mercoledì 27 febbraio 2008

LA SQUADRA DI GOVERNO (1)

Il prossimo premier Veltroni ha anticipato alla stampa la composizione del nuovo governo, fatto di professionalità e composto da autorità aventi specifica competenza nelle materie loro assegnate. Si tratta di una svolta epocale che dà il senso del nuovo corso dato dal segretario del PD alla politica italiana, della novità vera di questa campagna elettorale.
Ecco i nomi:
Rosa Russo Iervolino, ministro degli Interni
Enzo Bianco, ministro degli Esteri
Umberto Veronesi, ministro della Salute
Pietro Ichino, ministro del Lavoro
Emma Bonino, ministro per le Politiche Comunitarie
Matteo Colaninno, ministro dell’Industria
Silvana Mura, ministro della Giustizia
Cesare Geronzi, ministro dell’Economia
Vasco Errani, ministro del lavoro
Giovanni Consorte, ministro per lo sviluppo economico
Mario Adinolfi, ministro dei trasporti
Piergiorgio Romiti, ministro per le Infrastrutture
Piero Marrazzo, ministro per l'università e la ricerca scientifica
Anna Maria Carloni Bassolino, ministro per gli affari regionali
Gianni Riotta, ministro per le comunicazioni
Questi nomi "pesanti" sono destinati a sbaragliare l'armata di Berlusconi, ed infatti nel PDL, subito dopo l'annuncio è calata un'aria di sconforto che prelude ad un esito infausto delle prossime elezioni.

lunedì 25 febbraio 2008

IMMOBILIARE ANTOCRI


La “Voce della Campania” ha reso noto un fatto pubblico. Un’indagine avviata dalla Magistratura a seguito di un dettagliato esposto dell’Avv. Di Domenico (uno dei molti che aveva creduto in Di Pietro e nell’Italia dei Valori), sulla società di Antonio Di Pietro, l’immobiliare ANTOCRI (da Anna, Toto e Cristiano, i figli del noto giureconsulto), l’acquisizione con mutuo da parte di questa di due immobili che sono poi stati affittati all’Italia dei Valori (il cui unico titolare a decidere è Antonio Di Pietro, coadiuvato dall'ex moglie e da Silvana Mura).
Rendere nota un indagine in corso è dovere d’informazione! Rendere nota un’indagine in corso su un Ministro della Repubblica è, come sino a qualche tempo fa sottolineava Di Pietro, un dovere perché i cittadini devono sapere.
Ma, dai toni e dal merito della missiva dell’Avvocato di Antonio Di Pietro alla Voce della Campania, sembra proprio che il principio dell’informazione e della trasparenza valga per gli altri ma non per lui. Non gli piace proprio, sembra, aprire le sue agende e i suoi fascicoli (alla faccia della trasparenza!)
Il legale dell’ex pm afferma che vi è la richiesta di archiviazione, ma come ricorda Elio Veltri, il GIP potrebbe non disporla e decidere diversamente. Ma DemocraziaLegalità e la Voce della Campania, non si pongono il problema sull’innocenza o meno di Antonio Di Pietro, stabilirlo è compito esclusivo della Magistratura. Quello che si pongono è il problema etico e morale.
E qui, davvero, la “difesa” non regge. Vi è un conflitto di interessi enorme, ed è grave che anziché risolverlo, come in parte hanno fatto altri, lui minacci querela, richieste di danni, non affrontando il merito della questione.

