domenica 20 aprile 2008

AL GORE

Al Gore è stato ritenuto responsabile dall'intera opinione pubblica americana delle ripetute sconfitte elettorali e politiche dei democratici.
Ritiratosi dalla politica attiva, ha inziato una battaglia ambientalista che ha raggiunto il culmine con il premio Nobel per la pace, andato lo scorso anno all'ex vice presidente americano ed al Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici.
La rivista EIR ha pubblicato dossier e documentazioni relativi ad Al Gore.
Al Gore iniziò la sua carriera politica come strumento dell'FBI nella famosa "Operation Fruehmenschen" (ovvero "operazione uomo primitivo") con la quale la FBI gestì una vasta serie di trappole per incastrare e rovinare i politici e altri leader di colore. Nel 1974 Gore partecipò alla trappola tesa contro Morris Haddox, un leader dei neri di Nashville impegnato ad impedire che la propria comunità fosse disgregata dalla diffusione di droga e prostituzione controllate dalla locale polizia. A quell'epoca una convention dei neri condannò all'unanimità la condotta di Gore e del suo datore di lavoro al giornale Tennessean di Nashville.
La carriera politica di Al Gore è stata finanziata dai settori del partito democratico controllati da Averell Harriman e oggi da Felix Rohatyn. Si tratta di ambienti che, come è stato documentato dall'EIR e da altri, hanno promosso il razzismo con l'eugenetica e con il “controllo demografico”, che, come noto, è soprattutto indirizzato a colpire le popolazioni povere.
Tra gli aspetti recentemente messi in luce da queste ricerche spicca il ruolo del Middlebury College, nel Vermont, dove Rohatyn ha un suo centro di influenza, che da almeno un secolo è il centro della campagna di eugenetica, mirante soprattutto allo sterminio dei pellerossa e dei franco-canadesi, tanto che Rohatyn si è meritato il soprannome di “Mostro di Middlebury”.
Dagli anni Sessanta il Middlebury College guida gli studi ambientalisti ed oggi è all'avanguardia sul tema della riduzione delle emissioni. Ad esempio, Jonathan Isham, luminare ecologista della scuola, appartiene sia al Centro di Rohatyn nell'università che al Climate Project di Gore. Prima di darsi all'ecologia però questo Isham studiò antropologia, compreso uno studio per la Banca Mondiale sulle dinamiche sociali in Africa e in Asia in rapporto agli investimenti, in particolare per l'acqua.
Al Gore si adoperò in prima persona per impedire il trattamento dei malati di AIDS in Sud Africa con medicinali generici all'epoca in cui presiedette la Commissione USA-Sud Africa sull'AIDS.
Egli infatti minacciò rappresaglie economiche contro una nazione messa in ginocchio dalla piaga dell'AIDS, cosa per cui fu giustamente criticato dagli attivisti contro l'AIDS come un tentativo di genocidio contro l'Africa Nera. Dopo aver millantato tanti buoni sentimenti verso le vittime dell'AIDS Gore si schierò con gli interessi dei monopoli farmaceutici avallando di fatto il genocidio (dal 1988 ad oggi oltre 50 milioni di malati sono morti per mancanza di cure e di medicinali).
Dalla fine degli anni Ottanta Al Gore promuove l'embargo della tecnologia moderna verso il Terzo Mondo, con la scusa che si tratta di “tecnologia duale”, ovvero utilizzabile sia per scopi civili che militari. In queste tecnologie duali rientrano persino i mezzi di trasporto pesanti e i composti chimici primari per la produzione di fertilizzanti, per non parlare del nucleare.
A proposito dell'Iraq Gore ebbe a dire: “Il mondo non ha bisogno del contributo iracheno alla scienza spaziale o dei risultati dell'Iraq nella fisica nucleare - pratica o applicata”. Questo apartheid tecnologico contro il Terzo Mondo colpisce in particolare le popolazioni di colore.
Il presunto programma ambientalista di Al Gore, ripreso letteralmente da quello dell'erede al trono d'Inghilterra principe Carlo, in pratica è un attacco rivolto alle popolazioni del Terzo Mondo, soprattutto quelle africane, in quanto tende a privarle di ogni opportunità di sviluppo industriale da cui dipende la possibilità di queste popolazioni di sottrarsi al genocidio imposto con il sottosviluppo. La logica di questa truffa ambientalista è stata criticata persino dall'ottantenne Fidel Castro secondo il quale la conversione del mais in etanolo - come esige il programma ambientalista - condurrebbe necessariamente alla morte prematura di tre miliardi di persone in tutto il mondo.
Ma è esattamente ciò che il Premio Nobel per la pace vuole.

