mercoledì 23 gennaio 2008

UN BLOGGER INTELLIGENTE

Delle volte sulla rete ci si imbatte in persone intelligenti, come questo blogger:
"...."
Non bisogna sottovalutare l'idea.

martedì 22 gennaio 2008

L'ITALIA IN EUROPA

Questi sono i dati per il 2005 degli stipendi annui degli Eurodeputati di Bruxelles.
Italia 144.084,36
Austria 106.583,40
Olanda 86.125,56
Germania 84.108
Irlanda 82.065,96
G. Bretagna 81.600
Belgio 72.017,52
Danimarca 69.264
Grecia 68.575
Lussemburgo 66.432,60
Francia 62.779,44
Finlandia 59.640
Svezia 57.000
Slovenia 50.400
Cipro 48.960
Portogallo 41.387,64
Spagna 35.051,90
Slovacchia 25.920
Rep. Ceca 24.180
Estonia 23.064
Malta 15.768
Lituania 14.196
Lettonia 12.900
Ungheria 9.132
Polonia 7.369,70
Se a ciò si aggiunge che gli eurodeputati italiani sono al primo posto per assenteismo e che sono invece al primo per indennità e rimborso spese, si ha un'idea chiara di come stanno le cose.
In quasi tutte le altre classifiche europee l'Italia è molto indietro e a volte agli ultimi posti (PIL, reddito nazionale, produzione economica, inflazione, valore stipendo medio da lavoro dipendente, crescita demografica, qualità della vita, qualità dell'informazione, etc...) ma risulta evidente che in quanto a costi e sprechi non ci smentiamo mai, nemmeno a livello internazionale. Del resto non c'è da meravigliarsi, perché in Europa gli stipendi dei politici sono assimilati alle retribuzioni dei lavoratori medi, in Italia sono 5 volte superiori.

L'ITALIA E' MORTA

da Eurispes

La fiducia nelle istituzioni.
Il 49,6 per cento degli italiani ha perso fiducia nelle istituzioni. Per il 40,7 per cento la fiducia è invariata, solo per il 5,1 per cento è aumentata. La percentuale di chi crede meno nelle istituzioni è più alta tra gli elettori di destra e di centrodestra (rispettivamente 70,5 e 60,9 per cento). Ma anche gli elettori di sinistra (43,9 per cento) e centrosinistra (39 per cento) si fidano meno. E comunque rispetto ai dati del Rapporto precedente, il senso di sfiducia degli elettori di sinistra è aumentato di 19 punti percentuali.
Governo e Parlamento.
Il 75,3 per cento degli intervistati dichiara di avere poca o nessuna fiducia nel Parlamento: rispetto al 2007 si registra un ulteriore calo del 9 per cento; i fiduciosi sono il 19,4 degli intervistati. Solo un cittadino su quattro si fida del governo (nel 2007 la percentuale era del 30,7 per cento). Solo il 14,1 per cento degli intervistati dichiara di fidarsi dei partiti. Ma non sono troppo popolari neanche i protagonisti dell'antipolitica: personaggi pubblici come Beppe Grillo o Nanni Moretti ottengono un consenso di poco superiore al 20 per cento, comunque superiore al 17 per cento medio dei politici di professione.
La magistratura.
Anche la magistratura si colloca sotto il 50 per cento: si fidano di giudici e procuratori il 42,5 per cento degli intervistati, un dato comunque in aumento rispetto al 39,6 per cento del 2007. I giovani dai 18 ai 24 anni dimostrano ancora meno fiducia nella magistratura (17,3 per cento).
La Chiesa. Tra le istituzioni non politiche scivola sotto il 50 per cento anche la Chiesa, che raccoglie la fiducia del 49,7 per cento degli intervistati (perdendo oltre 10 punti rispetto all'anno precedente). Il 41,4 per cento degli intervistati dichiara di non fidarsi di nessuno.
Le forze dell'ordine. gli italiani si fidano dei carabinieri (57,4 per cento) più che della polizia (50,7 per cento). Il 46,3 per cento ripone fiducia nella guardia di finanza.
La scuola. Arretra moltissimo anche la fiducia nella scuola, che si attesta al 33 per cento contro il 47,1 per cento del 2007.
Le associazioni di volontariato riscuotono molto consenso (71,6 per cento) ma sempre meno dell'anno scorso (78,5 per cento).
Metodologia. La rilevazione è stata realizzata attraverso un campione di 1042 interviste dirette ed è stata conclusa agli inizi del gennaio 2008.