CINA

Alla Cina quanto tempo occorre per costruire 8300 chilometri di autostrade o 15 mila chilometri di ferrovie di cui 7 mila dell’alta velocità? Alla Cina quanto tempo occorre per costruire l’ultima sua meraviglia dell’architettura e dell’ingegneria, un grattacielo che ha la forma di una lancia e si alza per la bellezza di 580 metri?
Per gli 8300 chilometri di autostrade, pari a sette volte e mezzo l’Italia, non più di dodici mesi (è il piano del 2008 che porterà a 60mila il chilometraggio autostradale complessivo); per le ferrovie e l’alta velocità tre anni. Per la torre, «la lancia» di Shanghai, bisogna invece aspettarne due, dall’annuncio dato pochi giorni fa fino al taglio del nastro e ai brindisi. Record per gli edifici classificabili come «estremi» per le geometrie e le dimensioni.
Nel 2010, alla vigilia dell'Expo universale, sarà pronta una cittadella verticale che ospiterà dodicimila manager, colletti bianchi, turisti. Centodiciotto piani per uffici, banche, negozi, alberghi, che modificheranno ancora di più il profilo urbano della «Perla d'Oriente». La corsa alla innovazione non ha fine: idee, fantasia e investimenti sono una ricetta fantastica. Con una postilla che dobbiamo aggiungere: ciò che avviene è possibile perché chi governa le città e il territorio ha la discrezione di ordinare a migliaia di famiglie di abbandonare le loro vecchie case così da fare spazio alle icone dello sviluppo, del benessere, della modernità. L'altra faccia della medaglia, i traslochi forzati, che non va taciuta quando si parla di questo immenso cantiere che è ormai diventata la Cina di oggi.
Non fa impazzire questa corsa ai modelli di vita occidentali da parte di una superpotenza che presto farà impallidire gli Stati Uniti: si tende oramai alla globalizzazione anche nel campo dell'architettura, dei trasporti e dell'urbanistica.
Se pensiamo, però, a quanti secoli servirebbero in Italia per fare quello che in Cina è pronto in tre anni, non c'è che da vergognarsi di essere nati in un paese del terzo mondo.
Quando ci passa davanti un cinese, c'è poco da ridere: bisogna togliersi il cappello.

LOMBARDO E MICCI-CHI?

La "Repubblica" lo considera la mummia replicante di Totò Cuffaro che, dato per spacciato per motivi giudiziari, fu proditoriamente insolentito proprio dalle furbizie dei suoi ex amici Micciché e Dell'Utri alla ricerca truffaldina di un'immagine antimafia, di una faccia pulita.
Micciché aveva chiamato la morte apparente di Cuffaro "rivoluzione siciliana", ma umanamente Cuffaro vale molto più del suo interessato denigratore che ha sempre e solo lucrato prima, sulla fortuna elettorale di Cuffaro e, dopo, sulla sua sfortuna giudiziaria.
Il bottino della transazione fintamente anticuffariana è la promessa di Berlusconi di una poltrona ministeriale. Il che, per una persona dedita al gioco d'azzardo ed alla cocaina, non è poco.
Micciché si è rassegnato a fare a meno della Prestigiacomo, si è rialleato con Cuffaro e ha benedetto Lombardo, che d'altra parte è un "politico" a lui molto simile quanto a sicilianità.
Quando gli ha chiesto il cronista dell'Ansa: "Nessun imbarazzo a livello nazionale?" Micciché ha risposto: "Evidentemente c'è un motivo per cui Kafka è nato a Vienna e Pirandello è nato in Sicilia". A questo punto il cronista dell'Ansa si è voltato verso un collega e gli ha domandato: "Ma Kafka non nacque a Praga?".
Micciché, che nel suo sito si spaccia per docente "nel Dottorato di ricerca in Trasporti", era stato già animatore di altri dibattiti culturali, suscitando ovunque ilarità.
Fu per esempio coprotagonista di un duetto con il regista Luca Ronconi, al quale ingiunse di eliminare dalla messinscena siracusana delle Rane di Aristofane le caricature di Berlusconi, Bossi e Fini. "Ma questo chi è?" chiedeva Ronconi. "E' Micciché" gli rispondevano. E Ronconi: "Micci-chi?".
Al di là degli infortuni culturali dell'uomo, vi è da dire che Raffaele Lombardo è il più spregiudicato, il più potente ma anche il più banale dei politici isolani, l'uomo che ha scoperto il leghismo siciliano. Mpa (Movimento per l'autonomia) coniuga il papismo borbonico con il vittimismo antieuropeista, la voracità dell'euro-accattonaggio con il ricatto ministeriale: voli gratis per i siciliani, benzina a metà prezzo, "quote" siciliane ovunque si possa fare lucro. Infatti Lombardo piazza un proprio uomo ubiquitariamente, purché ci sia lucro: dalle politiche agricole a quelle dei trasporti, dalla sanità all'istruzione, Lombardo gestisce una caccia al tesoro delle finanze derivate che mai nessun altro notabile meridionale aveva mappato con altrettanta, meticolosa, puntuale accuratezza "geocratica".
Lombardo ha elevato all'ennesima potenza il leghismo del mendicante. Da un punto di vista elettorale, ha perfezionato il modello ruspante di Cuffaro e oggi controlla il territorio proprio come i barboni presidiano gli ingressi delle chiese, le stazioni della metropolitana e le entrate dei supermercati.
Sono entrambi medici, Lombardo e Cuffaro, come vuole il nuovo potere politico nel Meridione. Signori delle corsie, i medici al Sud sono i nuovi ricattatori della salute e gli ospedali sono le scuole di fedeltà, i luoghi dove si coltiva il consenso: hanno preso il posto delle sezioni di partito.
Grillo dovrebbe decidersi presto a venire in Sicilia per chiedere il riscatto di un popolo imbarbaritosi negli ultimi decenni. Travaglio dovrebbe tenere altri convegni a Palermo, Gomez dovrebbe vendere ad un prezzo politico i suoi libri in Sicilia, e quelli di Saviano dovrebbero essere messi sulle casse dei supermercati.

