giovedì 14 febbraio 2013

Il MES, ovvero il Meccanismo Europeo di Stabilità

Il MES è un trattato, che istituisce un’organizzazione finanziaria che influisce pesantemente sulle nostre sorti economiche.
Circa un anno e mezzo fa, quando la crisi in Italia doveva ancora esplodere nella sua fase più purulenta, qualcuno in Europa decise che era ora di fornire l’Europa di un ennesimo strumento finanziario, atto a proteggere l’architettura dell’Unione Europea da una possibile crisi del debito sovrano e si pensò di sostituire il Fondo salva stati con una nuova organizzazione, un’istituzione finanziaria detta MES (meccanismo europeo di stabilità, conosciuto nel resto d’Europa come Esm), uno dice: un fondo, qualcosa a cui chiedere aiuto in caso di necessità, all’Unione Europea?
Ciò significa un programma di pesanti condizionalità e di espropri, di indebitamento ulteriore in quanto,per risolvere una questione finanziariamente compromessa, ci si compromette ulteriormente. Le pesanti condizionalità si vedono in Grecia ove il FMI, esiste un allegato da tutti consultabile, ha imposto la privatizzazione e quindi la cessione al mercato, di tutti i più grandi asset del paese, per esempio gli aeroporti, le poste,  autostrade, etc...Quindi bisognerebbe chiedersi innanzitutto di che aiuto si tratti. Il MES parte con un capitale che adesso è di circa 700 miliardi di Euro e che suddivide questo capitale in quote tra i vari paesi membri che vi aderiscono, al momento i paesi membri che vi aderiscono sono quelli della zona Euro, 17 paesi tra i quali noi. La quota di contribuzione italiana è del 17,9% ed implica un esborso di 125 miliardi di Euro. Un paese colpito dalla disoccupazione, dalla carenza endemica di risorse, che non riesce a pagare i danni del terremoto in Emilia Romagna, paga la sua quota e paga il fallimento delle banche come Monte dei Paschi di Siena.E come? Semplice, si indebita ulteriormente sul mercato, come prevede il Disegno di Legge N. 3240 Comunicato alla Presidenza il 3 aprile 2012, si prendono a debito, cioè corrispondendo degli interessi.Quindi il nostro processo di salvataggio ci indebita ulteriormente. Ma come tornano indietro questi soldi? Nel caso in cui un paese membro abbia necessità di essere salvato e quindi ne faccia esplicita richiesta, dopo un’attenta valutazione che implica il coinvolgimento della Commissione europea, della BCE e del FMI, la cd. Troica, e dopo l’approvazione di un piano di condizionalità detto memorandum di intesa, si decide che i soldi possono venire prestati, si paga un’assicurazione perché poi la polizza copre la necessità di un eventuale maggiore esborso.Si paga una polizza per poter chiedere dei prestiti, a prescindere se ne ha veramente bisogno, l'Italia si indebita da subito per 125 miliardi, soltanto per avere la possibilità di poter chiedere un prestito dopo, quando e se ci viene concesso, e con interesse. Ma per far fronte ai debiti pregressi non funziona di indebitarsi ulteriormente, perché oltre pagare quelli vecchi, devo pagare quelli nuovi, semmai conviene procedere a un piano di dilazionamenti in cui si concorda una certa tempistica e nel frattempo si cerca di trovare i soldi, questa è l’unica maniera di uscire da una crisi.L’Unione Europea ha cioè posto un piano usuraio che indebita pesantemente gli stati e questo indebitamento progressivo impoverisce il privato cittadino e costringe lo Stato a cedere parti di sovranità.Il Presidente del Consiglio Monti ha sempre dichiarato che la cessione di parte della sovranità fosse non soltanto ammissibile, ma necessaria.I popoli sono pronti cioè ad affrontare cessioni di parti della sovranità, quando c’è una crisi conclamata in atto, ed il non cedere parte di sovranità avrebbe conseguenze peggiori rispetto che conferirla in un’unica entità centrale, l’Europa unita, che è l'obiettivo di Monti.La Commissione trilaterale ha come obiettivo la costruzione dell’integrazione politica ed economica europea, e sostiene che le crisi servono a questo. Dopo la crisi, comunque questa cessione non è reversibile e del resto, in un celebre discorso al Parlamento Monti ha espressamente sottolineato come la nostra Costituzione sia fondata sulla cessione della sovranità. Ora, la Costituzione dice che l’Italia può cedere parti di sovranità purché queste parti di sovranità siano cedute in maniera paritetica con gli altri stati, che partecipano a questa cessione nella stessa misura. Il MES chiede quindi cessioni di parti della sovranità, checonsistono nella firma di pesanti condizionalità, di memorandum di intesa a opera della Troica (Commissione Europea, BCE e FMI) e nel controllo stretto delle politiche economiche del paese, del Parlamento, per cui nel momento in cui si accede a questi prestiti non si è più liberi di affrontare le politiche economiche che si ritengono necessarie per il benessere dei cittadini.