A RISCHIO LA DEMOCRAZIA POPOLARE

Dopo l'uscita dalla maggioranza dell'Udeur, lo scioglimento delle Camere è imminente e le elezioni anticipate prendono corpo.
Mastella ha barattato con Berlusconi la sua sopravvivenza, dando il suo appoggio alla destra e rinviando sine die il referendum elettorale, il cui esito è scontato perchè voluto da tutti gli italiani.
Con la crisi di governo alle porte, secondo la legge che regola il referendum (n.352 del 1970) e che andrebbe immediatamente corretta, in caso di modifiche apportate alla legge elettorale, i quesiti referendari possono essere cambiati dalla corte di cassazione per adattarli alla nuova legge elettorale.
Ma ciò che è ben più grave è che l'eventuale scioglimento delle camere comporta che il referendum viene sospeso e può avere luogo una volta passati 365 giorni dalla data delle elezioni.
E' importantissimo, a questo punto, uno sforzo comune di tutti gli italiani di buona volontà per evitare che ciò accada e che si torni a votare con l'odioso "porcellum".
Proprio nel momento in cui il popolo poteva assestare un colpo allo spregevole sistema partitico, illecito ed autoreferenziale, una sparuta minoranza di delinquenti sembra costringerci ad andare alle urne per votare i prescelti delle segreterie.
Mi domando allora che senso ha votare se Berlusconi, pur di vincere a man bassa, è disposto a tradire la volontà del popolo e ad assicurare l'impunità politica ad un Mastella qualunque.
ad uno che da domani potremmo trovare a destra o al centro, in cambio di una poltrona.
Credo sia giunto il momento di scendere in piazza per salvagurdare il nostro diritto di cittadini rappresentati, e bisogna farlo anche presto.

mercoledì 16 gennaio 2008

LIBERTA', STIAMO MESSI MALE

Proprio oggi, in cui tutti (più o meno pubblicamente) festeggiano gli arresti della signora Mastella, vengono diffusi i risultati dell'Index of Economic Freedom 2008 - la classifica annuale della libertà economica, elaborata dalla Heritage Foundation di Washington, DC (www.heritage.org), e dal Wall Street Journal, in collaborazione con un network di think tanks europei fra cui, per l'Italia, l'Istituto Bruno Leoni di Torino.Secondo l'Indice elaborato da Heritage Foundation, Wall Street Journal e Istituto Bruno Leoni, l'economia più libera del mondo resta Hong Kong (considerata libera al 90.3%). L'Italia è classificata al sessantaquattresimo posto (libera al 62,5%), con un punteggio dello 0,2 peggiore rispetto al 2007. Prima dell'Italia, anche Albania (66), Bulgaria (69), Arabia Saudita (70), Belize (64) e Mongolia (65).L'Indice stima il grado di libertà economica, considerata come assenza di ostacoli da parte dello Stato all'agire individuale, attraverso dieci parametri: libertà imprenditoriale; libertà di scambio; libertà fiscale; libertà dallo Stato; libertà monetaria; libertà d'investimento; libertà finanziaria; diritti di proprietà; libertà dalla corruzione; libertà del lavoro. Tali parametri si concentrano pertanto sia su fattori macro-economici, sia su indicatori che consentano di stabilire la facilità o la difficoltà di aprire e gestire un'attività economica.
Proprio oggi, che sembrava, dopo tanto tempo, essere una bella giornata...