giovedì 21 febbraio 2008

JEAN ZIEGLER

Jean Ziegler (Thun, 19 aprile 1934) è un sociologo e politico svizzero. È autore di numerosi saggi sui temi della povertà e sugli abusi e le storture dei sistemi finanziari internazionali.
Consigliere comunale socialista a Ginevra per un breve periodo e poi parlamentare per numerose legislature presso il Parlamento Federale elvetico, oggi ricopre la carica di Relatore speciale sul diritto all'alimentazione per la Commissione sui diritti dell'uomo delle Nazioni Unite.
È professore di sociologia presso l'Università di Ginevra e l'università Sorbona di Parigi.La Svizzera: l'oro e i morti (1997)
Les Rebelles. Contre L'Ordre Du Monde (1997)
Partecipazione al volume: Il libro nero del capitalismo (1998)
I Signori del crimine (1998)
La fame nel mondo spiegata a mio figlio (2000)
La privatizzazione del mondo (2002)
L'impero della vergogna (2005)
(Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Ziegler")
Il libro "L'Impero della vergogna", Marco Tropea Editore, è davvero esplosivo!
Ziegler denuncia con forza e vigore l’odierno sistema vergognoso di sfruttamento dei piu’ poveri creato da una ristretta cerchia di attori internazionali che egli chiama “predatori”. Questi “Predatori” sono coloro che prosperano nel cuore del mercato globale: banchieri, speculatori di borsa, dirigenti di multinazionali. Nei loro uffici immacolati decidono chi deve vivere o morire, forgiano le catene invisibili dei trattati commerciali con l’unico scopo di massimizzare i guadagni evitando i controlli. Le loro armi sono la corruzione, l’erosione dell’autorità statale e la creazione di inattaccabili paradisi fiscali; i loro fedeli mercenari si chiamano Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) e Banca mondiale.
Ogni giorno centomila persone muoiono di fame o per gli effetti immediati della denutrizione e 854 milioni di individui sono gravemente sottoalimentati. Ogni cinque secondi un bambino al di sotto dei 10 anni muore di fame. In un mondo rigurgitante di ricchezze, questo massacro si consuma in una normalità congelata. Non si tratta di fatalitá: dietro ogni vittima c’é un assassino. Le risorse agricole attuali potrebbero soddisfare i bisogni alimentari di dodici miliardi di esseri umani, il doppio della popolazione mondiale. Ma in un ordine planetario che crea isole di ricchezza e deserti di povertá, l’unico obiettivo dei “predatori” è l’ottimizzazione del profitto a danno dei piú deboli.
Assistiamo oggi a un movimento di rifeudalizzazione del mondo, che permette alle grandi multinazionali dell'occidente di sfruttare sistematicamente il resto del pianeta. Per poter imporre questo inedito regime in grado di sottomettere i popoli agli interessi delle compagnie private, i nuovi signori dell’impero della vergogna si servono di due straordinarie armi di distruzione di massa: il debito e la fame. Debito che obbliga gli stati alla rinuncia dell’autonomia, fame che costringe i popoli alla perdita della libertà.
Cinquecento compagnie private controllano il 52% del prodotto lordo planetario, e dal suo osservatorio privilegiato di relatore dell’ONU per il diritto all’alimentazione, Ziegler ne mette a nudo con chiarezza, passione e rigore i metodi piú subdoli: come si brevetta il vivente, come si spezza la resistenza sindacale e si impone la cultura degli OGM con la forza. Questo é l’impero della vergogna!
Ma il mondo non è ancora privatizzato, esistono forze capaci di resistere ai nuovi padroni. Sindacati, movimenti contadini, organizzazioni non governative possono fermare questa avanzata e dare vita a una nuova società civile transnazionale in grado di garantire una ripartizione più equa delle risorse e di restituire agli esseri umani quella dignità troppo spesso calpestata.

