mercoledì 28 novembre 2007

UN UOMO, UN MITO


Conseguita la maturità classica a Palermo, compie dal 1961 a Milano gli studi universitari laureandosi in giurisprudenza presso l'Università Statale. Qui conosce Silvio Berlusconi. Nel 1964, a 23 anni, lavora come segretario per Berlusconi, che sponsorizza il Torrescalla, piccola squadra di calcio di cui Dell'Utri è allenatore.
Successivamente (1965) si trasferisce a Roma, dove dirige per un paio di anni il Gruppo Sportivo ELIS nel quartiere Tiburtino - Casal Bruciato, presso il Centro internazionale per la gioventù lavoratrice, nato nel 1964 per volontà di Papa Giovanni XXIII e gestito dall'Opus Dei.
Torna poi (1967) a Palermo, dove opera di nuovo come direttore sportivo, presso l'Athletic Club Bacigalupo; durante questa esperienza, per sua esplicita ammissione, conosce Vittorio Mangano e Gaetano Cinà.
Dopo tre anni (1970) inizia a lavorare per la Cassa di Risparmio delle province siciliane a Catania e l'anno seguente (1971) viene trasferito alla filiale di Belmonte Mezzagno. Dopo due anni (1973) viene promosso alla direzione generale della Sicilcassa a Palermo, servizio di credito agrario.
L'anno seguente (1974) torna a Milano per lavorare presso l'Edilnord, su richiesta di Silvio Berlusconi, per il quale svolge anche la mansione di segretario; segue in particolare i lavori di ristrutturazione della villa di Arcore, acquistata da Berlusconi ad un prezzo irrisorio dalla marchesina Annamaria Casati Stampa con la complicità di Cesare Previti, che ne era il tutore).
Il 7 luglio porta nella villa di Arcore Vittorio Mangano che viene assunto da Berlusconi nel ruolo di stalliere. Mangano è un giovane mafioso, divenuto successivamente esponente di spicco del clan di Porta Nuova a Palermo, e in quel periodo ha già a suo carico 3 arresti e varie denunce e condanne, nonché una diffida risalente al 1967 come "persona pericolosa". Dopo l'arresto di Mangano sia Berlusconi che Dell'Utri hanno dichiarato ai carabinieri di non essere a conoscenza delle sue attività criminali.
Il 24 ottobre 1976 Dell'Utri si trova insieme a Vittorio Mangano e ad altri mafiosi alla festa di compleanno del boss catanese Antonino Calderone, al ristorante "Le Colline Pistoiesi" di Milano.
Nel 1977 si dimette da Edilnord e viene assunto alla Inim di Rapisarda, che ha relazioni con personalità di spicco della mafia quali Ciancimino e i Cuntrera-Caruana. I suoi legami con la mafia palermitana si intensificano in quegli anni grazie anche alla spregiudicatezza di Filippo Alberto Rapisarda, anche lui palermitano trapiantatao a Milano. Diventa poi amministratore delegato della Bresciano Costruzioni, società dopo pochi anni va in bancarotta fraudolenta.
Nel 1980 la Criminalpol di Milano, nell'ambito di un'indagine di droga, intercetta una telefonata tra Mangano e Dell'Utri. In questa telefonata, divenuta celebre, Mangano parla di un "cavallo" e propone a Dell'Utri di entrare nell'affare. Il defunto giudice Borsellino affermò a riguardo in un'intervista:

« Sì, tra l'altro questa tesi dei cavalli - che vogliono dire droga - è una tesi che fu avanzata alla nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta al dibattimento, tanto è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxi processo per traffico di droga. »

