giovedì 6 novembre 2008

LA NOVITA' DI OBAMA

Sul blog di Montanari ho letto un bel post che condivido quasi integralmente.
Sono un fan di Obama della prima ora ma quando, nel corso di una campagna elettorale che ho seguito passo passo, l'ho sentito dire tutto ed il contrario di tutto, ho compreso che sarebbe troppo pretendere che questo ragazzo di Chicago possa fare il miracolo, e cioè allontanare da Washington le lobbies americane ed impedire che queste influenzino, spesso pesantemente, le decisioni politiche del governo.
E' già un miracolo che un senatore di colore sia il 44° Presidente degli Stati Uniti.
"Gli Stati Uniti d’America sono al momento di gran lunga il maschio dominante nel branco di lupi che è la società degli uomini. Ogni quattro anni, da repubblica presidenziale, gli USA eleggono un presidente cui sono affidati amplissimi poteri, ma questo solamente sulla carta.
In effetti chi comanda anche laggiù sono gruppi economici la cui influenza soverchia quella di qualsiasi presidente. Senza menzionare i fabbricanti e mercanti d’armi o i petrolieri, basta dare un’occhiata a chi timona l’economia nel settore alimentare. Un presidente sta in carica al massimo quattro più quattro anni. Questi sono lì da decenni e non ci sarà elezione che tenga. Quello maneggia i quattrini pubblici che sono, tutto sommato, dispiegati su di un tavolo alla luce del sole e sui quali, almeno là, si deve rendere conto. Questi maneggiano fondi propri, e tanti, sono persone di cui il frequentatore delle TV non ha mai visto la faccia, ma che pesano su decisioni importantissime, dalle relazioni con un paese straniero fino ad una dichiarazione di guerra.
Dunque, come è sempre accaduto, Barack Obama avrà un grado di libertà che sarà tutt’altro che infinito e temo che non ci sarà da farsi illusioni: per il mondo nuovo, per improrogabile che sia, non è ancora arrivato il momento.
È vero che il mondo è affetto da una collezione di patologie che sfuggono ad ogni conta: da una crisi economica e finanziaria, peraltro prevedibilissima, che non ha possibilità di guarigione a decine di guerre ormai cronicizzate. Ma si tratta di contingenze che, in un modo o nell’altro e in tempi più o meno lunghi finiranno.
Ciò che non ha un andamento ciclico e di cui non esiste soluzione possibile, invece, è l’inquinamento della Terra unito all’esaurimento delle risorse energetiche. Grazie all’azione devastante di politici e alla complicità di scienziati, noi abbiamo preteso di prevaricare le leggi fondamentali della Natura, abbiamo saccheggiato le scarse risorse energetiche del pianeta sterilizzandolo e abbiamo avvelenato in modo irreversibile aria, acqua e terra, sperperando il patrimonio dei nostri figli.
Gli Stati Uniti sono tra i maggiori responsabili di questa devastazione, tanto che se ognuno di noi si comportasse come gli americani, non basterebbero sette pianeti come il nostro per darci energia e per contenere l’immondizia.
Barack Obama si comporti come un capo pellerossa: ogni decisione sia presa pensando alle prossime sette generazioni. Tra le altre cose, se da questa elezione, per tanti versi epocale, non ci saranno segni evidenti di risveglio, significherà che tutto il sistema ha un assoluto bisognio di una revisione."

