Il MES è un trattato, che istituisce un’organizzazione
finanziaria che influisce pesantemente sulle nostre sorti economiche.
Circa un anno e mezzo fa, quando la crisi in Italia doveva ancora
esplodere nella sua fase più purulenta, qualcuno in Europa decise che
era ora di fornire l’Europa di un ennesimo strumento finanziario, atto a
proteggere l’architettura dell’Unione Europea da una possibile crisi
del debito sovrano e si pensò di sostituire il Fondo salva stati con una nuova
organizzazione, un’istituzione finanziaria detta MES (meccanismo europeo di stabilità, conosciuto
nel resto d’Europa come Esm), uno dice: un
fondo, qualcosa a cui chiedere aiuto in caso di necessità, all’Unione Europea?
Ciò significa un programma di pesanti
condizionalità e di espropri, di
indebitamento ulteriore in quanto,per
risolvere una questione finanziariamente compromessa, ci si compromette
ulteriormente. Le pesanti condizionalità si vedono in
Grecia ove il FMI, esiste un allegato da tutti consultabile, ha imposto la
privatizzazione e quindi la cessione al mercato, di tutti i più grandi
asset del paese, per esempio gli aeroporti, le poste, autostrade, etc...Quindi bisognerebbe
chiedersi innanzitutto di che aiuto si tratti. Il MES parte
con un capitale che adesso è di circa 700 miliardi di Euro e che
suddivide questo capitale in quote tra i vari paesi membri che vi
aderiscono, al momento i paesi membri che vi aderiscono sono quelli
della zona Euro, 17 paesi tra i quali noi. La quota di
contribuzione italiana è del 17,9% ed implica un esborso di 125 miliardi di Euro. Un paese
colpito dalla disoccupazione, dalla carenza endemica di risorse, che non riesce a pagare i
danni del terremoto in Emilia Romagna, paga la sua quota e paga il fallimento delle
banche come Monte dei Paschi di Siena.E come? Semplice, si indebita ulteriormente sul mercato, come prevede il Disegno di Legge N. 3240 Comunicato alla
Presidenza il 3 aprile 2012, si prendono a debito, cioè
corrispondendo degli interessi.Quindi il nostro processo di
salvataggio ci indebita ulteriormente. Ma come tornano indietro
questi soldi? Nel caso in cui un paese membro abbia necessità di essere
salvato e quindi ne faccia esplicita richiesta, dopo un’attenta
valutazione che implica il coinvolgimento della Commissione europea,
della BCE e del FMI, la cd.
Troica, e dopo l’approvazione di un piano di condizionalità
detto memorandum di intesa, si
decide che i soldi possono venire prestati, si paga un’assicurazione
perché poi la polizza copre la
necessità di un eventuale maggiore esborso.Si paga una polizza
per poter chiedere dei prestiti, a prescindere se ne ha veramente
bisogno, l'Italia si indebita da subito per 125
miliardi, soltanto per avere la possibilità di poter
chiedere un prestito dopo, quando e se ci viene concesso, e con interesse. Ma per far fronte ai debiti pregressi non
funziona di indebitarsi ulteriormente, perché oltre
pagare quelli vecchi, devo pagare quelli nuovi, semmai conviene procedere
a un piano di dilazionamenti in cui si concorda una certa tempistica e
nel frattempo si cerca di trovare
i soldi, questa è l’unica maniera di uscire da una crisi.L’Unione Europea ha cioè posto un piano usuraio che indebita
pesantemente gli stati e questo indebitamento progressivo impoverisce il privato
cittadino e costringe lo Stato a cedere
parti di sovranità.Il Presidente del Consiglio Monti
ha sempre dichiarato che la cessione di parte della sovranità fosse non soltanto
ammissibile, ma necessaria.I popoli sono
pronti cioè ad affrontare cessioni di parti della sovranità, quando
c’è una crisi conclamata in atto, ed il non cedere parte
di sovranità avrebbe conseguenze peggiori rispetto che conferirla in un’unica entità centrale, l’Europa unita, che
è l'obiettivo di Monti.La Commissione trilaterale ha come obiettivo la costruzione dell’integrazione politica ed economica europea, e sostiene che le crisi
servono a questo. Dopo la crisi, comunque questa cessione non è
reversibile e del resto, in un celebre discorso al Parlamento Monti ha
espressamente sottolineato come la nostra Costituzione sia fondata sulla cessione della sovranità. Ora, la Costituzione dice che l’Italia può
cedere parti di sovranità purché queste parti di sovranità siano
cedute in maniera paritetica con gli altri stati, che partecipano a
questa cessione nella stessa misura. Il MES chiede quindi cessioni di parti della sovranità, checonsistono nella firma di pesanti condizionalità,
di memorandum di intesa a opera della Troica (Commissione Europea, BCE e
FMI) e nel controllo stretto delle politiche economiche del paese, del Parlamento, per cui nel momento in cui si accede a
questi prestiti non si è più liberi di affrontare le politiche
economiche che si ritengono necessarie per il benessere dei cittadini.