Il 19 aprile dello stesso anno è a Londra, dove partecipa al matrimonio di Jimmy Fauci, boss mafioso che gestisce il traffico di droga fra Italia, Gran Bretagna e Canada. Nel 1982 inizia come dirigente la sua attività in Publitalia '80, la società per la raccolta pubblicitaria della Fininvest, di cui diventa Presidente e Amministratore Delegato. Un anno dopo (1983), nell'ambito di un blitz di arresti compiuti a Milano contro la mafia dei casinò, viene trovato nella residenza del boss mafioso catanese Gaetano Corallo. Quale premio, nel 1984 viene promosso ad amministratore delegato del gruppo Fininvest.
Nel 1992 (gennaio-febbraio) Vincenzo Garraffa, ex senatore del Partito Repubblicano Italiano e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del boss trapanese Vincenzo Virga (poi latitante e condannato per omicidio oggi in carcere): «Mi manda Dell'Utri», dice il boss venuto a riscuotere un presunto credito in nero preteso da Dell'Utri. L'episodio, denunciato da Garraffa, è stato accertato dal tribunale di Milano, che nel maggio 2004 ha condannato Dell'Utri e Virga a 2 anni per tentata estorsione in primo grado, confermando la condanna in appello nel 2007.
Nel 1993 fonda Forza Italia insieme a Silvio Berlusconi. Nel 1996 è deputato al Parlamento nazionale, dal 1999 è parlamentare europeo e nelle elezioni politiche del 2001 viene eletto (nel collegio 1 di Milano) Senatore della Repubblica.
Nel 1995 viene arrestato a Torino con l'accusa di aver inquinato le prove nell'inchiesta sui fondi neri di Publitalia.
Nell'aprile 1996, mentre è imputato a Torino per false fatture e frode fiscale e indagato a Palermo per Mafia, Dell'Utri diventa deputato di Forza Italia in Parlamento.
Nel 1999 viene condannato con sentenza passata in giudicato per i reati di frode fiscale e false fatture ad una pena di 2 anni e 3 mesi di reclusione. Nello stesso anno viene eletto parlamentare europeo e nel 2001 Senatore della Repubblica. Come senatore ha ricoperto, tra le altre, la carica di Presidente della Commissione per la Biblioteca del Senato, di cui attualmente è membro.
È presidente della Fondazione Biblioteca di via Senato e della Fondazione Il Circolo del Buon Governo. Nel 1999 fonda la rete nazionale di associazioni culturali Il Circolo, nati con l'intento di essere un'area di libero scambio del pensiero liberale e giunti ad avere più di 3000 sedi distribuite su tutto il territorio nazionale.
Nel 2002 fonda il settimanale di cultura "Il Domenicale", direttore Angelo Crespi, di cui è tuttora l'editore.
L'8 febbraio 2007 Letizia Moratti, sindaco di Milano, lo nomina direttore artistico del prestigioso Teatro Lirico, provocando le proteste inferocite dell'assessore al ramo Vittorio Sgarbi.
L'11 febbraio 2007 Dell'Utri annuncia di aver ricevuto dai figli di un partigiano deceduto (di cui si rifiuta di rivelare l'identità) cinque presunti diari manoscritti da Benito Mussolini, contenenti appunti dal 1935 al 1939. Alcuni storici come Francesco Perfetti si esprimono in favore dell'autenticità, altri come Giovanni Sabatucci, Valerio Castronovo e Denis Mack Smith si esprimono al riguardo con scetticismo. Pochi giorni più tardi L'Espresso annuncia che uno studio smentirebbe l'autenticità dei diari e ben presto numerosi storici confermano la falsità dei diari, dei quali ben presto non si parla più.

Ben presto i Circoli di Dell'Utri vengono surclassati dagli emergenti Circoli della libertà di Michela Brambilla ed il nostro, dopo aver assistito alla comparsa ed al successo di questo nuovo movimento, in numerose occasioni, anche pubbliche, critica apertamente i Circoli della Brambilla e la stessa Presidente.