Nel 1938 gli USA hanno statuito il diritto del popolo, nel momento in cui il ripianamento dei suoi debiti avesse significato un’eccessiva perdita di benessere, di vivere con dignità, e rappresentare l’infelicità estrema di un popolo, bene statuirono che il popolo aveva il diritto morale di non ripianare il debito, perché il primato spetta alla dignità di un popolo! Gli strumenti messi in campo per ottenere l'Unione Europea sono invece ricattatori, non vi è la ricerca del consenso popolare, perchè non esiste il popolo europeo.
Ma tornando al Mes, oltre ai 125 miliardi di indebitamento, oltre all’indebitamento ulteriore che accadrebbe nel caso in cui uno stato membro si trovasse nelle condizioni di dover chiedere l’aiuto, c’è un altro aspetto fortemente inquietante, ovvero come il MES è strutturato.
I 17 supergovernatori sono costituiti idealmente dai Ministri delle economie di ogni singolo stato membro che aderisce, hanno dei poteri illimitati, possono cambiare il trattato a loro piacimento, a maggioranza qualificata.  
Se si dovesse modificare la quota parte per riadattarla alle mutate esigenze, il Consiglio dei 17 supergovernatori potrà decidere di cambiare le esigenze di capitale all’interno del fondo e quindi passare da 700 miliardi a 1400 o a 2100.Nel momento in cui il MES impone una ricapitalizzazione agli stati membri, e i 17 supergovernatori decidano di aumentarla da 700 a 1400 miliardi, noi ci troveremmo indebitati non più di 125 miliardi, ma di 250. In un progressivo indebitamento di cui si conosce l’inizio ma non la fine, e già questo dovrebbe indurci a una forte, fortissima cautela perché ci staremmo indebitando all’infinito, consegnando ad un aguzzino un libretto di assegni virtualmente infinito, tutti in bianco e firmati.
E gli assegni ordinati dal board dirigenziale del Mes dovranno essere corrisposti  “irrevocabilmente” e “incondizionatamente”, non solo bisogna darli, ma darli esattamente nei tempi e nei modi in cui il MES deciderà. Il Mes li vorrà dagli stati membri, ed all’Art. 17 si dice che il MES sarà abilitato a contrarre prestiti sui mercati finanziari, da banche, istituzioni o altre persone, quindi virtualmente può farci indebitare con la Cina o con Goldman Sachs. A quel punto Goldman Sachs, la Cina e quant’altro saranno osservatori e interlocutori privilegiati nel processo di definizione del memorandum delle famose condizionalità che saranno imposte al paese che chiede i prestiti. Se le politiche monetarie di un paese sono tali da fargli chiedere un aiuto finanziario tramite questo meccanismo, quel paese si ritrova poi Goldman Sachs quale creditrice, quindi queste cessioni di sovranità non avvengono soltanto nei confronti di una unità centrale europea, ma nei confronti di istituzioni finanziarie, e persino persone, come sta scritto nell’Art. 17. 