Nel 1938 gli USA hanno statuito il diritto del popolo, nel
momento in cui il ripianamento dei suoi debiti avesse significato
un’eccessiva perdita di benessere,
di vivere con dignità, e rappresentare l’infelicità
estrema di un popolo, bene statuirono che il popolo aveva il diritto morale di non
ripianare il debito, perché il primato spetta alla dignità di un popolo! Gli strumenti messi in campo per ottenere l'Unione Europea sono invece ricattatori, non vi è la ricerca del consenso popolare, perchè non
esiste il popolo europeo.
Ma tornando al Mes, oltre ai 125 miliardi di indebitamento, oltre
all’indebitamento ulteriore che accadrebbe nel caso in cui uno stato
membro si trovasse nelle condizioni di dover chiedere l’aiuto, c’è un
altro aspetto fortemente inquietante, ovvero come il MES è strutturato.I 17 supergovernatori sono costituiti
idealmente dai Ministri delle economie di ogni singolo stato membro che
aderisce, hanno dei poteri illimitati, possono
cambiare il trattato a loro piacimento, a maggioranza qualificata. Se si dovesse modificare la quota parte per riadattarla alle mutate
esigenze, il Consiglio dei 17 supergovernatori potrà decidere di
cambiare le esigenze di capitale all’interno del fondo e quindi passare
da 700 miliardi a 1400 o a 2100.Nel momento
in cui il MES impone una ricapitalizzazione agli stati membri, e i
17 supergovernatori decidano di aumentarla da 700 a 1400 miliardi, noi
ci troveremmo indebitati non più di 125 miliardi, ma di 250. In un
progressivo indebitamento di cui si conosce l’inizio ma non
la fine, e già questo dovrebbe indurci a una forte, fortissima cautela
perché ci staremmo indebitando
all’infinito, consegnando ad un aguzzino un libretto di assegni
virtualmente infinito, tutti in bianco e firmati.
E gli assegni ordinati dal board
dirigenziale del Mes dovranno essere
corrisposti “irrevocabilmente” e “incondizionatamente”, non solo bisogna darli, ma darli esattamente nei tempi e nei modi in cui il MES deciderà. Il Mes li vorrà dagli stati membri, ed all’Art. 17 si dice
che il MES sarà abilitato a contrarre prestiti sui mercati finanziari,
da banche, istituzioni o altre persone, quindi virtualmente può farci indebitare con la Cina o con Goldman Sachs. A quel punto
Goldman Sachs, la Cina e quant’altro saranno osservatori e interlocutori
privilegiati nel processo di definizione del memorandum delle famose
condizionalità che saranno imposte al paese che chiede i prestiti. Se le politiche monetarie di un paese sono tali da fargli
chiedere un aiuto finanziario tramite questo meccanismo, quel paese si ritrova poi
Goldman Sachs quale creditrice, quindi queste cessioni di sovranità non
avvengono soltanto nei confronti di una unità centrale europea, ma nei confronti di istituzioni finanziarie, e persino persone, come sta scritto nell’Art.
