di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI
PRIMA PIAGA
Mancanza di uno spirito sociale. Lo spirito di comunità è
praticamente assente, salvo nelle regioni del Nord. Basta vedere, a puro
titolo di esempio, la distribuzione delle associazioni caritatevoli sul
territorio e, ad ulteriore esempio, verificare da che parte arriva la
maggioranza degli iscritti all’AVIS o l’adesione alla cessione di organi
post mortem.
SECONDA PIAGA
Comportamento verso la collettività. Lo stile vigente in Italia è
quello (ereditato dal Sud) di infischiarsene degli altri, pensando solo a
se stessi e, al massimo, alla propria famiglia. Questo ha generato, da
secoli, la mafia e gli atteggiamenti corrispondenti alla filosofia
mafiosa, quali la spasmodica adozione della corruzione e del favore
immeritato.
TERZA PIAGA
La furbizia. Secondo una cultura, tipicamente mediterranea è meno
qualificato l’individuo colto, dell’individuo furbo. Il vantaggio di
detta filosofia, la furbizia la si trova in tasca senza fatica, mentre
la cultura costa sudore e sacrifici. L’Italia, pertanto, è diventato il
regno dei furbi. Non a caso i politici devono dimostrare sempre più di
essere capaci di “fregare” gli avversari piuttosto che dimostrare la
propria abilità nel risolvere i problemi del paese.
QUARTA PIAGA
La mancanza di cultura. Abbiamo avuto occasione di dimostrare su
questo quotidiano, cifre alla mano, il crescente calo della cultura
giovanile, nonché di quella professionale ed aziendale. Anche nel campo
delle arti siamo nelle stesse condizioni. Basti vedere lo stato del
teatro, delle arti figurative e del cinema il quale ultimo è riuscito
perfino ad ottenere una tassa sulle televisioni per riuscire a
sfangarla, pur producendo film ai quali non hanno il coraggio di
assistere neanche tutti i familiari.
QUINTA PIAGA
Il processo di selezione dei rappresentanti dei popoli italiani
avviene alla rovescia. Non solo non sono i migliori ad avanzare, ma in
più costoro appartengono principalmente alle regioni del Sud. E quindi
sono scarsamente rappresentativi dell’Italia che produce. Vi prego di
soffermarvi a guardare quanto avviene in televisione. La stragrande
maggioranza dei presentatori, degli intervistati e dei problemi discussi
appartengono al Sud. Il Nord esiste solo per pagare! La scarsa cultura
regna sovrana tra gli stessi rappresentanti del popolo. E’ sufficiente
ascoltarli qualche volta per accorgersene. A questo proposito è stato
più che sufficiente un sondaggino fatto presso i parlamentari per
accorgersi che la parola “spread” viene spessissimo usata, ma senza
conoscerne il significato.
SESTA PIAGA
La dipendenza dalla burocrazia. Burocrazia, in generale, è sinonimo
di scorsa voglia di lavorare e, soprattutto, scarsa capacità
organizzativa (praticamente nulla). In Italia queste caratteristiche
negative raggiungono vette impensate ed impensabili. La burocrazia
italiana, oltretutto, nel terrore quotidiano di perdere il potere che
possiede in misura nettamente superiore al potere dei politici, complica
le cose, attraverso i regolamenti essa stessa stila, in modo tale da
rendersi indispensabile. Purtroppo i suoi costi, diretti (paghe e
stipendi) ed indiretti (ritardi e/o regolamenti folli o sostanzialmente
errati) stanno portando questo Stato sull’orlo della bancarotta. Temiamo
che il processo, a meno di una rivoluzione, sia ormai diventato
irreversibile.
SETTIMA PIAGA
Il gigantesco debito pubblico. Il debito pubblico italiano è un
debito-primato a livello mondiale derivato da una cultura, anche questa
mediterranea, che fare “un piacere” agli amici, specie se il piacere è a
spese degli altri cittadini, costa meno fatiche che spremersi le
meningi a vantaggio della collettività. E “fa un piacere” oggi, “fa un
piacere” domani siamo giunti alla condizione attuale.
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