TREMONTI E LA TEORIA DI GORE

Dice Tremonti che il corso della storia non poteva certo essere fermato, ma qualcuno e qualcosa ne ha follemente voluto e causato l'accelerazione aprendo come nel mito il «vaso di Pandora», liberando e scatenando forze che ora sono difficili da controllare.
E così una massa di circa un miliardo di uomini, concentrata prevalentemente in Asia, è passata di colpo dall'autoconsumo al consumo, dal circuito chiuso dell'economia agricola al circuito aperto dell'economia di «mercato». È una massa che prima faceva vita a sé: coltivava i suoi campi e allevava i suoi animali per nutrirsi; raccoglieva la sua legna per scaldarsi; non aveva industrie. Ora è una massa non più isolata, che comincia a vivere, a lavorare, a consumare più o meno come noi e insieme a noi, attingendo a quella che una volta era la nostra esclusiva riserva alimentare, mineraria, energetica. È una massa che non ha ancora il denaro necessario per comprare un'automobile, ma ha già il denaro sufficiente per comprare una moto, un litro di benzina o di latte, un chilo di carne. I cinesi, per esempio, nel 1985 consumavano mediamente 20 chilogrammi di carne all'anno, oggi ne consumano 50.Se il numero dei bovini da latte o da carne che ci sono nel mondo resta fisso, ma sale la domanda di latte o di carne, allora i prezzi non restano uguali, ma salgono anche loro. E lo stesso vale per i mangimi vegetali con cui si allevano gli animali e, via via salendo nella scala della rilevanza economica, per quasi tutti i prodotti di base tipici del consumo durevole e poi per tutte le materie prime necessarie per la nascente e crescente produzione industriale: l'acciaio, il carbone, il petrolio, il gas, il cotone, le fibre, la plastica per far funzionare le industrie.La squadratura che si sta così determinando, tra offerta che resta fissa e domanda che cresce, ha avuto e avrà nel mondo un effetto strutturale sostanziale: la salita globale dei prezzi, e dunque del costo della vita.
La logica conseguenza dell'assunto è che il mondo povero sottrarrà progressivamente ricchezze a quello occidentale sino a rendere la nostra vita difficile e fino ad alimentare tensioni tra le nazioni e le aree geopolitiche del globo tali da essere difficilmente gestibili.
Tremonti lascia intendere ciò che Gore dice invece più esplicitamente, e cioè che la crescita insostenibile della popolazione mondiale, l'utilizzo indiscriminato delle limitate materie prime, essenziali per gli uomini, e la circostanza che la grande maggioranza delle risorse energetiche si trovino lontane da noi non potranno che portare alla morte del mondo occidentale.
Come difendersi? Secondo Tremonti ricostruendo la supremazia della politica sull'economia e dando un nuovo ordine liberale ad un'Europa unita solo da ragioni economiche.
Secondo Gore, operando sulla limitazione delle nascite e sulla limitazione dei consumi, ovviamente dei paesi in via di sviluppo.
E' in buona sostanza il nuovo ordine mondiale dei neocons americani, una strategia che i poteri plutogiudaici hanno forgiato un secolo fa e della quale abbiamo visto un assaggio durante la presidenza Bush.

USA ED INFORMAZIONE

Dal Corriere.it
NEW YORK - Un drappello di ufficiali a riposo, che nelle vesti imparziali di «esperti militari» hanno diffuso attraverso la televisione e la radio analisi e commenti sulla guerra al terrorismo addomesticati dal Pentagono e dalla Casa Bianca. In una dettagliata inchiesta, il New York Times denuncia quella che definisce, in termini molto duri e severi, «un apparato di informazione del Pentagono, celato dietro l'apparenza di obiettività, che ha usato questi analisti per una copertura giornalistica favorevole alla gestione della guerra da parte dell'amministrazione».
DECINE DI MIGLIAIA DI INTERVENTI IN RADIO E TV - «Per l'opinione pubblica questi uomini sono membri di un congrega molto conosciuta, presentati decine di migliaia di volte in televisione alla radio come esperti la cui vasta esperienza conferisce la possibilità da dare giudizi inappellabili sulle più urgenti questioni del mondo del dopo 11 settembre» scrive David Barstow che ha condotto un'approfondita analisi degli interventi televisivi di questi esperti.
INTERESSI DEGLI "OPINIONISTI" NEGLI APPALTI BELLICI - L'impegno di questi esperti, «iniziato con la preparazione all'attacco all'Iraq e che ancora continua», non è dovuto solo a convinzioni ideologiche o spirito di corpo, ma anche a «potenti dinamiche finanziarie», denuncia ancora il Times. «La maggior parte di questi analisti hanno legami con compagnie che hanno appalti militari e sono coinvolte nelle politiche belliche». Legami che non vengono svelati al grande pubblico, e che «qualche volta sono ignoti anche ai network» che interpellano questi esperti, nove dei quali - ammette il Times - hanno pubblicato editoriali anche sul quotidiano newyorkese.