17. Altra abnormità da notare è che tutte le operazioni del MES che, essendo un’istituzione composta dai 17 supergovernatori e cioè dai Ministri dell’economia dei vari
paesi, quindi un’istituzione democratica che si rivolge al bene dei cittadini, bene la MES sarà completamente immune da qualsiasi procedimento giudiziario, nel caso in cui
si scoprano irregolarità, come nel caso di operazioni internazionali che si configurano come riciclaggio quando provengono da fondi illeciti privati.Quindi immuni da responsabilità per il loro operato e le sedi, i documenti, i verbali, le
minute, qualsiasi documento prodotto dal MES all’interno del MES o che
abbia una relazione con il Mes, sarà completamente inviolabile, e
questi governatori godranno di una totale, sostanziale impunità e della totale
inviolabilità dei loro documenti. Ed infiine, il MES
avrà sede nei paesi in un luogo che sarà in tutto e per tutto
simile a un’ambasciata perché non sarà soggetto a nessun tipo di
autorizzazione, nessuna autorità, forze dell’ ordine o autorità
giudiziarie, nessuno potrà entrare in queste "premises", non potranno essere soggette a perquisizione, non
potranno essere soggetti a qualsiasi altro tipo di
regolamentazione necessaria sui vari territori, non dovranno
pagare le tasse, sono come uno Stato nello stato.Avranno un Collegio di
revisori esterni (Art. 29), i conti del MES sono
oggetto di revisione da parte di revisori esterni, indipendenti, dei quali
poi aggiungono: approvati dal Consiglio dei governatori.Il Fondo Salva stati è servito sino ad ora a salvare le banche, dopo una
riunione dell’Ecofin la scorsa primavera, la riunione dei Ministri dell’economia, si è discusso sull’opportunità di salvare le banche che non
soltanto sono state ricapitalizzate con i mille miliardi dell’operazione definita dalla BCE,
che potevano restituire comodamente all’1% , e con i quali hanno acquistato titoli di
Stato.Titoli di Stato che all’epoca in Italia avevano rendimenti,
con lo spread alto, elevatissimi, certamente non dell’1%,
ma del 5/6/7%. Le banche hanno acquistato titoli a 3 anni per salvare l’Italia, ma hanno comprato i
soldi all’1% dalla BCE ed acquistato titoli di Stato non all’1%, cercando quindi di far fallire l'Italia.La realtà è che dovevano ricapitalizzarsi dopo le
decisioni assunte dell’Eba , la European banking authority e cioè
l’autorità centrale bancaria europea con sede a Londra che, all’epoca dei famosi risolini tra la Merkel e Sarcozy,
aveva deciso che le banche valevano tanto quanto valevano i loro titoli
di Stato sul valore che avevano sul mercato secondario in quel preciso
momento. E siccome in quel momento i titoli dei paesi del sud Europa: Spagna,
Italia, Grecia avevano un tasso di interesse elevatissimo sul mercato
secondario e quindi valevano di meno, era evidente che le banche spagnole o italiane, che avevano prevalentemente in pancia i
propri titoli del proprio Stato, avevano improvvisamente un ammanco di
bilancio enorme perché valevano improvvisamente di meno. E ciò anche se quei titoli fossero stati rimborsati al valore
prestabilito di quando erano stati acquistati, in quanto la decisione della Eba voleva che le banche dei paesi indebitati, quindi anche quelle italiane, per dessero valore ed avessero
bisogno di ricapitalizzarsi. Voleva una
crisi bancaria, figlia della crisi delle banche d’America, trasferita in
Europa per continuare ad essere una crisi bancaria
pagata dai cittadini.La BCE concede mille miliardi al tasso privilegiato
dell’1 %, da restituire in tre
anni e impone di comprare titoli
di Stato, che in quel momento hanno un tasso di
interesse elevatissimo, per ricapitalizzare le banche.E questo denaro illecitamente ricevuto lo pagano i contribuenti, perché la BCE se lo riprenderà dietro ma gli interessi li pagheranno gli italiani.Mario Draghi, il vile affarista di cui parlava Cossiga, ora vuole aiutare gli stati comprando i titoli di Stato sul
mercato secondario, solo quelli fino a 3 anni. Perchè se non aiutano lo spread, se la differenza dei rendimenti tra i titoli
italiani e i titoli equivalenti tedeschi è su quelli decennali?