LA DISTRUZIONE DELLE FORESTE

Ogni anno il disboscamento illegale è responsabile della distruzione di milioni di ettari di foresta. Buona parte del legname arriva in Europa, uno dei principali mercati mondiali di prodotti del legno, come legname da costruzione, compensato e mobili. Circa il 20% di queste importazioni provengono da alberi abbattuti illegalmente.
Finora, l'UE si è limitata a promuovere interventi su base volontaria per ridurre il disboscamento illegale. Una nuova proposta legislativa impone però ora agli importatori di adottare determinate misure per assicurarsi della provenienza legale del legno. La normativa si applicherebbe anche ai produttori di legname dell'UE; pratiche di disboscamento illegale sono state infatti riscontrate anche in alcuni paesi europei.
Il disboscamento illegale è all'origine di tutta una serie di distruzioni ambientali: accelera infatti la deforestazione, la perdita della biodiversità e i cambiamenti climatici. Circa il 20% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra sono imputabili alla deforestazione.
E il problema si fa sempre più grave. Più della metà delle attività di disboscamento avvengono in regioni vulnerabili, come il bacino amazzonico, l'Africa centrale ed il sudest asiatico. In alcuni paesi, le attività illegali superano di gran lunga la produzione legale di legname.
La deforestazione dovrebbe essere una delle priorità al centro dei prossimi negoziati internazionali sui cambiamenti climatici. La Commissione propone un meccanismo mondiale che ricompensi i paesi in via di sviluppo per le riduzioni dei gas a effetto serra ottenute grazie alla riduzione della deforestazione .
Il disboscamento illegale non è del resto solo un problema ambientale, perché priva le popolazioni indigene e locali di risorse e posti di lavoro ed incentiva la corruzione e la criminalità organizzata, che spesso utilizzano i suoi proventi per finanziare conflitti regionali.
Per i governi, il fenomeno si traduce in un costo per mancate entrate pari a miliardi di euro, oltre a compromettere la competitività delle attività legali di disboscamento sia nei paesi importatori che in quelli esportatori.

LA PAGA DEI PADRONI

Gianni Dragoni e Giorgio Meletti, autori di ‘La Paga dei Padroni’ (Chiarelettere), descrivono con una chiarezza sconcertante come poche persone controllino il sistema economico e finanziario italiano.
Mediobanca, Ligresti e Benetton sono membri del patto Pirelli. Tronchetti, con Ligresti e Benetton, fa parte del sindacato che controlla Mediobanca. Quando la Pirelli ha venduto le sue azioni di Olimpia (la scatola che controllava Telecom Italia), tra i compratori c’erano Intesa San Paolo e Benetton, partecipanti al patto di blocco che controlla Pirelli. Mediobanca, poi, non solo partecipa al patto di blocco Pirelli, ma ha anche Pirelli e Benetton tra i membri del suo sindacato di controllo. Mediobanca è azionista diretta di una quindicina tra le più importanti società quotate. E’ il socio più forte nel patto di sindacato che controlla RCS Mediagroup, editore del Corriere della Sera. Unicredit è il primo azionista di Mediobanca. Mediobanca controlla Assicurazioni Generali con il 14%. Generali è membro del patto Pirelli. Generali è inoltre azionista di Intesa San Paolo, a sua volta socia di Tronchetti in Pirelli e Olimpia e in teoria in concorrenza con Unicredit.
Il libro illustra un sistema, quello italiano, ridotto a pochi salotti in cui i protagonisti sono sempre gli stessi. I conflitti di interesse si moltiplicano. La concorrenza, la salute delle aziende, la competitività internazionale, le garanzie dei piccoli azionisti, vengono sacrificate in nome del potere. “Tutto risponde a regole molto precise”, si legge, “che garantiscono la conservazione di un assetto stabile di controllo delle principali società e una rigida spartizione dei benefici privati del controllo“.
Quali sono questi benefici? Immensi capitali gestiti rischiando pochissimo in prima persona, attraverso decine di holding (scatole cinesi). Avere poche azioni non importa, se si possiede il pacchetto di controllo. I dividendi sono marginali quando puoi attribuirti cariche e stipendi milionari indipendentemente dai bilanci e dall’opinione dei piccoli azionisti, che non contano nulla. “E’ una filosofia da comprendere, poiché ha radici strutturali. Il capitalismo italiano non è maturato con la cultura dell’iniziativa, ma nell’ossessione della stabilità, ed è strutturato per essere impermeabile alle novità”. Attraverso le storie delle famiglie, dei gruppi e dei blindatissimi patti di sindacato che guidano il capitalismo all’italiana, gli autori disegnano una mappa fatta di manager letteralmente coperti d’oro. Manager che “continuano ad essere assunti seguendo un modello della fedeltà” che non tiene in nessun conto dei risultati, tra mega stock options e bonus d’ogni genere.
‘La Paga dei Padroni’ ha il merito di spiegare ai profani le strutture e gli strumenti attraverso i quali la ragnatela del potere economico si tesse e si difende. E’ la radiografia di una nuova oligarchia che non ha nulla a che vedere con il binomio domanda-offerta, con la qualità e l’efficienza, è solo questione di potere, di privilegi. Gli altri non contano nulla.