venerdì 18 aprile 2008

RAFFAELE LOMBARDO

A quarantun'anni, una lunga frequentazione negli ambienti salesiani, Lombardo era considerato l'astro nascente della Dc in Sicilia orientale. Punto di riferimento l'ex ministro Calogero Mannino. La procura però lo accusa di interesse privato e di abuso d' ufficio assieme ad altre sette persone: Giuseppe Salmeri, componente del comitato dei garanti dell' Usl 35, Simone Cuccia, funzionario dell'assessorato alla Sanità, Antonio Vitale, ricercatore dell' Università e altri quattro impiegati di Usl siciliane.
Tra gli indagati c'è anche Angelo Lombardo, fratello dell' assessore. Irreperibile per tutta la mattinata, l'esponente democristiano si costituisce e, accompagnato dall' amico e legale Guido Ziccone, ex sindaco di Catania, si presenta nell' ufficio del nucleo di polizia giudiziaria presso il tribunale. In serata è interrogato e poi accompagnato a casa, dove restera' agli arresti domiciliari. Irreperibile Salmeri. Secondo il sostituto procuratore Nicolo' Marino le otto persone raggiunte dalla richiesta di custodia cautelare avrebbero truccato il concorso tentando di favorire alcuni candidati.
Tutto comincia nell'86 quando l' Usl 35 bandisce un concorso per 5 posti, poi aumentati a 60, di assistenti amministrativi. Nell' 89, subito dopo le prove scritte, cominciano a fioccare i ricorsi e gli esposti alla magistratura. Alcuni candidati lamentano che la prova scritta è pilotata dalla segreteria politica di Lombardo. A seguito di un ricorso al Tar si ottiene anche la sospensiva, ma successivamente il candidato che l'aveva presentato fa marcia indietro. Sono le intimidazioni a farlo desistere. La sera del 26 ottobre 1991, infatti, qualcuno gli brucia la porta di casa e poi lo minaccia al telefono:"Pezzo di merda, ritira il ricorso o ammazziamo te e la tua famiglia". Minacce anche per un' altra candidata che lamenta irregolarità: "Maledetta, non arriverai a Natale".
Ma la magistratura ha già aperto un' inchiesta e sequestrato tutti gli elaborati. Da intercettazioni telefoniche, prove testimoniali e registrazioni il sostituto Marino accerta che Lombardo ha garantito "il posto" a decine dei circa ottanta candidati, in cambio di un sostegno alle elezioni regionali del giugno 1991. A conferma di queste ipotesi c'è anche la straordinaria lentezza con cui va avanti il lavoro della commissione esaminatrice. Nonostante le sollecitazioni del presidente dell' Usl 35, Vigneri, a espletare al piu' presto le varie prove, tutto resta fermo in attesa delle elezioni. Lombardo poco prima dell' arresto rassegna le dimissioni da assessore.
Queste le istruzioni: "nella bella copia al secondo e ottavo rigo, all'inizio di frase, scrivete una parola di due lettere: no. E poi barrate". Tra i candidati per il concorso di assistenti amministrativi, ce ne erano alcuni da favorire che, attenendosi alle indicazioni date dalla segreteria dell'onorevole, avrebbero preso il posto all' Usl 35 di Catania. In cambio dovevano riconoscenza votando e facendo votare.
E' stata una delle tante storie di raccomandazioni facili a far scattare le manette per l'allora assessore regionale agli enti locali Raffaele Lombardo.
L'altro ieri a un quotidiano ha dichiarato di aver ricevuto minacce "con riferimenti all'uccisione del segretario dc di Misterbianco Paolo Arena. Qualcuno vuol tendermi una trappola cercando di far risultare legami con la mafia".
Ora che è diventato il presidente della Regione, il nuovo che avanza sta seduto accanto a Berlusconi e dice che la mafia bisogna prenderla a pedate per fare i lavori strutturali di cui la Sicilia ha bisogno. Alle ultime politiche ha fatto eleggere otto deputati alla Camera e due al Senato, per cui rivendica un ministero che faccia il bene del Sud e principalmente della Sicilia.