Il vile dice:
influiranno un po’ a cascata sui rendimenti dei titoli decennali. Ma i titoli a 3 anni erano proprio quelli che in gran parte le
banche avevano acquistato con i famosi
miliardi presi all’1% dalla BCE, per cui le banche hanno preso i soldi
dalla BCE e comprato i titoli di stato italiani, che noi dovremo
ripagare con le nostre tasse, e non dovranno aspettare 3 anni per pagarli, Draghi lo fa immediatamente facendo questa operazione su un mercato
secondario e così ricapitalizzando ulteriormente le banche. Per cui il
MES avrà essenzialmente finalità di salvataggio delle banche, degli istituti
finanziari ed i soldi per salvare le banche e gli istituti
finanziari li deve mettere Pantalone, cioè noi perché il MES lo
paghiamo noi con i 125 miliardi iniziali ed una quota di indebitamento
progressiva.
Mario Draghi, in una conferenza
stampa tenutasi alla BCE intorno al 6 giugno di quest’anno, ad
una giornalista che gli chiede circa questa ipotesi di utilizzare il
MES per pagare la crisi delle banche, lui risponde che l'operazione
consente la ricapitalizzazione delle banche senza aumentare il
debito degli stati, come se il debito degli stati non riguardasse le quote che il MES utilizza per salvare le banche! E la cosa
ancor più buffa è che abbiamo visto come il MES in sostanza
significhi “cessione di sovranità”
perché nel momento in cui tu lo utilizzi devi sottostare a delle
condizionalità ed al controllo in Parlamento delle politiche economiche
perché sia rispettoso delle
condizionalità.E' ovvio che la sovranità per definizione è
proprio quella di decidere autonomamente, soprattutto in Parlamento le
leggi, quelle poi in materia economica sono le più importanti, è ovvio
che lo stato questa sovranità la perde.
E siccome lo stesso principio è stato proposto anche per
il salvataggio delle banche, quando si è detto di usare il MES per
salvare le banche, ci si è chiesti quali sono le condizionalità per
le banche? Certo non è possibile entrare nei consigli di
amministrazione e decidere le politiche che le banche devono fare, ma si può avere delle quote, diventare azionisti di quelle
banche, una specie di semieuropeizzazione.Per il vile ora la questione è se il MES diventi
azionista delle banche che ricapitalizza o meno. E specifica: "abbiamo
disegnato il trattato con l’obiettivo di diventare un’azionista delle
banche dell’Unione Europea?" Quindi per Draghi il MES, che avrebbe nei
confronti delle banche la stessa finalità che ha nei confronti degli
Stati, quella del salvataggio, se chiede in cambio del salvataggio una quota delle azioni di quello Stato sotto forma di cessione di
sovranità, compie un atto legittimo, se però chiede delle azioni delle
banche che intende salvare, allora ci impone una pesante
riflessione collettiva. E' davvero quello che vogliamo? Ora, per i
cittadini è un bene che il MES
possa aiutarci acquisendo quote della nostra sovranità? Se, come dovremmo, rispondiamo no, allora tu italiano sei
un antieueuropeista, sei un euroscettico, vuoi pilotare questa nazione
sugli scogli della crisi, sei un populista e nel silenzio generale degli intellettuali, dei
giornalisti, degli opinionisti, dei media l’Italia si avvia così verso
l’approvazione del MES seguendo il Disegno di Legge di Mario Monti.In
altri paesi il dibattito comincia a esplodere, perché se ne accorgono
tutti dello scandalo, ed a maggio arriva una lettera di alcune personalità
austriache, professioni e docenti a tutte le istituzioni di Vienna, che sostanzialmente dice “in qualità di cittadini
responsabili i sottoscritti hanno letto la bozza del MES con la
necessaria diligenza e accuratezza, siamo pervenuti alla conclusione
che questa bozza non deve essere accettata, coloro che la firmeranno,
devono essere giudicati avendo agito con dolo eventuale se le
prevedibili conseguenze si manifestano, non solo l’accordo contraddice
le più elementari convenzioni dell’Unione Europea, che costituiscono le
