Primo, Berlusconi è morto, questo dev’essere chiaro a tutti: Se lo condannano per la sua proclività a delinquere, se si veste di saio e come promesso restituisce l’Imu di tasca sua, se dovesse cedere colpito da una malattia grave, di lui non se ne parli più. Abbiamo perso vent’anni prendendolo sul serio, ora
basta.
Secondo, ci sono solo due forze in campo, non Grillo e Bersani, ma gli attivisti e la sinistra,
tocca a loro tirarci fuori. Le carte sono in mano a Bersani, che dopo aver ridotto abbondantemente il PD, ha fatto la prima
mossa sbagliata, offrendo poltrone a una venticinquenne,
come fosse una Pivetti qualunque, perchè la vergogna della Seconda Repubblica è finita.
Terzo,
si forma un governo dei migliori, di tecnici e di persone perbene,
trentenni o ottantenni non conta - non D’Alema, certo, nè
Rosy Bindi, nè il corrotto Giuliano Amato - e si tratta un programma minimo,
non solo con Grillo, ma facendo
consultazioni con i parlamentari, i quali riferiscano dopo aver ricevuto appropriate istruzioni dalla base che li ha eletti.
Quarto, si decide insieme, con loro
e naturalmente con i loro referenti sulla rete, non solo l’azzeramento
dei costi della politica o il dimezzamento del numero dei parlamentari e del loro stipendio, ma anche
l’abolizione delle province (sarebbero necessario anche delle regioni…), nonchè una nuova legge elettorale maggioritaria, non
proporzionale, con la preferenza.
Quanto all'urgente modifica della prima parte della Costituzione, si elimina il
bicameralismo perfetto (e così anche le regioni si trasformano in un mero organo d'indirizzo, quale dovrebbero essere, e possono essere abolite), si elimina dalla Costituzione il pareggio di bilancio inserito da Monti col concorso del PDl e PD-L e si favorisce il sostegno alle piccole-medio imprese proibito
da Maastricht.
Quinto, non urgentissimo ma necessario, si propone un referendum consultivo sull’euro, quindi si torna a votare, orgogliosi di essere italian (WE, THE PEOPLE)i.
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