L'IGNORANZA UCCIDE I POPOLI


In una società democratica il giornalismo rappresenta il quinto potere. La sua forza non nasce dal diritto scritto, ma da quello naturale: la verità è essenziale per la vita dell'uomo, per la sua libertà e per l'esistenza stessa di una società.
Un giornalismo fatto di verità impedisce la corruzione, frena la violenza e la criminalità, accelera le opere pubbliche necessarie, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente in allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione sui temi della giustizia, impone ai politici il buon governo ed ai partiti la buona politica.
In una parola, apre gli occhi ai cittadini e forma un'opinione pubblica attenta e responsabile.
E' un vecchio discorso quello che riguarda i temi etici dell'informazione, il cui fondamento sta nella sua onestà, trasparenza e completezza.
Se un giornale non è capace di questo, si fa carico di mostruosità.
Le guerre, le violenze su popolazioni inermi, gli stupri e gli atti di pedofilia, i ragazzi stroncati da overdose, le malattie epidemiche, i bambini che muoiono per fame e/o sete, tante cose si potrebbero evitare se la pubblica verità rendesse più tempestivo l'intervento del mondo.
Un giornalista incapace della verità, per vigliaccheria convenienza o connivenza, si porta sulla coscienza tutti i dolori umani che avrebbe potuto evitare e le morti, le sofferenze, le sopraffazioni. le corruzioni, le violenze che non è stato capace di combattere.
Ma vi è di più, e forse di più grave.
Poichè la stragrande maggioranza dei mezzi di informazione nasconde la verità o al più la minimizza, quel giornalista avrà ucciso anche la libertà degli altri, di coloro che lo leggono.
Ricordo le riflessioni di Berlin sul concetto di libertà.
Egli distingue tra una libertà positiva (che è la libertà di fare o di essere qualcosa) e una libertà negativa (che è libertà dalle intrusioni altrui nel mio agire). La libertà positiva non è mera capacità di fare qualcosa: è, piuttosto, una forma di autodeterminazione, di agire in maniera non eterodiretta. La libertà positiva deriva dal desiderio dell’individuo di essere padrone di se stesso. A tutta prima, la libertà positiva e quella negativa possono sembrare alquanto vicine tra loro, nella misura in cui la prima si identifica con l’essere padroni di sé e la seconda si risolve nel non trovare ostacoli nelle proprie scelte: se però volgiamo lo sguardo alla storia, ci accorgiamo che queste due forme di libertà hanno avuto sviluppi ben diversi e spesso conflittuali.
Infatti, la libertà negativa è stata propugnata dai politici liberali, quella negativa dai socialisti.
Per tentare di coniugare queste due forme di libertà, storicamente confliggenti, l'unico mezzo è il pluralismo, di cui Berlin è strenuo difensore.
Saldamente convinto dell’impossibilità di determinare univocamente che cosa si debba fare o evitare, egli è contrario a ogni forma di autoritarismo e a ogni tipo di uniformità imposta dall’alto. E, forte di questa convinzione, egli si propone di difendere il diritto degli individui ad autogestirsi. Per questo motivo, è un alfiere di una visione pluralistica del mondo, fondata sul concetto di molteplicità irriducibile di modi di vivere e di pensare.
Ed è questo che manca al mondo d'oggi, la molteplicità di idee e di scelte di vita nei singoli.
In buona parte questa povertà è dovuta proprio ai mezzi d'informazione ed all'assenza di libertà dei giornalisti, assenza che, come si è visto, si trasmette così ai cittadini.
Ecco il motivo per cui solo poche lobbies nell'intero pianeta hanno il reale controllo dell'informazione. Esse sanno che chi non conosce non può scegliere, chi non sceglie non può autodeterminarsi coscientemente. E sanno che i giornalisti sono lo strumento con cui nascondere la verità agli altri, limitandone così la libertà.
Un secolo fa qualcuno disse: " L'ignoranza uccide i popoli. Dobbiamo uccidere l'ignoranza".

giovedì 17 aprile 2008

ORA BERLUSCONI DEVE GOVERNARE

I saggi dicono che non deve dispiacere se vince una coalizione o un'altra (tanto più quando si equivalgono in termine di valori e di qualità personali dei componenti) se la vittoria è chiara: i problemi da risolvere sono tantissimi ed è necessario lavorare sodo, senza l'alibi dell'ingovernabilità.
Queste le priorità degli italiani che hanno votato per avere questo governo:
1° abbattimento dell'inflazione con adeguamento degli stipendi al costo della vita, aumento delle pensioni minime e detassazione dei redditi inferiori a € 30,000 annui con introduzione del quoziente familiare ed il bonus bebè
2° riduzione del 50% degli stipendi dei parlamentari, delle alte cariche dello Stato, dei consiglieri regionali e del 30% dei consiglieri provinciali e comunali;
3° eliminazione delle province e dei consigli provinciali, delle circoscrizioni e dei relativi consigli, delle comunità montane e del 100% degli enti inutili con costituzione dei comprensori cittadini e delle associazioni tra piccoli comuni;
4° controllo delle casse dei sindacati e dei partiti, eliminazione dei contributi statali e controllo dei conti economici dell'intero mondo sportivo;
5° eliminazione contributi alla stampa ed alla radiotelevisione pubblica e privata con eliminazione canone RAI, limite tetto pubblicità e liberalizzazione dell'etere con abrogazione legge gasparri;
6° riduzione e controllo dei Cda delle società pubbliche ed a partecipazione pubblica con assunzione di presidenti, cda ed amministratori mediante concorso pubblico;
7° tutela economica, morale e affettiva della famiglia, anche di fatto, delle giobvani coppie e dei minori
8° sicurezza dei cittadini mediante rafforzamento dell'organico delle forze di polizia
Mi pare che siano tutti punti condivisibili, buon lavoro al governo che verrà!