basi per l’ingresso e per la permanenza dell’Europa unita in qualità di
membri, ma viola anche la costituzione federale austriaca, poiché
trasferisce le prerogative del diritto di ogni democrazia, per esempio
la sovranità finanziaria a un’istituzione al di fuori del suo controllo,
se questo trattato sarà ratificato, tutti gli stati membri dell’Unione
Europea saranno diretti da un’oligarchia finanziaria anonima, priva di
legittimazione democratica, per dirla con schiettezza è una delega a
instaurare una schiavitù anonima e finanziaria sotto al pretesto della
solidarietà, in particolare l’impegno a obbligarsi in favore del settore
finanziario, sovraccaricherà le capacità delle economie nazionali e la
disponibilità dei cittadini a subire ulteriori sacrifici finanziari.
L’obbligazione incondizionata e irrevocabile al pagamento iniziale e a
quelli aggiuntivi, testimoniano di questa riduzione in catene a favore
dei grandi possessori di capitali, attraverso l’obbligazione a agire in
accordo con il FMI si stabilisce l’influenza indiretta degli USA, ovvero
la compartecipazione decisionale di quelli che hanno prodotto e che
ancora mettono in scena la crisi finanziaria. I privilegi e le immunità
richieste assicurano agli attori che spendano i europei con illimitate
tasse di solidarietà, illimitate, possono formare un superstato che di
fatto non può essere controllato, citato e perseguito legalmente.
L’Art. 17 regola le operazioni di prestito del Mes, avendo il MES
diritto di fare ricorso contro tutti gli stati membri, ecco che
diventano possibili orge debitorie senza alcun controllo parlamentare e
per gli attori dei mercati di capitali, grossi profitti sui crediti,
senza che questo comporti per loro alcun rischio! Noi riteniamo che se
per qualsiasi motivo i governi volessero aumentare la massa monetaria,
dovrebbero invece affidare la creazione della moneta direttamente alla
BCE, piuttosto che ottenerla attraverso una doppia intermediazione
creditizia a costi più elevati.
Sentite qua: l’indifferenza rispetto alle preoccupazioni e ai problemi
dei cittadini e la tesa inflizione dell’Austerity minacciano di portare a
una resistenza pubblica, all’abbattimento dei governi e perfino a
guerre civili. Quando i cittadini si sveglieranno e si renderanno conto
che grossi attori finanziari che chiedono sempre maggiori sacrifici
economici a tutti gli altri, non corrispondono di contro a un’adeguata
contribuzione, si ribelleranno, ci permettiamo di aggiungere che abbiamo
avvisato tutti i politici per tempo, ma siamo stati liquidati come
profeti di sventura e altre cose che vi invito a leggere. Così in attesa di ratificare il Mes, la prima cosa che si fa è quella di
approvare il pareggio di bilancio, la regola del pareggio di bilancioda introdurre in Costituzione. Per introdurre delle modifiche alla Costituzione è
necessario innanzitutto un ampio dibattito politico – nazionale, non si
modifica con leggerezza la Costituzione.Lo fa
notare da noi un professore dell’università di Genova, di filosofia
del diritto che si chiama Paolo Becchi, che scrive “con ultima e
definitiva deliberazione del 17 aprile 2012 il Parlamento ha infatti
modificato gli articoli 81, 97, 117, 119 della Costituzione,
introducendo il principio del pareggio di bilancio nella Carta
Costituzionale italiana. La raggiunta maggioranza di 2/3 ha peraltro
escluso la possibilità di procedere al referendum di revisione
costituzionale, previsto e disciplinato dall’Art. 138: non è la
prima volta che la Costituzione subisce modifiche senza il ricorso allo
strumento referendario, per semplice “colpo” della maggioranza, nel caso
in questione hanno votato a favore il Pdl, PD e terzo polo, nonché
personalmente il Senatore Monti, è però la prima volta che alcuni
articoli della Costituzione vengono cambiati in un’atmosfera tanto
silenziosa, senza alcun coinvolgimento dell’opinione pubblica e senza
una reale discussione politica.