IN RICORDO DI MONTANELLI

"La scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime. L'Italia della marcia su Roma, becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre, e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo"
Indro Montanelli

venerdì 15 febbraio 2008

DI PIETRO E MASTELLA

Per Di Pietro le cose non vanno bene.
Dopi lo scandalo di qualche mese addietro sull’immobiliare ANTOCRI, che Antonio Di Pietro ha cercato di chiarire senza riuscirsi, nuove nubi si addensano sul partito dell'ex pm.
Nel mese di settembre scorso, in un dibattito a Milano ha parlato il leader dell'IDV dicendo che aveva sbagliato (sic) ad affittare locali di sua proprietà all’Italia dei Valori di cui è stato socio unico. Ha poi chiarito che ora sono in tre a gestire il partito, oltre lui e la ex-moglie c'è anche l'amica di quest'ultima, Silvana Mura.
Mastella voleva inguaiare il suo acerrimo nemico con questa storia ed il direttore del Campanile, il giornale UDEUR mantenuto coi soldi pubblici, era ansioso di fare le scarpe all'ex pm.
Elio Veltri, ben a conoscenza delle cose, ha ricordato che il Ministro della Giustizia sull’argomento aveva ricevuto una lettera documentata e dettagliata, come pure il Capo dello Stato, il Capo del governo e il Senatore D’ambrosio.
I giornali e i telegiornali, come sempre accade in Italia, non hanno alcuna voglia di fare una inchiesta seria sulla gestione dell’Italia dei Valori e nemmeno si preoccupano più di tanto del modo in cui il finanziamento pubblico ai partiti viene utilizzato, pur sapendo che esso è il più elevato in Europa e che, a detta della Corte dei conti, un segretario di partito con i soldi del finanziamento pubblico normalmente compra una villa o la Ferrari.
Sebbene si tratti di un argomento fondamentale per riproporre con forza il problema della responsabilità giuridica dei partiti, i media sembrano interessati solo agli scambi di accuse tra ministri: si io ho portato mio figlio sull’aereo di Stato, ma c’erano anche Rutelli e la Palombelli. Perché non parlate anche di loro? Si io ho comprato le case degli enti pubblici a due soldi, ma tu hai fittato le tue case al tuo partito che ti ha pagato con il finanziamento pubblico ecc...
Insomma quello che conta è dimostrare che gli appartamenti alla Casta sono tutti uguali e stanno tutti nella palude.
Alcuni giorni addietro Radio Radicale ha realizzato un'inchiesta sull'Italia dei Valori. Uno speciale dedicato ad Antonio Di Pietro ed al suo movimento che, stando a quanto dichiarato da uno degli intervistati, l'ex segretario Idv di Catanzaro Francesco Romano, sta ricevendo l'intera Udeur Calabrese, compreso l'europarlamentare Armando Veneto, penalista di Palmi che ha girovagato in 4, 5 partiti prima di essere eletto con il partito di Clemente Mastella. Chi lo conosce di costui ricorda principalmente che, in occasione dei funerali di Girolamo Piromalli, esponente storico della 'ndrangheta, tenne l'orazione funebre a nome della famiglia.
Radio Radicale ha poi raccolto la testimonianza di Elio Veltri, sodale politico di Di Pietro per un lungo periodo di tempo, il quale ha denunciato la presenza tra le fila dell'Idv di personale politico 'molto discutibile' sul piano morale, esponenti provenienti in gran parte dall'Udeur, oltre ad una diffusa pratica di gestione del tutto personalistica del rimborso elettorale.
Di fatto è stata accertata l'esistenza di una Italia dei Valori parallela, costituita da soli tre soci,cioè da Di Pietro stesso, da sua moglie e dalla tesoriera Silvana Mura, creata per percepire il rimborso senza darne conto a nessuno. Aspetti già analizzati in precedenza da un servizio giornalistico pubblicato da Panorama, nel quale la giornalista Laura Maragnani ha raccontato come è strutturata la rete di società che stanno intorno ad Antonio Di Pietro, addirittura una società immobiliare nell'Europa dell'est.
Il servizio si conclude con l'intervista all'avvocato Francesco Paola che rappresenta Achille Occhetto nella causa che lo vede opposto all'ex pm per il possesso dei rimborso elettorale delle elezioni europee del 2001 interamente acquisito da Di Pietro senza aver versato un solo euro al movimento di Occhetto "Il Cantiere" con cui l'Idv presentò le liste.
Tra l'altro, alla Regione Calabria vi è un deputato regionale a nome Feraudo di Acri (CS), candidato ed eletto nell’IDV perchè la di lui moglie è molto amica di Di Pietro, che come sapete è single…Bene, Feraudo è stato espulso dal partito perchè tratto in arresto per truffa ed altro (è emerso che assumeva portaborse con i soldi della regione - consistenti, circa 30.000 Euro mensili, perchè capogruppo IDV e unico consigliere - e chiedeva dietro metà dello stipendio ai suoi “collaboratori”).
E sempre di recente, il segretario dell'IDV Aurelio Misiti ha criticato le assunzioni nepotistiche e clientelari fatte a Di Pietro ai vertici dell'ANAS, paragonando il suo modo di fare a quello di Mastella.
Per fortuna i cittadini hanno ben compreso cosa sia l'IDV (nei sondaggi non supera il 2%) e Beppe Grillo ha preso le distanze da quest'uomo.