IL SIGNORAGGIO E POUND

Credo che il signoraggio bancario è una sanguisuga che ci succhierà ancora per anni, nonostante il fenomeno sia oramai conosciuto da gran parte del mondo e sia trattato quotidianamente dai media (v. i lungometraggi The trap, The America from freedom to fascism, etc...).
Infatti nessun uomo politico al mondo parla chiaramente al suo popolo di questo mostro, del quale non si occupano gli addetti ai lavori.
Eppure già Ezra Pound, che fu anche uno studioso di economia politica, si ricolse a Mussolini nel 1933 perchè intervenisse contro il signoraggio bancario.
Fu sua l'ideazione del sistema fiscale inflattivo, basato sulla constatazione che se lo stato crea valore nominale (moneta) ciò provoca sì inflazione teorica, ma eliminando il prelievo fiscale questo surplus si annulla in quanto il mancato peso fiscale sugli scambi compensa la ipotetica e artificiale maggiorazione dei prezzi fino ad arrivare ad una stasi monetaria perpetua in mancanza di fluttuazioni del PIL.
Secondo Pound ciò avrebbe reso più equa la distribuzione delle ricchezze in quanto non esisterebbe più possibilità di evasione fiscale e la spesa pubblica spontaneamente sarebbe ripartita sulla base dei soli consumi personali. Inoltre si sarebbe eliminato tutto l'apparato burocratico statale finalizzato alla riscossione e gestione delle imposte dirette.
Tale misura fu però osteggiata dai poteri economici durante il periodo del "ventennio" ed accolta con entusiasmo durante la "R.S.I." nell'ambito del rivoluzionamento dell'economia assieme a corporativismo e socializzazione. Fu approvata la sua applicazione il 23 maggio 1943, ma non potè mai essere effettivamente applicata anche a causa delle vicende della seconda guerra mondiale.
Il principale studioso di questa teoria di Pound fu il professor Giacinto Auriti, il quale sostenne che l'emissione di moneta senza riserve e titoli di stato a garanzia per la realizzazione di opere pubbliche non creerebbe inflazione in quanto corrisposto da un eguale aumento della ricchezza reale, e che le banche centrali ricaverebbero profitti indebiti dal signoraggio sulla cartamoneta, dando origine in tal modo al debito pubblico.
Per ovviare condusse una serie di iniziative, come segretario generale del "Sindacato Antiusura" ("SAUS") e come legale rappresentante dell'associazione culturale "Alternativa sociale per la proprietà di popolo".
Tra queste chiese al Tribunale di Roma di dichiarare "la moneta, all'atto della emissione, di proprietà dei cittadini italiani ed illegittimo l'attuale sistema dell'emissione monetaria, che trasforma la Banca Centrale da ente gestore ad ente proprietario dei valori monetari".
La richiesta venne respinta e il Tribunale condannò Auriti al pagamento di 10 milioni di lire (*).
In seguito due progetti di legge, il n.1282 dell'11 gennaio 1995, presentato dal senatore Luigi Natali e il n.1889 dell'11 febbraio 1997 del senatore Antonino Monteleone di Alleanza Nazionale), riproposero le tesi di Auriti, anche se il Senato non li discusse mai.
Auriti ha condotto nel 2000 un esperimento nella sua cittadina natale Guardiagrele, emettendo il SIMEC: l'iniziativa ebbe un discreto successo, perché i SIMEC erano ceduti alla pari in cambio di lire e ritirati al doppio del valore originario. I costi relativi furono sostenuti dallo stesso Giacinto Auriti. In seguito ad un intervento della Guardia di Finanza i SIMEC in circolazione vennero però confiscati.
Nonostante il fatto che il sequestro fosse stato revocato in quanto non sarebbero stati commessi atti illegali, l'esperimento venne tuttavia interrotto e costò al professore una condanna a 4 mesi per raccolta abusiva del risparmio.

mercoledì 16 aprile 2008

LE RAGIONI DELLA DISFATTA

Mi è piaciuta "Quando" di Pierpaolo, che reinterpretata mi pare renda bene l'idea:

La sinistra ha perso
quando ha fatto il condono.
quando non ha legiferato sul conflitto d'interessi.
quando non ha cambiato la legge elettorale.
quando non ha abrogato la legge gasparri.
quando non ha applicato le sentenze europee.
quando non ha liberato l'informazione, in specie quella pubblica.
quando non ha limitato le banche e le multinazionali di Prodi & company.
quando si e’ voluta asservire ai peti del Vaticano, la sanguisuga che in Italia non conta un voto.
quando ha fatto l'unica cosa su cui contava Berlusconi, e cioè il recupero dell'avanzo primario.
quando ha dimostrato di non occuparsi delle ragioni della sua gente e quindi della sua esistenza.
E la gente seria ha preferito non votare

giovedì 10 aprile 2008

LE TRIVELLAZIONI MARINE

di Comitato Naturaverde

I nostri cugini francesi chiamano il mare al femminile:“la mer”. Ed è così che noi, suoi appassionati amanti, vediamo questa creatura della natura, ora che le trivelle petrolifere stanno per stuprarla sventrandone i fondali. Per potere trivellare nel mare le compagnie petrolifere hanno bisogno di speciali fluidi e fanghi perforanti (quelli che in gergo vengono chiamati i “drilling fluids and muds” che servono a guidare il processo di perforamento).
A volte questi vengono usati per pulire i pozzi, lubrificarli, controllarne la pressione e la forma, facilitare la cementificazione, o per sigillare formazioni porose indesiderate. Di questi fanghi e fluidi non si conosce la composizione chimica esatta, ogni compagnia ha la propria, tant’è che le formule vengono mantenute segrete.
Quello che però si sa è che questi fanghi sono TOSSICI e, anche nella loro varietà meno inquinante, risultano difficili da smaltire. Lasciano infatti traccie di cadmio, cromo, bario, arsenico, mercurio, piombo, zinco e rame, che rischiano di finire nei corpi dei pesci e di quelli che li mangiano.
In Canada un pozzo esplorativo marino emise bario che poté essere registrato in forti dosi a 65 km ad est e a 35 km a ovest, mentre le acque di risulta delle trivellazioni marine sono stimate essere la causa del 30% dell'inquinamento petrolifero del Mare del Nord. Durante le fasi di esplorazione sembra che in giro per il mondo vengano effettuati dei test che non si farebbero sulla terraferma e che coinvolgono bruciamenti di gas, a volte quando ci sono dei malfunzionamenti o per separarlo dal petrolio.
In queste occasioni vengono emessi idrogeno solforato e anidride solforosa (che causano danni alla respirazione), benzene (cancerogeno), toluene (che causa problemi riproduttivi). Dalle piattaforme petrolifere queste sostanze possono viaggiare nell'aria fino a 300 km in condizione di vento favorevole.
Possibile che il padrone del mondo non voglia utilizzare per il suo sostentamento un metodo meno aggressivo nei confronti della natura? Eppure ce ne sono...