Qualcosa che non preoccupa nessuno, Becchi conclude molto ironicamente
così “in un romanzo di Brecht, alla fine il capo dei gangster comanda ai
suoi seguaci “mi raccomando il lavoro deve essere legale”. Che tragica
fine ha fatto la legalità, finisce come parola d’ordine di un gangster,
questo per sottolineare che tutto quello che è avvenuto
dall’insegnamento del governo Monti fino a oggi è avvenuto in maniera
legale!
Tra legale e legittimo c’è una differenza che deve essere colmata e di
solito si colma con il dibattito e con l’informazione. E che
l’informazione latiti ce ne si accorge facilmente anche dopo
l’approvazione del Fiscal compact che segue alla modifica costituzionale
per il pareggio di bilancio, il Fiscal compact obbliga i paesi a
raggiungere in 20 anni un rapporto debito/Pil del 60%. Ora siccome in
Italia il rapporto debito – Pil si aggira intorno al 120%, questo
significa che in 20 anni dobbiamo risparmiare, non avere un deficit del
3% annuo, il che significa imporre qualcosa come 50 miliardi di Euro
all’anno di tasse e tagli per 20 anni. In un paese già martoriato dalla
crisi e privo di crescita una situazione come quella imposta dal Fiscal
compact è una situazione di una gravità incredibile che si presuppone
dovrebbe occupare le prime pagine dei giornali.Perciò mi sono
permesso, all’indomani dell’approvazione del fiscal compact, di andare a
vedere queste pagine dei giornali di cosa si occupassero e prima di
trovare la notizia relativa all’approvazione del Fiscal Compact e del
MES dovevo arrivare a pag. 7 e non soltanto a pag. 7, ma in un piccolo
trafiletto in fondo a pag. 7 e scrivo così sul mio blog 5 righe e mezzo,
sembra incredibile ma tanto ha dedicato Il Corriere della Sera
nell’edizione di oggi all’approvazione del Fiscal Compact e del Mes, 5
righe e mezzo all’interno di un articoletto di fondo a pag. 7, riuscendo
perfino a non nominarli né nel titolo che era “sì alle regole di
bilancio UE e al fondo salva stati, assalto alla spending review” né
tanto meno nel sottotitolo dove addirittura i due trattati vengono
relegati allo stesso rango di migliaia di altri interventi, perché il
sottotitolo era “al Senato 1800 emendamenti al taglia spese” e così
arriviamo al 12 settembre.
Perché il 12 settembre? Perché non tutti i popoli dei paesi che hanno
aderito al MES sono coglioni come noi, abbiamo già visto che alcune
eminenti personalità austriache hanno indirizzato delle lettere, ma
questa volta tocca ai tedeschi addirittura opporsi a questo trattato
inoltrando qualcosa come 37 mila ricorsi alla Corte Costituzionale
tedesca di Karlsruhe che doveva esprimersi sulla costituzionalità o meno
del Mes, la sentenza sarebbe dovuta arrivare il 12 settembre e così è
successo.