LA FUORIUSCITA

Esco dalla casta". Il senatore Willer Bordon lascia il Senato Italiano, per fortuna.
"E' un atto forte di testimonianza di chi sente il dovere di difendere le istituzioni dalla deriva di sfiducia che investe la politica", ha scritto Bordon nella lettera che oggi pomeriggio ha consegnato al presidente del Senato.
Le dimissioni in coincidenza del suo compleanno, ed a spiegazione che il suo non è "un atto di rassegnazione, né tantomeno un gesto aventiniano, ma un atto forte di testimonianza di chi sente il dovere di difendere le istituzioni dalla deriva di sfiducia che investe la politica".
"Ho l’impressione - sostiene nella lettera - che non si avverta la dimensione da tsunami dell’ondata che sta per riversarsi complessivamente sul ceto politico e sulle sue istituzioni. Anche il sistema politico, e al suo interno l’organizzazione dei partiti, lungi dal correggere queste tendenze, si costituisce come un sistema di rendite, spesso difese da prassi consolidate, connotate dal privilegio quando non dall’illegalità".
Bordon si è detto convinto che "l’antipolitica non sia il contrario della politica, ma è il prodotto della cattiva politica". "Sono entrato in Parlamento nel 1987 una parte dell’attuale classe dirigente politica già vi era presente ed è rimasta sostanzialmente la stessa, costituendo oggi un vero e proprio ’tappò al ricambio generazionale". "Con una facile rappresentazione mediatica potrei dire che esco dalla Casta".
Bisogna dire che quest'uomo, disprezzato da milioni di italiani liberi perchè la rappresentazione vivente del servilismo e dell'opportunismo, si è riscattato con questo gesto, al quale non è seguito il consueto niet di Prodi.
Proprio stamane, infatti, costui ha respinto le dimissioni del noto ministro Mastella.

martedì 15 gennaio 2008

L'ANNO NUOVO

Lo squallore raggiunto ultimamente dalla classe politica è allucinante.
Il Governo, per garantirsi una manovretta finalizzata a tenersi buona la sinistra (l'aumento dei salari) dispone anzitutto l'aumento della tassazione sugli investimenti, passando dal 12.5 al 20%.
Con il 2008 l'energia elettrica, il gas ed altri beni primari sono aumentati in maniera esponenziale e Prodi continua a dire che le finanze dello Stato sono a posto.
Il carburante è più caro che in qualsiasi altra parte del mondo, il pane ed i suoi derivati costano circa il doppio che nell'UE, i mutui prima casa sono diventati insopportabili.
L'Istat, che può definirsi a tutti gli effetti un organo politico, continua a dirci che l'inflazione si è attestata al 1,8% nel 2007, tutte le Associazioni dei COnsumatori (e l'Europa) ci ricordano che ha superato il 3%.
Il nuovo anno si prevede peggiore di quello appena trascorso.
Cosa fare?
Consiglio per tutti coloro che non hanno superato i trent'anni: fuggire dall'Italia di notte per un qualsiasi posto, anche del terzo mondo avanzato (Cina, India o Brasile). Si vive meglio che da noi credetemi, e se avessi l'età lo farei anch'io.
Consiglio per coloro che, purtroppo, li hanno superati: cercate di essere bene informati, e fate in modo che quei quattro o otto soldi che siete riusciti faticosamente a risparmiare, non vi siano rubati ne' dal sistema fiscale nè da quello bancario. Neanche il 10% di quello che date vi sarà restituito in termini di servizi.
Da parte nostra, stiamo cercando di fermare in ogni modo possibile questa banda che non capisce cosa vuol dire vivere con uno stipendio normale, fare la spesa senza avere sconti, pagare mezzi di trasporto, bollette, divertimenti.
se li mettiamo tutti fuori dai loro posti di potere e dovranno vivere con la loro pensione, avremo offerto un servizio alla collettività ed aiutato un Paese malato.
Buon anno a tutti