mercoledì 6 febbraio 2008

IL RE DELLA MONNEZZA 2

I pm Noviello e Forleo nello loro requisitoria durante l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio del governatore della Campania, dei vertici di Impregilo e di alcuni ex rappresentanti del commissariato, documentano che l'emergenza che oggi affligge la Campania nasce da quella cattiva gestione commissariale che consentì all'Impregilo di far finire in discarica non il 14 per cento dei rifiuti prodotti, così come prevedeva il piano, ma il 49 per cento, intasando gli impianti e creando quella che i pm chiamano «fame di discariche».
La crisi costerà all'Italia pesanti sanzioni dall'Ue (è stata avviata una nuova procedura di infrazione per le troppe discariche abusive in tutto il Paese) e potrebbe ulteriormente acuirsi a causa del blocco dell'impianto di cdr di Giugliano, che ha i depositi pieni e ieri ha dovuto sospendere la lavorazione dei rifiuti.
Tra l'altro, il subcommissario Vanoli percepiva un milione e cinquantamila euro all'anno, i subcommissari Paolucci e Facchi, compensi tra gli ottocento e i novecentomila euro. La stessa situazione si sarebbe verificata anche quando commissario era il prefetto Corrado Catenacci, che in una intercettazione allegata agli atti, si lamentava con l'interlocutore, perché il suo stipendio era di cinquemila euro mensili, mentre due tecnici della struttura commissariale intascavano cifre pari a un miliardo di lire all'anno.
Con compensi così alti, sostiene la Procura, è chiaro che «più durava l'emergenza più si guadagnava», e quindi la gestione commissariale non avrebbe avuto affatto interesse a superare la crisi. Di qui le molte inadempienze che oggi sono contestate agli imputati — soprattutto non aver messo a norma gli impianti cdr che producono un materiale inutilizzabile come combustibile nel futuro inceneritore di Acerra e in qualunque altro inceneritore — e di cui, secondo i pm, Bassolino era a conoscenza perché il suo ruolo di commissario era un ruolo «amministrativo» e aveva quindi «giuridicamente l'obbligo di controllare».
Ma vediamo chi è questo Vanoli detto Puppi, di cui i napoletani dicono che non vorrebbe, ma parla. Dice, non dice e manda a dire.
Raffaele Vanoli detto Puppi: papà capitano di vascello (gli avrà insegnato a navigare in cattive acque?), ordinario di Energetica a Ingegneria, tennista e sportivo in genere, ma soprattutto vice commissario ai rifiuti. Con Facchi, l’altro vice, non si amavano; in compenso è amico di Soprano, e si fidava. Così nemmeno lui si leggeva le ordinanze. Anzi, se c’era dormiva, visto che sta lì dal ‘99, ma ha capito tutto “solo dopo l´avviso di garanzia”.Ora però prepara un memoriale, per difendersi, da ingegnere.Magari lì si e ci concederà qualche spiegazione del perchè Rastrelli non decise (”magari avesse deciso lui, che voleva cinque termovalorizzatori”) e di come e perchè, dopo, il contratto è stato interpretato (da chi? Bassolino, Soprano, Facchi, lui stesso? Chi è responsabile dell’interpetazione?). Per adesso il mistero resta. E piuttosto che spiegare, si avvisa qualcuno (non mi è chiaro chi): «C´era Ronchi ministro dell´Ambiente. Era dei verdi». Già, e ora c’è Pecoraro Scanio. Che sempre dei Verdi è. Puppi invece non si è mai mosso dal suo posto fino alla scadenza del commissariato.
Dice:«Ho creduto nel pubblico. Ma è dal 2004 che devo difendermi. Il primo gennaio lascio. Termina il Commissariato per le bonifiche e la tutela delle acque. Ho chiuso quasi tutte le gare per la depurazione, non ho sprecato un euro. Vorrei adesso solo insegnare, alle 8.30 sono già in aula, mi piace e i ragazzi sono contenti, ne vengono tanti che mi hanno cambiato l´aula. Parli con i miei ragazzi dell´università. Io, Raffaele Vanoli, sono una persona perbene».
Intanto gli studenti affollano l’aula, lui si guarda dentro, e sa chi è, e anche loro lo sanno.
Ecco cosa ci dice di Vanoli un suo amico: "Sono stato studente di Raffaele Vanoli a ingegneria molti anni fa. Ricordo che un giorno a lezione ci confidò che aveva preso la laurea imbottendo di chiacchiere i docenti agli esami. Fate come me - ci disse - parlate velocemente e fingete sicurezza anche se non sapete una mazza, la preparazione conta relativamente. Un’altra volta invitò caldamente gli allievi ad assistere a un convegno. Pensavamo fosse qualcosa inerente al corso, ma ci ritrovammo a fare numero e claque in una manifestazione politica. Ricordo anche che quando lo cercavamo in istituto per chiedergli spiegazioni sulle sue arrabattate lezioni non c’era mai: era a giocare a tennis."
Lui però, intervistato da Antonio Corbo di Reubblica, sostiene di essere una persona perbene, come Bassolino, il quale si difende gridando che non ci sono prove nè indizi a suo carico.