SARTORI E IL VOTO DISGIUNTO

Anche Sartori, con i suoi tempi, giunge all'unica conclusione che appare accettabile.
Mai come in questa tornata elettorale molta gente è incline a non votare. Anche perché mai come questa volta la gente non sa per chi votare.
Certo è che la sua pensata è giunta ad almeno due mesi di distanza da quando fu proposta ed approvata da alcune migliaia di bloggers italiani.
Ma non è importante il dato che l'idea di Sartori è priva del requisito della novità o che l'anziano politologo ne pretenda la primogenitura, è importante l'idea stessa.
E' vero che in questa elezione il numero dei cosiddetti indecisi arriva ad essere stimato addirittura un terzo dell'elettorato, è vero che astenersi è un segnale politico forte che la Casta non riconoscerà che le astensioni in più sono punitive, sono astensioni di rigetto (e non di disinteresse). Diranno che ci stiamo normalizzando ai bassi livelli di voto di molte democrazie e criticheranno il crescente distacco dalla politica.
Quello che non capisco, però, è il meccanismo per cui secondo Sartori, votando un partito piuttosto che un altro l'elettore intende indicare il male maggiore o minore dal quale rifuggire.
L'unica verità è che l'effetto sull'esito elettorale è zero, perchè zero deve essere considerata questa tornata elettorale i cui esiti, comunque sia, non si protrarranno per più di un paio di anni.
Votare con una legge incostituzionale, anche col risultato di produrre effetti zero, per un verso significa il secco rifiuto del Palazzo e della Casta, per altro consentirà di dire che il cittadino ha inteso "esprimere la sua volontà nelle scelte democratiche del paese".
Mentre noi non viviamo in una democrazia e non siamo in grado di operare scelta alcuna per il bene pubblico.
Ciò che in effetti è fallito, superato ed inquinato è il sistema di democrazia rappresentativa scelto 60 anni fa. Altro che rifarsi ai principi della Carta costituzionale, come predica Veltrusconi!!!
Sartori sostiene pure che se 10 milioni di italiani votassero col voto disgiunto, allora il popolo sarebbe potentissimo.
Certo, ma se 10 milioni di italiani non andassero a votare (e già 7 milioni di aventi diritto non ci vanno regolarmente) probabilmente le stesse elezioni sarebbero inficiate per mancanza della maggioranza.
Per votare contro il sistema, secondo i migliori studiosi l'unica alternativa resta non andare a votare e svolgere campagna attiva perchè ciò venga davvero percepito dalla collettività come il male minore.