La sentenza aveva una certa rilevanza perché nel caso in cui la Corte
Costituzionale avesse dichiarato che il MES non era costituzionale,
ovviamente il trattato sarebbe decaduto e decadendo il trattato, gli
speculatori si sarebbero molto agitati sui mercati, sapendo di non poter
più contare su un indebitamento progressivo e garantivo degli stati
membri e così gli spread sarebbero saliti e così i mercati perché oggi i
mercati decidono, avrebbero determinato la disgregazione dell’Unione
Europea e questo non poteva essere concesso. Così questa sentenza è diventata un po’ uno spartiacque, il 12 settembre
questa sentenza della Corte Costituzionale è arrivata e i maggiori
quotidiani nazionali si sono affrettati a dire che la Corte
Costituzionale tedesca aveva dato il via libera
al MES e quindi che avremmo avuto finalmente il nostro fondo salva
stati che nessuno si azzarda mai a chiamare con il suo secondo e forse
vero nome, cioè fondo salva banche, peccato però che quella della Corte
Costituzionale tedesca non sia esattamente una sentenza che dà il via
libera, ma una sentenza che riporta pesantemente nell’alveo del solco
costituzionale, una sentenza che limita, il MES perché? Vi ricordate che
noi abbiamo il 17,9% che per noi questo rappresenta una quota capitale
all’interno del MES di 125 miliardi, bene allo stesso modo la Germania
ha una quota del, mi pare, 27% o qualcosa del genere e si traduce
fisicamente in soldoni in 190 miliardi di Euro, come vi ho spiegato
prima il MES una volta ratificato, così per come è stato scritto
comporta che una volta che i 17 supergovernatori determinino nuovi
aumenti di capitali, ad libitum, all’infinito a seconda di quello che
ritengono opportuno, gli stati devono adeguarsi e conferire le loro
quote parti, la Corte Costituzionale tedesca ha stabilito che per la
Germania questo non sarà possibile, la Germania è autorizzata a
contribuire con i suoi 190 miliardi, ma non di più, se una contribuzione
maggiore dovesse essere richiesta questa dovrà passare dal voto
esplicito del Parlamento tedesco, quindi la Germania ha rivendicato il
fatto che è incostituzionale firmare un assegno in bianco dove si
autorizza con cambiali illimitate e infinite il prelievo dai nostri
conti correnti di una qualunque somma di denaro a piacere e ci voleva la
Corte Costituzionale tedesca per stabilire questo principio che non mi
sembra un principio così da poco, perché il MES basava la sua potenza di
fuoco proprio sul fatto che poteva, come un usuraio, un aguzzino
qualsiasi richiedere fonti illimitatamente agli stati membri e questo
garantiva agli speculatori che avrebbero potuto fare dei guadagni e dei
ricavi all’infinito garantiti, garantiti dallo Stato che poi vengono a
dire che Keynes non va bene, ma questa è la stessa cosa, si stampa
moneta anziché darla ai popoli li diamo agli speculatori per i loro
accumuli e i loro interessi privati.