mercoledì 5 novembre 2008

PERCHE' GLI OGM

Lo scienziato Arpad Pusztai ha dimostrato in maniera inconfutabile che gli OGM fanno ammalare gli animali in maniera molto grave. E nell’uomo? Come mai sono stati tolti dal commercio prodotti che ricerche in laboratorio hanno dimostrato essere pericolosi, mentre gli OGM ce li vogliono far mangiare anche contro la nostra volontà? Forse vogliono farci ammalare? Abbiamo visto che il DNA transgenico è in grado di superare la barriera gastrica e di giungere nell’intestino, dove mescolandosi con i batteri che vivono al nostro interno, potrebbe indurre proprio quel cancro che i pomodori viola (con i geni, cioè, del fiore “Bocca di Leone”) dovrebbero prevenire o curare!
Le persone ammalate o sempre malaticce, dipendenti da medici e farmaci di qualsiasi genere e sorta, non sono veramente libere, e quindi facilmente manipolabili e controllabili, rispetto ad una persona totalmente sana e forte. Gli oncologi vedono di buon occhio gli alimenti transgenici: i cibi anticancro. Se questi cibi effettivamente riducessero il cancro che lavoro andranno a fare gli oncologi? Un Umberto Veronesi o un Umberto Tirelli e le loro rispettive istituzioni (l’Istituto europeo di oncologia di Milano e l’Istituto di oncologia di Aviano) cosa faranno se il cancro, domani, grazie al pomodoro viola, sparisse?
Solo le coscienze di coloro che propagandano mediaticamente certa spazzatura alimentare lo sanno. E’ sottinteso che non può esistere un cibo anticancro (questo gli esperti non possono non saperlo), perché il cancro è un disagio che comprende tutto l’essere umano nella sua completezza e interezza. Non solo il corpo fisico, perché se fosse solo così, invece dell’assurdo quanto ridicolo pomodoro viola basterebbe aumentare la dose di Vitamina C (acido ascorbico) o di frutta fresca di stagione.
Perché gli oncologi invece di consigliare gli antiossidanti contenuti in un pomodoro creato in laboratorio, con tutti i rischi che la manipolazione genetica comporta, non consigliano dosi quotidiane di Vitamina C (acido ascorbico) o di Sodio Ascorbato o di Ascorbato di Potassio? Forse perché i risultati non tarderebbero a manifestarsi?
Quando si accorgeranno che anche la mappatura del genoma delle piante condurrà nel medesimo binario morto, dirotteranno i nostri soldi e la ricerca (tanto non ce ne ricorderemo) verso lo studio, che ne so, del “riccio di mare”. Perché, dovete sapere, che il riccio è immune dal cancro. I grandi geni, allora, partoriranno in provetta il primo “pomodoro spinato”, che se ti punge mentre lo lavi, ben venga, perché i suoi aculei inietteranno nel sangue una sostanza anti-tumorale...
A quel punto partiranno le campagne di PR con il loro testimonial, cioè quei personaggi illustri e altamente considerati dalle masse (scienziati, oncologi, uomini dello spettacolo, ecc.) pagati profumatamente per andare in televisione a decantare le proprietà curative del “pomoricci” o a farsi fotografare mentre lo mangiano, o mentre si puliscono in denti a fine pranzo con uno degli aculei. Quando verrà scoperto che il “pomoricci” è l’ennesima bufala mediatica creata ad arte dalle lobbies per occupare il cervello delle persone e distogliere l’attenzione dal problema vero (il cancro), se ne inventeranno un altro, e un altro ancora. La storia lo insegna alla perfezione, e nel frattempo, le persone continuano a morire…e continuano a sperare nel medicamento o nell’ortaggio miracolosi.