Beppe Grillo da
antipolitico ad amministratore? “Falsa impostazione: Grillo e’ sempre
stato un politico puro, e la sua azione e’ antipartitica, non
antipolitica”. Leonardo Facco, studioso dei partiti con forti
radicamenti popolari come la Lega e ora il M5S, non ha dubbi sulle
capacita’ dell’ex comico genovese di manovrare agevolmente nei palazzi
del potere.
“Rappresenta la
politica vera, quella che la gente vorrebbe finalmente attuata -dice
Facco-. Adesso lo scenario piu’ plausibile e’ che lui faccia un governo
insieme al Pd, cedendo magari su 4 o 5 punti che non gli sembrano
essenziali ma mantenendo quelli fortemente simbolici, come la riduzione
del numero dei parlamentari, delle spese per i partiti e del
finanziamento pubblico. Questo smascherera’ il Pd, e Grillo raggiungera’
il suio obbiettivo: distruggere il sistema dei partiti”.
Questo perche’,
ragiona ancora Facco, “sa benissimo che non potra’ mai raggiungere il
51% e agire da quella maggioranza. Un po’ come fece la Lega degli inizi,
che si alleo’ con Berlusconi per poi farlo cadere su argomenti che
erano per loro irrinunciabili”. Quanto a Berlusconi, dice, “resta sempre
un magnifico populista, ma Grillo gli e’ superiore: e oltretutto sono
due miliardari, solo che il primo entro’ in politica per salvare le sue
aziende, il secondo non ha questi problemi, le loro motivazioni sono
diversissime e i loro fini anche.
Grillo -ribadisce-
vuole rompere gli schemi del parlamentarismo, e quindi e’ antipartitico,
ma di sicuro non antipolitico: ed e’ l’unico che puo’ smascherare
quelli che dicono di aver vinto”.
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