sabato 5 aprile 2008

L'ALTRA CASTA

da il Corriere della sera
L'altra casta, scritto da Stefano Livadiotti, giornalista de L'Espresso, è un pamphlet, che opera una dissezione da autopsia dei sindacati italiani, definiti «macchina di potere e denaro». Ne elenca in modo analitico le storture, gli organici colossali con migliaia di dipendenti pagati dal contribuente, lo sterminato e parzialmente detassato patrimonio immobiliare, i vantaggi, i privilegi che autorizzano l'autore a usare il termine ormai negativamente iconico di «casta».
Ma soprattutto, questo è forse l'aspetto più controverso, ne mette in luce la perdita di identità, le debolezze e i limiti nel recitare il ruolo importante che dovrebbero avere nel Paese. Nel mare di cifre, storie e statistiche forniti da Livadiotti, è questa accusa, la più empirica, che ferirà i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil.
L'autore enuncia la tesi con una certa ruvidezza: «L'immagine del sindacato come di un soggetto responsabile, capace di farsi carico degli interessi generali del Paese, agli occhi degli italiani si è dissolta ormai da tempo». Sempre più autoreferenziali, le confederazioni hanno perso il contatto con la vita vera, per diventare un soggetto autistico, abiurando alla loro storia, alla loro vera missione.
«Un apparato che, presentandosi come legittimo rappresentante di tutti i lavoratori, in nome di una concertazione degenerata in diritto di veto, pretende di mettere becco in qualunque decisone di valenza generale, ma in realtà fa gli interessi dei suoi soli iscritti, ai quali sacrifica il bene collettivo, mettendosi ostinatamente di traverso a qualunque riforma rischi di intaccarne uno statu quo fatto di privilegi ».
L'altra casta, è bene dirlo, è un'opera brutale, una specie di libro nero del sindacalismo, e in quanto tale destinato a dividere, a far discutere. Ma le frasi citate qui sopra non vanno controvento, perché rappresentano davvero un sentimento di insofferenza verso il sindacato.
Nel cittadino medio, la percezione diffusa del sindacato è questa. E una vicenda più di ogni altra contribuisce a cementarla. «Dove comandano loro», è il titolo programmatico del capitolo dedicato ad Alitalia, azienda che ha un tasso di sindacalizzazione bulgaro, il 77,9% tra gli assistenti di volo e l'87,1% tra i piloti. Le scoperte sono varie, indubbiamente sconfortanti, sempre istruttive. Si apprende ad esempio che grazie al Regolamento sui limiti di tempo di volo e di servizio e requisiti di riposo per il personale navigante, il giorno di riposo, «singolo libero dal servizio», per i piloti Alitalia comprende due notti e non deve essere mai inferiore alle 33 ore, Keplero e Copernico se ne facciano una ragione.
Si viene a sapere inoltre dell'esistenza di un Comitato nomi; trentasei dipendenti per suggerire come battezzare i nuovi aerei, finché ci sono stati soldi per comprarli. Più seriamente, nel 2007, mentre il governo cercava col lanternino un compratore disposto a salvare la nostra compagnia di bandiera dal fallimento — ha perso 364 milioni di Euro in 365 giorni, di ventiquattro ore — piloti e hostess si sono fatti un giro di valzer sul Titanic sommando scioperi che hanno causato mancati introiti per un totale di 111 milioni di Euro. E gli ultimi eventi, il cestinamento dell'offerta di Air France, la penosa rincorsa ai suoi dirigenti per riportarli al tavolo delle trattative, portano acqua alla tesi di chi, Livadiotti è tra questi, vede in Alitalia il punto critico che fissa l'incapacità conclamata di conciliare gli interessi dei propri iscritti con quello generale. Brutta immagine di un sindacato privo di autorevolezza ma sempre pronto ad esternare su qualunque aspetto dello scibile umano.
Nell'ultimo anno solare il capo della Cisl ha collezionato 607 titoli sul notiziario Ansa, una media di 1.7 esternazioni al giorno, compresi Natale, Capodanno e Ferragosto. Leggermente attardato Epifani (539), segue a ruota Angeletti (339). Nello stesso arco di tempo, annota Livadiotti, la percentuale di coloro che vedono i sindacati come il fumo negli occhi è volata dal 67,9% al 78,3%, dati Eurispes, mentre lo zoccolo duro che ancora si dichiara molto fiducioso nel loro operato è passato dal 10,1 al 4,1%.

giovedì 3 aprile 2008

MENO PRODUCI PIU' GUADAGNI

Da La Repubblica
I 50 dirigenti più pagati di Piazza Affari si sono messi in tasca l'anno scorso quasi 300 milioni, il 29% in più del 2006, mentre le buste paga da lavoro dipendente sono cresciute del 2,3%. In dodici mesi la Borsa ha creato 150 nuovi milionari, nel 2003 erano "solo" 53.
Il caso Telecom è emblematico. Il titolo è in caduta libera (-7,8% nel 2007), gli utili frenano (-18%), il dividendo è stato drasticamente tagliato. Eppure Riccardo Ruggiero, l'ad uscito di scena con una busta paga di oltre 17 milioni, si è raddoppiato a 3,7 milioni il bonus per le performance aziendali. E lo segue Carlo Buora, anch'egli Telecom, con oltre 11 milioni, mentre la terza posizione, dell'ad Vodafone Sarin, è molto staccata a 5,1 milioni.
E' andata bene anche a Giulia Ligresti, presidente e ad Premafin. La holding di famiglia, a dire il vero, non ha vissuto un 2007 brillante: l'utile è calato del 30%, le azioni del 22%. Lei però si è consolata con un congruo ritocco (+29%) alla busta paga, salita a 4,4 milioni di euro.
Luigi Zunino, numero uno e socio di controllo di Risanamento, sebbene i subprime e la crisi immobiliare hanno messo alle corde il suo gruppo, il titolo ha lasciato sul terreno in 12 mesi più del 60%, il bilancio si è chiuso con quasi 100 milioni di rosso, lui stesso (pressato dalle banche creditrici) ha deciso di fare un passo indietro cercando un manager cui affidare le redini dell'impero, bene nel 2007, malgrado tutto, si è ritoccato al rialzo (+15%) il suo stipendio di 4,5 milioni. La stessa busta paga di Jeroen Van Der Veer, numero uno di quella Shell che in Borsa capitalizza 2mila volte il valore di Risanamento.
L'elenco di compensi che si muovono in direzione opposta rispetto alle performance aziendali e ai titoli in Borsa potrebbe essere lunghissimo.
Giampiero Pesenti ha guadagnato nel 2007 il 70% in più - 5,4 milioni - mentre le azioni e i conti della sua Italmobiliare hanno innestato la retromarcia. In casa Mediaset, invece, Fedele Confalonieri si è regalato un aumento dell'8% malgrado Piazza Affari (-23%) non abbia proprio premiato il Biscione nel 2007.
Piersilvio Berlusconi è stato più discreto e ha mantenuto il suo aumento (+2,7% a 1,45 milioni) in linea con l'incremento del costo della vita.
Il paragone dei nostri con i manager europei è improponibile.
Alessandro Profumo con i suoi 9,4 milioni (il 39% più del 2006 malgrado il titolo in frenata) è il secondo banchiere più pagato d'Europa dopo Josef Ackermann (13,9) di Deutsche Bank.
Stupisce ancora di più Aldo Bizzocchi, ad del Credito emiliano che con i suoi 4,7 milioni guadagna più di Francisco Gonzales (1,9) del Bbva e persino di Michael Geohegan della Hsbc (4,5).
Antoine Bernheim - contestato dagli hedge fund per la sua busta paga - con i suoi 5,2 milioni è secondo in Europa solo a Don Shepard (7) della Ing. Ma surclassa i concorrenti più diretti Michael Dieckmann di Allianz (4,2) e Andrew Moss di Aviva (3,2), battuti anche da Jonella Ligresti (5) di Fondiaria.
Nel business delle polizze, poi, Fondiaria ha premiato nel 2007 Fausto Marchionni per i suoi 40 anni in azienda con un superstipendio da 7,1 milioni.