sabato 2 febbraio 2008

PUNTI DI VISTA

Da un Blogger:
MA DAVVERO VALE LA PENA ODIARE I NOSTRI POLITICI? OSSERVIAMOLI BENE: EMMA BONINO AD ANNOZERO HA DIMOSTRATO DI NON POTERSI PERMETTERE DI PRENDERE TOTALMENTE LE DISTANZE NEPPURE DA UNA PALLA DI MERDA COME CUFFARO......
BERLUSCONI ANZICHE' ANDARSI A GODERE I SUOI MILIARDI SU QUALCHE ISOLETTA DEL PACIFICO E' COSTRETTO A PIU' DI 70 ANNI A FARSI LIFTING E PARRUCCHINI PER CONTINUARE A STARE IN TRINCEA E CERCARE DI EVITARE DI FINIRE IN GALERA.....
PRODI E TUTTO IL CENTROSINISTRA ANZICHE' PISCIARE SU MASTELLA E CONSORTE HANNO DOVUTO ESPRIMERE "GRANDE SOLIDARIETA' UMANA AL MINISTRO PER LE VICENDE LEGATE ALLA MOGLIE", COME SE LA SIGNORA LEONARDO NON FOSSE STATA ARRESTATA MA FOSSE CADUTA VITTIMA DI UNA QUALCHE INGUARIBILE OSCURA MALATTIA........
BOSSI ORMAI RIDOTTO A POCO PIU' DI UNA PIANTA ORNAMENTALE E' SEMPRE, COMUNQUE LI' IN PRIMA LINEA PER PERMETTERE ALLA LEGA NORD DI CONTINUARE AD ESISTERE NONOSTANTE SIA ORMAI DIVENTATA LA PARODIA DI SE STESSA........
DAVVERO QUESTA GENTE MERITA DI ESSERE ODIATA? TEMUTA? GUARDIAMOLI BENE: SONO SOLO UN AMMASSO DI BURATTINI PIENI DI FILI
Da un altro Blogger:
Bonaiuti:"Gli Italiani hanno deciso di tornare al voto...."
Berlusconi:"Gli Italiani invaderanno Roma se non si và al voto...."
Cicchitto:"Gli Italiani vogliono soltanto dimenticare Prodi e aprire una nuova pagina..."
Schifani:"Non c'è possibilità di una nuova legge elettorale,gli Italiani ci chiamano alle urne per giudare il Paese..."
Veltroni:"Gli Italiani hanno bisogno di nuove regole..."
Bertinotti:"Gli Italiani vogliono una sinistra che sia radicata...."
Marini:"C'è ancora uno spiraglio d'intesa per non mandare al voto gli Italiani,altrimenti già stavo in vacanza....
L'unico che conosce veramente l'essere italico è.....Mastella:"Gli Italiani???Chi sono,che cazzo vogliono????La giustizia con quante zeta si scrive???Quanto mi rendono i BOT all'asta di Febbraio????IO MI FACCIO I CAZZI MIEI!!!!!
Tra tanti ipocriti l'unico vero pezzo di merda ad autoriconoscersi è lui.....ONORE AL MERITO!!!!
I mali dell'Italia sono tanti e non sono tutti concentrati nella politica; nella vita di ogni giorno si può assistere a fenomeni di autoritarismo, di dispotismo, nepotismo e corruzione.Chi mandiamo a governarci, in fondo, non è altro che lo specchio di questa società malata, che in più come nelle favole può sentenziare chi è il più bello del reame, procrastinando i questo modo il regno del male. L'ideale sarebbe mettere mano alla Costituzione, anch'essa frutto di un panorama politico fortemente datato e condizionato da scenari post bellici. Ma questa legge originaria purtroppo, è gravata di meccanismi di non modificabilità o di difficile attuazione mediante discussioni e contro discussioni tra le due camere, maggioranze assolute o almeno a due terzi ed infine a referendum popolari.Ma c'è qualcosa che non ci viene detto, signor Grillo, qualcosa che ogni studioso del diritto sa, non un semplice avvocato ma uno