post che condivido quasi integralmente.
Sono un fan di Obama della prima ora ma quando, nel corso di una campagna elettorale che ho seguito passo passo, l'ho sentito dire tutto ed il contrario di tutto, ho compreso che sarebbe troppo pretendere che questo ragazzo di Chicago possa fare il miracolo, e cioè allontanare da Washington le lobbies americane ed impedire che queste influenzino, spesso pesantemente, le decisioni politiche del governo.
E' già un miracolo che un senatore di colore sia il 44° Presidente degli Stati Uniti.
"Gli Stati Uniti d’America sono al momento di gran lunga il maschio dominante nel branco di lupi che è la società degli uomini. Ogni quattro anni, da repubblica presidenziale, gli USA eleggono un presidente cui sono affidati amplissimi poteri, ma questo solamente sulla carta.
In effetti chi comanda anche laggiù sono gruppi economici la cui influenza soverchia quella di qualsiasi presidente. Senza menzionare i fabbricanti e mercanti d’armi o i petrolieri, basta dare un’occhiata a chi timona l’economia nel settore alimentare. Un presidente sta in carica al massimo quattro più quattro anni. Questi sono lì da decenni e non ci sarà elezione che tenga. Quello maneggia i quattrini pubblici che sono, tutto sommato, dispiegati su di un tavolo alla luce del sole e sui quali, almeno là, si deve rendere conto. Questi maneggiano fondi propri, e tanti, sono persone di cui il frequentatore delle TV non ha mai visto la faccia, ma che pesano su decisioni importantissime, dalle relazioni con un paese straniero fino ad una dichiarazione di guerra.
Dunque, come è sempre accaduto, Barack Obama avrà un grado di libertà che sarà tutt’altro che infinito e temo che non ci sarà da farsi illusioni: per il mondo nuovo, per improrogabile che sia, non è ancora arrivato il momento.
È vero che il mondo è affetto da una collezione di patologie che sfuggono ad ogni conta: da una crisi economica e finanziaria, peraltro prevedibilissima, che non ha possibilità di guarigione a decine di guerre ormai cronicizzate. Ma si tratta di contingenze che, in un modo o nell’altro e in tempi più o meno lunghi finiranno.
Dunque, come è sempre accaduto, Barack Obama avrà un grado di libertà che sarà tutt’altro che infinito e temo che non ci sarà da farsi illusioni: per il mondo nuovo, per improrogabile che sia, non è ancora arrivato il momento.
È vero che il mondo è affetto da una collezione di patologie che sfuggono ad ogni conta: da una crisi economica e finanziaria, peraltro prevedibilissima, che non ha possibilità di guarigione a decine di guerre ormai cronicizzate. Ma si tratta di contingenze che, in un modo o nell’altro e in tempi più o meno lunghi finiranno.
Ciò che non ha un andamento ciclico e di cui non esiste soluzione possibile, invece, è l’inquinamento della Terra unito all’esaurimento delle risorse energetiche. Grazie all’azione devastante di politici e alla complicità di scienziati, noi abbiamo preteso di prevaricare le leggi fondamentali della Natura, abbiamo saccheggiato le scarse risorse energetiche del pianeta sterilizzandolo e abbiamo avvelenato in modo irreversibile aria, acqua e terra, sperperando il patrimonio dei nostri figli.
Gli Stati Uniti sono tra i maggiori responsabili di questa devastazione, tanto che se ognuno di noi si comportasse come gli americani, non basterebbero sette pianeti come il nostro per darci energia e per contenere l’immondizia.
Barack Obama si comporti come un capo pellerossa: ogni decisione sia presa pensando alle prossime sette generazioni. Tra le altre cose, se da questa elezione, per tanti versi epocale, non ci saranno segni evidenti di risveglio, significherà che tutto il sistema ha un assoluto bisognio di una revisione."
Barack Obama si comporti come un capo pellerossa: ogni decisione sia presa pensando alle prossime sette generazioni. Tra le altre cose, se da questa elezione, per tanti versi epocale, non ci saranno segni evidenti di risveglio, significherà che tutto il sistema ha un assoluto bisognio di una revisione."
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