LA CROCIFISSIONE DELLA FORLEO

Il gip Clementina Forleo, secondo molti consiglieri del Csm, subità l'azione disciplinare promossa dal procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli, anche con riguardo alla famosa ordinanza di fine luglio del 2007. Quella, appunto, con cui il giudice, chiedendo al Parlamento di poter utilizzare le intercettazioni di alcuni esponenti Ds e di Forza Italia, definiva in particolare Massimo D'Alema e Nicola Latorre, non indagati, come «complici e non tifosi» della vicenda Unipol- Bnl e, in un crescendo», li dipingeva come «consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata» in «una logica di manipolazione e lottizzazione del sistema bancario e finanziario nazionale».
Durante la sua recente audizione a Palazzo dei Marescialli, il magistrato aveva detto che il procuratore generale di Milano, Mario Blandini, le avrebbe consigliato prudenza con i politici perché «D'Alema aveva chiamato... ». Ma Blandini, anche lui convocato dal CSM, avrebbe negato la "conversazione" avvenuta con la collega.
Povera Clementina, fucilata alle spalle dai suoi stessi colleghi...
Normalmente i giudici sono una casta impermeabile all'esterno, le frequenti faide non fuoriescono dai corridoi e dalle stanze dei palazzi, e questa è poi la forza vera della magistratura, quella di essere autoreferenziale ed assolutamente autoprotettiva, direi intoccabile ai poteri forti proprio per la sua capacità di far quadrato di fronte a situazioni di pericolo per sè stessa ed il sistema.
Debbo dire, però, che in questo caso sin da subito il giudice meneghino fu emarginato dai suoi superiori e gli organi di controllo giudiziari (il CSM e la stessa AMN), che mantennero un comportamento austero ed intransigente.
Quando si iniziò a parlare di lei, l'attuale ministro degli Esteri sostenne che «il Gip si è arrogato un compito che non appartiene alle sue funzioni»... «con asserzioni assolutamente stupefacenti ed illegittime, sospinte da una pregiudizievole animosità estranea alla cultura e alla funzione propria di un giudice che si esprime con tanta acrimonia.
A fronte di tutto questo, è già un miracolo che la Forleo sia ancora al suo posto, in attesa che venga fatta chiarezza sulle sue colpe.
Anche in questo caso, quel che conta è la scomparsa dei fatti.

martedì 27 novembre 2007

IL NOSTRO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Se c'è un'affermazione indiscutibilmente vera nel post odierno di Grillo è che il Presidente degli italiani, proprio per il ruolo di garanzia che costituzionalmente riveste, dovrebbe essere scelto dai cittadini tra la società civile, lontano da quei partiti che tanto danno hanno fatto e continuano a fare.
Il nostro attuale Presidente della Repubblica, poi, pare non trovi di meglio che preoccuparsi per il “segreto istruttorio” (che in realtà è oggi “segreto investigativo”), per l'autonomia del Parlamento (che vuol dire licenza per i partiti di continuare a vendere fumo agli italiani), per la pace sociale (pace che non potrà esistere sino a quando i costi della politica siano così elevati da risultare altrettanto odiosi, in specie ai meno abbienti).
D'altra parte, cosa volete che dica un eletto dal Parlamento, rectius dai partiti, politico di professione, che vive come il principe delle favole? Esaminate questo confronto e impallidite:
Spesa per il Quirinale nel 2006: 217.000.000 €
Spesa per la Corona britannica nel 2006: 56.800.000 €
Personale del Quirinale (militari esclusi): 1.072 unità
Personale della Corona britannica (militari esclusi): 433 unità
Personale dell'Eliseo francese (militari esclusi): 535 unità
Personale del Bundestag tedesco (militari esclusi): 160 unità.
Grillo lamenta che il nostro Presidente "tollera" i delinquenti al Parlamento e si permette di "monire" chi opera per la salvaguardia della legalità secondo il principio della legge uguale per tutti. E che cosa farebbe al suo posto un politico italiano ottantenne eletto dai partiti che vive come il principe delle favole?
Che sia un politico lo dimostra l'età avanzata, l'autoreferenzialità, l'arroganza, il silenzio quando servono parole, le parole quando servono i fatti. Ma, soprattutto, la difesa senza quartiere dei partiti e dei loro rappresentanti, anche quando non sono degni di rappresentare i propri elettori ed ancor meno il paese.
Anche qui, però, deve cambiare il sistema, perchè quelli che abbiamo avuto prima di lui non sono stati molto meglio di lui, ed allora ritorna il vecchio adagio: strumenti di democrazia diretta per un popolo democraticamente maturo!