mercoledì 2 aprile 2008

LE RAGIONI DEL VDAY

Una sfida politica senza sfide non è tale.
Nel duello televisivo a distanza, chi ha vinto fra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni?
Questo "servizio" non serve a nessuno, neppure agli indecisi.
Truffolo ha comunque usato una comunicazione poco consona agli indecisi, i quali hanno soprattutto bisogno di sperare, ed è stato sul generico, contro il governo Prodi, la sinistra, l'avversario, le solite cose...
Topo-gigio ha parlato del futuro precario dei giovani, lui che ne è corresponsabile, non ha mai nominato l'avversario, col quale è evidente abbia un inciucio in corso, ha parlato di rinnovamento, sebbene non lo conosca.
Berlusconi è stato misurato, anche perchè durante questa campagna si è abbandonato ad una gaffe dopo l'altra; Veltroni si è smarcato da Berlusconi invocando, quasi fosse l'uomo nuovo, una netta discontinuità con il passato.
Il primo spera nel voto retrospettivo, che punisce o premia il già fatto (e cioè l'infausto governo Prodi), il secondo nel voto proiettivo o novitista, per il quale il votante crede in un candidato (e cioè nell'ansia di rinnovamento di topo-gigio).
Il voto si impernia così sulla credibilità e sull’affidabilità dei candidati, che si accerta sulla base delle promesse che in passato hanno mantenuto o tradito. Ecco perchè sono ambedue già sconfitti.
Aldo Grasso ha scritto che all'umiliata location corrisponde un umiliato interprete, cui corrisponde un umiliato spettatore. E cioè la conferenza stampa, diretta dalla "casalinga" Giuliana Del Bufalo, era immersa in un'atmosfera di mestizia, di ufficiosità, la perfetta rappresentazione della par condicio. Che è un capitolo umiliante dell'informazione tv; segno di immaturità delle istituzioni: è stato insomma l'ennesimo fallimento per l'informazione.
D'altra parte, tutti i "giornalisti" intervistati, da Crespi ad Annunziata, hanno dato delle insufficienze ai candidati, ma hanno riconosciuto che il principale sconfitto è il giornalismo.
Speriamo almeno che le elezioni siano rinviate sine die (dopo la decisione del Consiglio di Stato in favore della DC di Pizza) e che il Vday serva a qualcosa contro questa classe così servile.

IL PRESTIGIO DELLA MAGISTRATURA

Per risolvere la grande palla al piede del paese, quella della giustizia - dice truffolo ai microfoni di Radio 24 -, c'è bisogno di una grande riforma da fare in accordo con l'opposizione. Altrimenti non si riuscirà a vincere questo potere dello Stato che è una «metastasi italiana» e, puntando il dito contro «una parte dei pm che usa il proprio potere per fini politici», torna ad attaccare Antonio Di Pietro.
L'ANM ovviamente si duole di questo e ci ricorda un intervento di Veltroni al congresso di Roma dell'ANM che fu molto apprezzato, sia per l'equilibrio mostrato sia per il riconoscimento del fondamentale ruolo della magistratura...
Ritiene davvero improbabile vedere il leader del PD a braccetto, quantomeno sui temi della giustizia, con chi definisce i PM una metastasi, come cioè D'alema e Fassino, Mastella & co.
Pare proprio che la magistratura non abbia amici da una parte nè dall'altra. E un motivo ci sarà.
Tra gli altri, il Tar del Lazio ha annullato ieri le penali comminate dai Monopoli di Stato a sette società concessionarie della gestione della rete telematica delle new slot (slot machine), fra le quali figurano anche Lottomatica Videolot Rete, controllata da Lottomatica, e Snai.Le altre società coinvolte sono Sisal slot, Hbg srl, Cirsa Italia, Cogetech e Codere network. Lo riferiscono fonti giudiziarie. Lo scorso giugno il procuratore regionale della Corte dei Conti aveva contestato a Lottomatica Videolot Rete e a tutti gli altri concessionari, in concorso con Monopoli, inesatti adempimenti ad alcune obbligazioni della concessione relative al mancato rispetto dei livelli di servizio.Il danno erariale a carico di Lottomatica era stato valutato pari a 4 miliardi di euro, per Snai attorno a 4,8 miliardi.
Se questa è la magistratura, il suo prestigio e la sua indipendenza, perchè dovrebbe avere amici?