storico del diritto: gli stati nascono senza mai citare la data di termine, in realtà non è però mai esistito una nazione perenne, poiché la data fine viene segnata dalla nascita di una nuova nazione.Così fu per il precedente Stato Monarchico Italiano e così sarà per la Repubblica Italiana al modo di fatti recenti che riguardano molti stati asiatici, africani o del blocco ex sovietico.La Costituzione altro non è che il certificato di nascita di una nazione e le sue regole altro non sono che il nome ed il cognome, cambiare le generalità si può ma è dispendioso e lungo come ben sa chi ha avuto questa esigenza; fare un altro figlio è sicuramente più semplice.Gli stati non nascono sempre al termine di accordi bellici, da invasioni, dittature o rivoluzioni, basta semplicemente che quegli scansafatiche che oggi litigano al Senato ed alla Camera, dichiarino tutti insieme con atto motivato che le prossime elezioni porranno in essere una Costituente.Si può fare signor Grillo! Ora è giunto il momento di prendere le briglia del nostro destino, ora e non più a maggior ragione se qualcuno che ha il potere di trascinare per le piazze la gente in nome del Vaffanculo, rende nota questa opportunità, facendosi promotore di un referendum propositivo costituzionale che raggiungendo dei consensi molto elevati, sancisca la volontà dell'intero paese di cambiare pagina e mettere fine all'Italia così come la conosciamo per proporne una nuova.
Ben detto.
A settembre in una delle telefonate il presidente dei gip napoletani, Renato Vuosi, peso massimo nella geografia giudiziaria, descrive un incontro con l'allora ministro. Si discute della situazione di Salerno, ossia la nomina del nuovo procuratore capo. "Io gli ho detto... praticamente devi vedere come mi devi sistemare. Lui (Mastella, ndr) ha detto: 'Non ti preoccupare'". Lucariello: "Gli hai spiegato che ci sta giurisprudenza consolidata?". "Gliel'ho detto. Infatti ha detto: 'Mandami'. Loro lunedì prossimo devono incontrarsi con Mancino (vicepresidente Csm, ndr). Che lui l'ha chiamato: 'Mancino qua dobbiamo vedere cosa fare con tutti questi trasferimenti'. Allora lui mi ha detto: 'Tu manda, me li porti, tieni il contatto con Frunzio (vice capo di gabinetto del Guardasigilli, ndr)... Vediamo un poco in che modo che caso mai io lunedì io ne parlo pure a Mancino'".
Il leader dell'Udeur dopo l'incontro con il premier incaricato Marini: "Prima si vota e meglio è. Rischiando io pure la galera, forse prima si va al voto e forse c'è qualche garanzia di evitare pure la galera".
Come si fa a non capire che non bisogna consentire agli italiani di votare prima che la società civile non prenderò coscienza dello stato in cui il paese si trova e dell'urgenza di azzerare l'intera classe politica ed i partiti da cui costoro provengono?
Destra o sinistra non cambia nulla, l'ideologia è un reperto di dinosauro, il sistema è fatto per non funzionare. Quando lo capiranno tutti gli italiani, e non solo il 15% di fortunati?