C'ERA UNA VOLTA LA NOTAV

Interessantissimo articolo da AlertBox [www.fottilitalia.com]
"Giulietto Chiesa, che ha l’aspetto e, temiamo, la testa da nipote tonto di Stalin, si cimenta sul problema dell’applicazione planetaria de protocollo di Kyoto. Notate la mistificazione, la forzatura, il tentativo di collegare i Notav con la riduzione dell’emissione di CO2. Quando in tutto il mondo la TAV viene vista come risposta all’inquinamento sia da veicoli circolanti a terra sia nei cieli. L’Europa sta erigendo una colossale rete ad alta velocità ferroviaria che renderà obsoleti sia l’auto che l’aereo per gli spostamenti a breve-medio raggio (http://www.eriksrailnews.com/archive/hst.html). Anche l’Italia sta puntando sulla TAV a cominciare dall’inutile Roma-Napoli (poichè le città erano già collegate da 4 binari) e la costosissima Napoli-Bari (pure SPONSORIZZATA da Legambiente !?!?). Il fatto è che l’europeissima penisola non vuole che la Padania sia collegata con l’Europa e sta sabotando in tutti i modi la Torino - Lione e la Verona - Monaco. Come ha fatto con successo contro l’aeroporto di Malpensa2000. In compenso al Nord le tariffe ferroviarie sono più care cha al Sud e il materiale rotabile nuovo lo mandano prima nel Lazio.
A proposito, che fine ha fatto la privatizzazione dell’italianissima Alitalia che costa 1,2 milioni di euro AL GIORNO ai contribuenti? Le “opposizioni locali” sono squallidi pretesti poiché, se vogliono, come succede per le moschee, dei deprecati “localismi” se ne sbattono altamente. Anche questo Chiesa, come Grillo e Travaglio, è un perfetto INUTILE IDIOTA dell’italia terminale, europarlamentare a 20mila euro al mese di soldi vostri."
In questo commento, lo devo ammettere, c'è un fondo di verità. Non ha più senso, infatti, criticare la TAV (e Grillo l'ha capito benissimo) come non ha più senso mantenere in vita l'Alitalia ad un prezzo così alto. Non credo, invece, che la ragione di tutto questo risieda nella volontà di penalizzare il nord (perchè la Notav è proprio una manifestazione di popoli del nord) e che le tariffe ferroviarie premino il sud. Per quello che offrono, un servizio cioè tra i più scadenti del mondo e certamente il più arretrato d'europa, le FS sono carissime sia al nord che al sud.

venerdì 23 novembre 2007

UN'OCCASIONE STORICA

Alcuni mesi addietro un'indagine commissionata dall'Unione Europea accertava che il numero di scorte assegnate alle autorità italiane è di ben cinque volte superiore alla media degli altri paesi UE.
Si ipotizza che non più del 10% siano effettivamente necessarie perchè finalizzate alla tutela dell'incolumità fisica della persona scortata.
Eppure, nonostante i Comitati per la sicurezza abbiano cercato di dare un'interpretazione coerente della relativa norma, quasi il 50% dei politici nazionali, tra componenti le camere ed il governo, vive scortato. Anzi, vive tra scorte e televisione, perchè sfido chiunque a vedere uomini politici che passeggiano per strada, incontrano elettori ed amici, vanno nei locali pubblici come persone comuni.
Ciò è dovuto in parte anche ai giornali e alle televisioni, che ci parlano, ci descrivono e ci mostrano la nostra classe politica come fosse fatta da gente normale, di buon senso, gente che pensa anzitutto al bene della collettività.
In effetti non è così, e i media mentono. Il nostro sistema d'informazione trasforma i politici in persone oneste, addirittura in statisti. Ma basta tenersi un pò informati per capire che l'odierna classe politica è anche peggio di quella che l'ha preceduta.
Negli anni '80 ed all'inizio degli anni '90 vi fu una svolta giudiziaria che comportò la decapitazione di un'intera classe, i sopravvissuti (già boiardi o financo portaborse della prima) hanno dimostrato di essere peggio dei loro ex vassalli.
Pensate ad Amato, il tesoriere di Craxi che non sapeva niente del proprio capo, a Casini, figlioccio di Forlani già segretario della peggiore Dc, a Mastella, uomo di fiducia nel Beneventano di Demita, etc...etc...
La legge di iniziativa popolare sul Parlamento, che fissava in tre punti -no ai condannati in Parlamento -no ai politici di professione, un massimo di due legislature -si alla preferenza diretta un minimo di dignità all'organo sovrano, nonostante siano state raccolte le firme necessarie, è ancora al "palazzaccio" in attesa della verifica formale.
Nel frattempo, nessuna forza politica l'ha fatta propria: si continua a parlare inutilmente di riforme elettorali, istituzionali, si fanno chiacchiere ben sapendo che i leader dei due partiti di maggioranza non hanno alcun intenzione ed interesse a farle.
Dall'altro versante, l'assenza in Italia di una legge che disciplini il referendum propositivo non lascia ben sperare nel referendum che verosimilmente ci sarà nella prossima primavera: i partiti sapranno cpme tradire l’esito del referendum popolare.
Basta vedere la fine di quello sulla responsabiità civile dei magistrati, sul sistema maggioritario, tanto per indicarne alcuni.
Queste, ma non solo, le ragioni per cui era importante un Vday sul referendum propositivo, e quindi sulla necessità di articolare meccanismi di democrazia diretta, ancor prima di quello sull 'informazione.
Il movimento ha perso smalto, purtroppo.
A fronte di tante iniziative, tutte lodevoli, ma confinate nel quotidiano, sarebbe stato necessario trovare la forza per un colpo d'ala teso a seppellire un sistema politico ed una classe politica oramai inutili e dannosi. Milioni di italiani sono in trepidante attesa...

