di Paolo Becchi
Non hanno capito niente! Vengono sconfitti, umiliati, e continuano a
non capire. È un fenomeno che non ha precedenti, e che rivela la forza
del MoVimento 5 Stelle, la sua novità assoluta. Ci vediamo in Parlamento!,
ha sempre ripetuto Grillo: ed in Parlamento, ora, il MoVimento l’ha
conquistato, imponendosi alla Camera ed al Senato. Ma loro continuano a
non capire.
Basta leggere le recenti dichiarazioni di Vendola: «Interlocuzione con Grillo è un dovere»; o di Moretti
(Pd): «Dialogo possibile con loro». E pensano alla “responsabilità
nazionale”, alle larghe intese, alle maggioranze trasversali. Possibile
che non abbiano capito? Possibile che continuino a ragionare come se il
MoVimento fosse un partito della Prima Repubblica? Possibile che non
riescano a capire che siamo al tramonto, al collasso non della Prima, ma
della Terza Repubblica?
Ormai lo sappiamo quello che è avvenuto. Nei miei Nuovi Scritti Corsari l’ho ripetuto per un anno, seguendo i fatti che hanno portato dal colpo di Stato “sobrio” di Mario Monti fino al tentativo di Re Giorgio Napolitano di consolidare gli “equilibri” disegnati dall’esperienza del Governo dei tecnici. Ora, finalmente, è tutto finito. Sono finiti, non hanno più possibilità di salvarsi. Ma loro continuano a non capire. Ha ragione Grillo, quando scrive:
«Non riescono a capire, non riescono a concepire. Bisogna che li
analizzi psichiatricamente. Sono falliti». Non capiscono: continuano a
parlare di coalizioni, di intese, di dialogo (ossia: di trattative, negoziati e compromessi tra i corridoi e le segreterie di partito).
Pensano, ormai, che il MoVimento sia diventato un partito, come i loro,
la cui forza sarebbero i seggi che ha conquistato in Parlamento.
Pensano, come scrive Grillo, ad un «governissimo pdmenoelle - pdelle.
Noi siamo l'ostacolo. Contro di noi non ce la possono più fare, che si
mettano il cuore in pace». Ma perché non avete capito? Eppure Grillo,
ancora oggi, ve lo ha detto: «Saremo 150 dentro e qualche milione
fuori». Sono i milioni fuori dal Parlamento la forza del MoVimento.
Il MoVimento 5 Stelle è e resterà una forza antiparlamentare (*), ora entrata in Parlamento per metterlo in scacco dall’interno.
Una forza democratica, che non crede nei fallimenti e nelle illusioni
della rappresentanza, ma nella partecipazione diretta di tutti i
cittadini alla politica del Paese. È così semplice: i 150 sono dentro
per trasformare la democrazia rappresentativa in democrazia diretta. Nessuna “intesa”, nessun “governissimo”: i partiti sono finiti, perché è iniziata la democrazia.
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