venerdì 1 febbraio 2008

IL SUICIDIO COME ATTO DI DIGNITA'

Tokyo 28 Maggio 2007: il ministro giapponese dell’Agricoltura Toshikatsu Matsuoka, facente parte del governo presieduto da Shinzo Abe, si è impiccato perché accusato con solido fondamento di essere coinvolto in scandali finanziari. Ha obbedito a quell’antico codice di condotta giapponese che si chiama Bushido che obbliga all’onestà assoluta nell’esercizio delle proprie funzioni.
Prima di Matsuoka manager giapponesi che avevano condotto al fallimento aziende da loro guidate si erano buttati giù dall’alto di un grattacielo o avevano fatto harakiri .
Invece da noi un manager che ha completamente fallito la gestione delle Ferrovie si trasferisce , dopo aver ricevuto un’ultramiliardaria liquidazione, a gestire l’Alitalia.
Un banchiere, tante volte inquisito per bancarotta, non solo rimane al suo posto ma può estendere (con fusioni e accorpamenti) il suo personale potere tra il plauso dei politici che sperano…….
E’ fallita la Cirio, è fallita la Parmalat e piccoli risparmiatori vengono defraudati dei loro risparmi! Tanzi, Geronzi e company vivono coi miliardi sottratti alle casse delle società, chi ha investito i pochi risparmi in azioni (magari perchè consigliato dall'amico che lavora in banca ) è sul lastrico.
Ma viviamo in un paese cattolico: se si commette un errore, quando si viene scoperti ci si confessa e si viene assolti.