mercoledì 21 novembre 2007

IL JE ACCUSE DI DE MAGISTRIS INNANZI ALL'EUROPA

"Vi ringrazio. Questo mi ricorda il giorno dell’audizione al CSM quando arrivai in ritardo, digiuno, e mi sottoposi a quattro ore di audizione. Adesso ho preso un tè, sperando che stavolta l'incontro duri di meno.Ho accettato con piacere questo invito per fare una riflessione sulla mia esperienza di magistrato che si occupa delle truffe e dei reati di corruzione ed altro che ruotano intorno alla gestione della spesa pubblica, quindi dei finanziamenti pubblici.Ovviamente, pur non potendo parlare delle indagini che ho svolto nel corso degli anni, soprattutto quelle che mi sono state illegalmente sottratte, non posso non rilevare un dato inquietante: nonostante lo strumento che ha come obiettivo quello di consentire lo sviluppo economico di regioni che ne hanno bisogno – io lavoro in Calabria, una regione ad “obiettivo 1” dove arrivano moltissimi finanziamenti europei e per la quale nel periodo 2007-2013 sono stati stanziati fondi per 9 miliardi di euro – lo sviluppo economico non c’è stato.In taluni casi, com’è stato riscontrato da indagini molto accurate della Corte dei Conti sia dalla procura regionale che dalle sezioni giurisdizionali che esercitano anche funzione di controllo, e ancora da parte della magistratura ordinaria, si è potuto verificare danno erariale per somme non spese per ragioni di negligenza grave quindi di colpa; in tanti altri casi, anche altre procure della Repubblica calabresi hanno potuto riscontrare che si realizzavano vere e proprie truffe ai danni dell’Unione Europea. Tante altre volte ci sono state ipotesi di corruzione.Ciò fa apparire sistemica la gestione dei finanziamenti pubblici: non si tratta di episodi, e questo è il dato a mio avviso più importante, occasionali o saltuari, truffe di singole persone, ma c’è sempre qualcosa che governa a monte la gestione complessiva della spesa pubblica.Questo lo si ricava innanzitutto se si guardano i filoni per i quali vengono realizzati i progetti di spesa dei fondi dell’Unione Europea: non abbiamo settori particolari ma si tratta di tutti i rami per cui si dovrebbe realizzare lo sviluppo, come l’ambiente, l’informatica, la sanità, le opere pubbliche.Come si realizza la possibilità di captare queste somme di denaro? Attraverso la costituzione di un reticolo di società organizzate secondo vere e proprie scatole cinesi, il più delle volte miste pubblico-privato.Questo delle società miste pubblico-privato è un passaggio importante. E’ una riflessione da fare a livello istituzionale. Io la feci anche innanzi alla commissione bicamerale del Parlamento italiano sul ciclo dei rifiuti quando si affrontò proprio la problematica delle società che si occupano della gestione dei rifiuti e alla depurazione delle acque.E’ qui che si comprende come, a monte, il sistema di gestione della spesa pubblica viene spesso governato da gruppi di persone che hanno organizzato veri e propri sodalizi criminali, composti da professionisti, imprenditori, uomini del mondo dell’economia e della politica, per realizzare più a valle un vero e proprio controllo di altri settori importanti della vita pubblica.Quando abbiamo esaminato, nel corso di una serie di investigazioni, come venivano realizzate le compagini sociali, come venivano inseriti i soci nelle società, come si componevano i consigli di amministrazione, come si componevano i collegi dei sindaci e dei revisori dei conti, abbiamo capito che i gruppi di professionisti erano sempre gli stessi, spesso si trovavano persone legate anche in modo stretto con magistrati, con uomini appartenenti alle forze dell’ordine, con uomini delle istituzioni.E’ chiaro che l’aspetto più inquietante è che si viene a creare anche una commistione deleteria tra controllore e controllato.Il problema centrale è come si possa porre rimedio a tutto