martedì 26 febbraio 2013

IL COLPO MORTALE ALLA PARTITOCRAZIA

Beppe Grillo da antipolitico ad amministratore? “Falsa impostazione: Grillo e’ sempre stato un politico puro, e la sua azione e’ antipartitica, non antipolitica”. Leonardo Facco, studioso dei partiti con forti radicamenti popolari come la Lega e ora il M5S, non ha dubbi sulle capacita’ dell’ex comico genovese di manovrare agevolmente nei palazzi del potere.
“Rappresenta la politica vera, quella che la gente vorrebbe finalmente attuata -dice Facco-. Adesso lo scenario piu’ plausibile e’ che lui faccia un governo insieme al Pd, cedendo magari su 4 o 5 punti che non gli sembrano essenziali ma mantenendo quelli fortemente simbolici, come la riduzione del numero dei parlamentari, delle spese per i partiti e del finanziamento pubblico. Questo smascherera’ il Pd, e Grillo raggiungera’ il suio obbiettivo: distruggere il sistema dei partiti”.
Questo perche’, ragiona ancora Facco, “sa benissimo che non potra’ mai raggiungere il 51% e agire da quella maggioranza. Un po’ come fece la Lega degli inizi, che si alleo’ con Berlusconi per poi farlo cadere su argomenti che erano per loro irrinunciabili”. Quanto a Berlusconi, dice, “resta sempre un magnifico populista, ma Grillo gli e’ superiore: e oltretutto sono due miliardari, solo che il primo entro’ in politica per salvare le sue aziende, il secondo non ha questi problemi, le loro motivazioni sono diversissime e i loro fini anche.
Grillo -ribadisce- vuole rompere gli schemi del parlamentarismo, e quindi e’ antipartitico, ma di sicuro non antipolitico: ed e’ l’unico che puo’ smascherare quelli che dicono di aver vinto”.

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