Ma la Corte costituzionale tedesca ha sancito un principio che se
vogliamo è ancora superiore e più importante a quello che vi ho appena
detto, ovvero che in una democrazia la trasparenza è il principio più
importante e che quindi la parte del trattato del MES che riguarda
l’opacità totale di tutte le operazioni organizzative interne, di
raccolta fondi, di deposito, di concessione, prestiti, tutte le
organizzazioni finanziarie interne al MES che secondo il trattato deve
avvenire in maniera assolutamente inviolabile, questo è
incostituzionale, tutte le operazioni del MES devono avvenire a cielo
aperto, tra l’altro in un momento in cui si discute per la BCE
dell’opportunità di pubblicare tutte le minute delle riunioni
dell’assemblea del Consiglio, per la Fed e per la Bank of England è
un’operazione di ordinaria amministrazione perché non dimentichiamoci
mai che queste istituzioni dai nomi altisonanti in ultima analisi anche
se non sono direttamente elette dai cittadini, in qualche maniera
rappresentano il popolo e devono e sono tenute a rispondere al popolo e
conseguentemente è necessario che il popolo abbia gli strumenti per
valutare se il loro operato è positivo, è orientato al benessere ancora
una volta dei popoli oppure no e quindi la segretezza in una democrazia
compiuta non è una qualità discutibile, non si può mettere in gioco,
bene da noi questi principi non sono stati rivendicati da nessuno, il
MES che comporta che non soltanto quel governo che aderisce non può
tirarsi indietro, ma che nessun governo, neanche successivo può tirarsi
indietro da questo trattato, perché questi trattati così come l’adesione
all’Euro non comportano dei meccanismi di uscita, non vengono
appositamente contemplati, cosa succede se noi non paghiamo una rata? E
non abbiamo i soldi per pagarla? Ci invadono? Non so, per esempio questa
è una domanda a cui bisognerebbe rispondere, i nostri parlamentari non
lo sanno, ma non sanno neanche cos’è il Mes! Sappiate che una volta
ratificato questo trattato e l’autorizzazione è già stata concessa dal
Parlamento in luglio, non potremo più recedere dallo stesso, se non
probabilmente con i carri armati, da noi questa cambiale in bianco di
contribuzione infinita e questo problema di legittimità dovuto
all’opacità con cui questi signori vorranno operare da qui all’infinito,
non è stato minimamente messo in discussione, in Germania hanno fatto
37 mila ricorsi alla Corte Costituzionale tedesca e tra l’altro il
Presidente della Corte Costituzionale, in apertura di conferenza stampa
si è lasciato anche sfuggire che questi ricorsi erano fondati, è vero
che da noi vige una normativa, una regolamentazione diversa per cui non i
singoli cittadini possono fare ricorso alla Corte Costituzionale, come
magari avvi1ene in Germania, da noi possono farlo però i politici, i
partiti politici, bene sappiate non c’è stato un solo partito politico
che nonostante una grande movimentazione di alcune persone che hanno
cercato di fare del loro meglio per fare un battage e spiegare alle
persone cos’era il MES e perché lo stavamo firmando, a cosa saremo
andati incontro, tra questi io con il mio blog, ma vorrei citare anche
?Lidia Undiemi? che si è fatta promotrice addirittura di un volantino,
non c’è stato un solo movimento politico, sappiatelo che ha accettato
non dico di rifiutare la firma del MES che avrebbe potuto portare
conseguenze nell’immediato, magari indesiderabili dal punto di vista
politico, ma perlomeno che abbia accettato di accogliere questi ricorsi e
di manifestare la volontà di cambiare alcuni punti. In Germania che è il paese dell’austerità, del rigore, nella Merkel che
recentemente si è accorta, viva Dio, in una recente conferenza ha
dichiarato che i mercati sono contro al popolo,
va beh, meglio tardi che mai! In Germania l’approvazione di questo
trattato ha dato vita a un dibattito pubblico e politico estremo anche
molto intenso che ha portato a 37 mila ricorsi, da noi ha originato
unicamente 5, 4, 5 righe di nuovo a pag. 7, a pag. 11 dei più importanti
e referenziati quotidiani nazionali e non c’è stato uno straccio di
politico che abbia sollevato una questione o abbia pensato di informare
utilizzando i media di massa, certamente non delle piccole conferenze a
uso e consumo degli invitati, che abbia pensato di informare sulle
tragiche conseguenze dell’approvazione di un trattato che ci sottrarrà
la sovranità popolare senza consentirci più in alcun modo di
recuperarla! Tutto quello per cui io personalmente mi batto, guardate,
non è tanto l’approvazione di questo o di quel trattato o la sua mancata
approvazione, quanto l’esigenza di tornare a informare i cittadini in
maniera che autonomamente possano esprimersi sulla questione del
trattato e sulla questione dell’Unione Europea e guardate, non è ancora
troppo tardi per informarsi, è possibile, specialmente dopo questa
sentenza della Corte Costituzionale tedesca ancora fare qualcosa.
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