questo: noi abbiamo verificato in diversi casi che le persone che avrebbero dovuto controllare, perché si trovavano in ruoli vitali della regione o di altre istituzioni, a loro volta partecipavano direttamente o indirettamente nelle società che dovevano essere controllate.E’ chiaro che per poter garantire una corretta erogazione delle somme stanziate e far sì che queste realizzino dei progetti che portino allo sviluppo economico, dovrebbe funzionare il sistema dei controlli. Non solo quelli comunitari, attraverso le strutture preposte – io ho collaborato molto e in modo proficuo, fin quando non mi hanno sottratto le indagini, con l’OLAF cioè l’ufficio antifrode – ma anche i controlli delle regioni. Ciò è spesso impossibile o molto difficile perché in tutti i procedimenti penali che abbiamo trattato le persone responsabili di alcuni reati in questa materia erano proprio persone preposte agli organi di controllo delle regioni.Il problema diventa rilevante soprattutto se si considera che lo sviluppo economico non c’è e addirittura c’è una ricaduta di costi sulla comunità, visto che l’Italia viene condannata in sede europea a risarcire i danni.Ciò che è ancora più inquietante è il passaggio successivo: ho spiegato cosa avviene a monte e a valle, come sono inserite le persone nelle società. Ancora più a valle, come avviene l’assunzione delle persone all’interno delle società che si aggiudicano progetti finanziati, corsi di formazione ecc… è qui che c’è un altro passaggio delicatissimo: spesso vi è un vero e proprio sistema di indicazione delle persone da assumere. Coloro che a monte governano e stabiliscono le condizioni per ottenere il finanziamento sono le stesse che indicano alle società di assumere questa o quella persona, con un’ulteriore ricaduta, e qui mi fermo, sul voto: al momento del voto accade, e in alcuni procedimenti abbiamo contestato anche il reato di voto di scambio, che viene chiesto il voto perché si è stati determinanti non solo nel far ottenere il finanziamento ma anche nell’imporre le persone da assumere.Un’ultima considerazione sulle società miste pubblico-privato. In taluni casi abbiamo rilevato che nella parte pubblica si verifica una vera e propria lottizzazione degli incarichi, con persone che fanno parte di tutti gli schieramenti politici: in alcune società abbiamo verificato che si trovavano persone appartenenti a tutte le forze ad eccezione, forse, dell’estrema destra e dell’estrema sinistra.Ciò che preoccupa di più non è questo, perché potrei ricevere l’obiezione, da parte di illustri persone che vedo presenti, che è un modo per rappresentare tutte le culture. E’ un vecchio discorso già fatto. Molto opinabile, ma si può fare. Ciò che preoccupa è la parte privata, perché in alcuni casi abbiamo notato che si trovano imprenditori direttamente collegati a chi si trova nella parte pubblica, settori rilevanti di organizzazioni vicine al mondo della Chiesa, personaggi politici di sinistra e di destra e si chiude il cerchio con società riconducibili alla criminalità organizzata.Se questo è il quadro, si può comprendere che all’interno di alcune società che percepiscono ingenti finanziamenti europei, troviamo gran parte del mondo politico, una parte rilevante di professionisti che in un territorio come la Calabria non sono tantissimi, la criminalità organizzata, il controllo del mercato del lavoro e il controllo del voto.Se questo è il quadro si devono fare delle riflessioni al di là delle indagini e pensare all’aiuto che può venire da parte delle strutture comunitarie.Sicuramente, per la mia esperienza, posso dire che l’ufficio antifrode, quando c’è stata la necessità, ha sempre collaborato in modo significativo con l’autorità giudiziaria italiana sia nell’aspetto della cooperazione, sia attraverso Eurojust per il buon fine di determinate rogatorie." Luigi De Magistris

