Da oggi 178.283 voti, pari al 6,23% dell’elettorato campano di un paio di anni fa, sono orfani di rappresentanza politica. Erano i voti dell’Italia dei Valori alle ultime elezioni regionali campane. Erano i voti della lista di Antonio Di Pietro. Nel quadro di disfacimento nazionale del partito dell’ex pm di Mani Pulite, spicca il caso Campania. Dove il gruppo consiliare regionale Idv non c’è più. Si è estinto per abbandono di tutti e quattro i consiglieri.
Il 27 novembre se ne sono andati gli ultimi due: il capogruppo Edoardo Giordano e il potentissimo “signore delle preferenze” Nicola Marrazzo, 13.660 consensi nel 2010, il secondo dipietrista più votato
in Italia, che nella precedente consiliatura fu presidente della
commissione Bilancio nella maggioranza Bassolino e attualmente è
componente dell’ufficio di presidenza del consiglio. I due, che appena
una quindicina di giorni fa erano seduti affianco a Di Pietro in una
conferenza stampa a Napoli di commento alla scissione di Donadi e Formisano, sarebbero prossimi a passare a ‘Diritti e libertà’, il movimento fondato dai due parlamentari. Su input di Formisano, l’ex coordinatore campano di Idv, molto attivo nel reclutare generali e colonnelli delle truppe dipietriste. Anita Sala, consigliera regionale molto vicina a lui, ha già aderito a ‘Diritti e libertà’. Dei quattro consiglieri campani, il primo ad andare via fu il salernitano Dario Barbirotti. Ma il suo fu un addio deciso prima della scissione, per ragioni legate a vicende giudiziarie in corso.
Giordano e Marrazzo (non) spiegano l’abbandono dell’Idv in una scarna nota di circostanza: “Dopo una lunga e leale militanza in Italia dei Valori e a seguito di una lunga e sofferta riflessione,
abbiamo deciso, insieme con numerosi esponenti politici e istituzionali
locali, di lasciare il partito di Antonio Di Pietro”. Segue l’elenco di
chi ha condiviso il passo: Pino Crispino (coordinatore Idv in Provincia di Caserta), Vincenzo Lippiello (coordinatore Idv in Provincia di Avellino), Luciano Ceccacci (componente coordinamento regionale Idv), Stefano Buono
(componente coordinamento regionale e primo dei non eletti di Napoli al
consiglio regionale). Peraltro, nei giorni scorsi, Marrazzo aveva già
trasmesso un comunicato di manifestazione di interesse verso il
movimento di Donadi e Formisano, interpretato come un’anticipazione del
suo ingresso in ‘Diritti e libertà’. Era stata pure fissata una
conferenza stampa a Napoli con Donadi per comunicare la migrazione di massa, ma è stata disdetta all’ultimo momento.
Bisogna ancora chiarire un paio di punti di non poco conto. Come le candidature al Parlamento.
Con Marrazzo in prima fila, pronto al grande salto. E lasciare a Buono
lo scranno regionale. Operazione semplice e priva di conseguenze
‘economiche’, visto che Di Pietro ha deciso di rinunciare alla penale di 100.000 euro della ‘clausola antivoltagabbana’.
Resiste invece il fortino in consiglio comunale di Napoli. Dove Idv ha portato al massimo incasso la scelta di lanciare la candidatura a sindaco di Luigi de Magistris contro tutto e tutti, Pd compreso. Qui i consiglieri sono 14 su 60,
primo gruppo consiliare della città (erano 15, uno se ne è andato da
tempo per tornare nei Verdi). Solo che il gruppo risponde esclusivamente
a de Magistris e al suo interno pulsano tentazioni di passaggio al movimento arancione del primo cittadino.
Il senatore Nello Di Nardo,
commissario campano di Idv dopo la fuoruscita di Formisano, commenta
così l’emorragia in corso: “Emorragia? Se ne sono andati solo i
consiglieri regionali e pochi altri. Non ho capito ancora con chi
stanno, che tipo di scelta è la loro. E’ una battaglia politica contro
la linea di Di Pietro o è soltanto altro”? Maliziosa allusione alle candidature da decidere di qui a breve. Di Nardo infatti invita a riflettere sulla girandola di comunicati
che ha preceduto l’abbandono dei consiglieri regionali: “Un lancio di
agenzia dava per certa la loro adesione a ‘Diritti e libertà’, poi
smentita poche ore dopo, e la vicenda della conferenza stampa indetta e
poi annullata: già stanno litigando tra di loro? E su cosa?”.
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