mercoledì 14 novembre 2007

I FONDI COMUNITARI

La partecipazione ad un incontro presso l'Unione Europea a Strasburgo di Grillo e Chiesa, insieme a Marco Travaglio e Luigi De Magistris, ha rappresentato un 'occasione per discutere dei fondi europei.
Grillo ha chiesto alla Comunità Europea di non erogare più finanziamenti all’Italia.
"I soldi che arrivano dall’Europa aumentano la metastasi che sta divorando il mio Paese.Nel 2006 l’Italia ha ottenuto fondi illeciti dall’Unione europea, l’ha quindi truffata, per 318 milioni e 104 mila euro con 1.221 casi denunciati. Ha migliorato in un solo anno la sua performance di 90 milioni di euro. Siamo primi in Europa. Primi nel calcio. Primi nelle frodi. L’Italia froda nei fondi agricoli. Froda nei fondi strutturali per lo sviluppo delle aree più arretrate. E mi sto riferendo unicamente alle frodi accertate.Dalla Comunità Europea arrivano ogni anno in Italia miliardi di euro."
Ed allora, ho verificato che in effetti cospicui finanziamenti giungono al nostro paese dalla Comunità Europea. L’Italia, cioè, partecipa con gli altri Paesi a un fondo comune mediante il quale i capitali vengono redistribuiti ai paesi eroganti secondo un criterio di priorità stabilito dalla Commissione Europea.
Ovviamente tali ingenti somme sono finanziate dalle tasse che gli italiani pagano, ma attraverso tale meccanismo i finanziamenti europei utilizzati nel nostro stato sono sconosciuti dai cittadini. Costoro sanno dell'impiego di tali erogazioni ancor meno di quel che sanno della spesa pubblica nazionale.
E' altrettanto vero che il governo italiano ha dichiarato di non sapere che la Commissione europea aveva stanziato 275 milioni di euro all'Italia per l’integrazione della comunità Rom e che, non avendone Prodi fatto richiesta, sono stati dirottati altrove.
Per lo stesso motivo, la Spagna ha avuto 52 milioni e la Polonia 8,5 milioni.
Eppure a Bruxelles frequentano assiduamente Frattini, la Bonino, etc...etc..., ed anche le Regioni hanno aperto uffici comunitari per accedere ai fondi.
Ed allora, non ha tutti i torti Grillo quando sostiene che "è meglio che l’Italia non dia più contributi al fondo comune europeo e, in cambio, non abbia nessun finanziamento. Questi soldi possono essere usati dal nostro Governo in altri modi. Per ridurre il nostro debito pubblico, il più grande di Europa, uno dei più imponenti del mondo. Un debito che rischia di travolgerci. Possono essere usati per ridurre le tasse. Per incentivare le imprese a investire in Italia invece di incoraggiare le imprese italiane a trasferirsi all’estero. O anche per ridurre la povertà che in Italia esiste o aumentare le pensioni da fame dei nostri anziani."
Debbo dire che il ragionamento ha una sua logica e che, essendo stato un pò in giro per l'Europa ho verificato che in effetti gli altri popoli europei ci considerano dei ladri cronici.
Tanti amici mi domandano com'è possibile che io mi ostini a rimanere in Italia con una classe politica come quella italiana, con una qualità della vita così scadente ed un sistema economico-finanziario che non riesce a crescere.
Dovremmo perseguire i numerosi uomini politici che delinquono e permettere ai magistrati di farlo, ma ciò -lo sappiamo bene- non avviene per la connivenza di gran parte della magistratura, asservita al potere politico, e per la forza delle lobbies affaristico-bancarie di paralizzare ogni attività investigativa.
Anche se la proposta può sembrare eccessiva, credo che in effetti Grillo non abbia tutti i torti...

giovedì 8 novembre 2007

'Mia dia un’autoblu, tipo Rolls Royce'

da "La Casta"

C'è un passaggio divertentssimo nel libro di Stella e in particolare nel capitolo 'Mia dia un’autoblu, tipo Rolls Royce' sulle spese pazze della Regione Veneto.
In esso viene citato un frammento di un’omelia del vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Giuseppe Zenti, sugli sperperi della Giunta Galan: ” La Chiesa non è indifferente a questa corsa a chi arraffa di più. Chi amministra ha il dovere di farsi un esame di coscienza. Se fare politica dev’essere finalizzato al bene della società, perchè aumentarsi stipendi e pensioni o utilizzare auto di rappresentanza più costose? Bisogna intervenire per calmierare questa tendenza. Parlo da cittadino- continuava il prelato- chi governa deve riflettere. Pensioni e stipendi che lievitano, autoblu e altri privilegi. Fossi un politico mi vergognerei”.
E allora non resta che svegliarsi, fare sentire la propria voce ribellandosi.
Se gli amministratori si comportano in questo modo, lo strumento della gente per cambiare le cose è di NON VOTARLI PIU'.