Altra abnormità da notare è che tutte le operazioni del MES che, essendo un’istituzione composta dai 17 supergovernatori e cioè dai Ministri dell’economia dei vari paesi, quindi un’istituzione democratica che si rivolge al bene dei cittadini, bene la MES sarà completamente immune da qualsiasi procedimento giudiziario, nel caso in cui si scoprano irregolarità, come nel caso di operazioni internazionali che si configurano come riciclaggio quando provengono da fondi illeciti privati.Quindi  immuni da responsabilità per il loro operato e le sedi, i documenti, i verbali, le minute, qualsiasi documento prodotto dal MES all’interno del MES o che abbia una relazione con il Mes, sarà completamente inviolabile, e questi governatori godranno di una totale, sostanziale impunità e della totale inviolabilità dei loro documenti. Ed infiine, il MES avrà sede nei paesi in un luogo che sarà in tutto e per tutto simile a un’ambasciata perché non sarà soggetto a nessun tipo di autorizzazione, nessuna autorità, forze dell’ ordine o autorità giudiziarie, nessuno potrà entrare in queste "premises", non potranno essere soggette a perquisizione, non potranno essere soggetti a qualsiasi altro tipo di regolamentazione necessaria sui vari territori, non dovranno pagare le tasse, sono come uno Stato nello stato.Avranno un Collegio di revisori esterni (Art. 29), i conti del MES sono oggetto di revisione da parte di revisori esterni, indipendenti, dei quali poi aggiungono: approvati dal Consiglio dei governatori.Il Fondo Salva stati è servito sino ad ora a salvare le banche, dopo una riunione dell’Ecofin la scorsa primavera, la riunione dei Ministri dell’economia, si è discusso sull’opportunità di salvare le banche che non soltanto sono state ricapitalizzate con i mille miliardi dell’operazione definita dalla BCE, che potevano restituire comodamente all’1% , e con i quali hanno acquistato titoli di Stato.Titoli di Stato che all’epoca in Italia avevano rendimenti, con lo spread alto, elevatissimi, certamente non dell’1%, ma del 5/6/7%. Le banche hanno acquistato titoli a 3 anni per salvare l’Italia, ma hanno comprato i soldi all’1% dalla BCE ed acquistato titoli di Stato non all’1%, cercando quindi di far fallire l'Italia.La realtà è che dovevano ricapitalizzarsi dopo le decisioni assunte dell’Eba , la European banking authority e cioè l’autorità centrale bancaria europea con sede a Londra che, all’epoca dei famosi risolini tra la Merkel e Sarcozy, aveva deciso che le banche valevano tanto quanto valevano i loro titoli di Stato sul valore che avevano sul mercato secondario in quel preciso momento.
E siccome in quel momento i titoli dei paesi del sud Europa: Spagna, Italia, Grecia avevano un tasso di interesse elevatissimo sul mercato secondario e quindi valevano di meno, era evidente che le banche    spagnole o italiane, che avevano prevalentemente in pancia i propri titoli del proprio Stato, avevano improvvisamente un ammanco di bilancio enorme perché valevano improvvisamente di meno. E ciò anche se quei titoli fossero stati rimborsati al valore prestabilito di quando erano stati acquistati, in quanto la decisione della Eba voleva che le banche dei paesi indebitati, quindi anche quelle italiane, per dessero valore ed avessero bisogno di ricapitalizzarsi. Voleva una crisi bancaria, figlia della crisi delle banche d’America, trasferita in Europa per continuare ad essere una crisi bancaria pagata dai cittadini.La BCE concede mille miliardi al tasso privilegiato dell’1 %, da restituire in tre anni e impone di comprare titoli di Stato, che in quel momento hanno un tasso di interesse elevatissimo, per ricapitalizzare le banche.E questo denaro illecitamente ricevuto lo pagano i contribuenti, perché la BCE se lo riprenderà dietro ma gli interessi li pagheranno gli italiani.Mario Draghi, il vile affarista di cui parlava Cossiga, ora vuole aiutare gli stati comprando i titoli di Stato sul mercato secondario, solo quelli fino a 3 anni. Perchè se non aiutano lo spread, se la differenza dei rendimenti tra i titoli italiani e i titoli equivalenti tedeschi è su quelli decennali?
Il vile dice: influiranno un po’ a cascata sui rendimenti dei titoli decennali. Ma i titoli a 3 anni erano proprio quelli che in gran parte le banche avevano acquistato con i famosi miliardi presi all’1% dalla BCE, per cui le banche hanno preso i soldi dalla BCE e comprato i titoli di stato italiani, che noi dovremo ripagare con le nostre tasse, e non dovranno aspettare 3 anni per pagarli, Draghi lo fa immediatamente facendo questa operazione su un mercato secondario e così ricapitalizzando ulteriormente le banche.
Per cui  il MES avrà essenzialmente finalità di salvataggio delle banche, degli istituti finanziari ed i soldi per salvare le banche e gli istituti finanziari li deve mettere Pantalone, cioè noi perché il MES lo paghiamo noi con i 125 miliardi iniziali ed una quota di indebitamento progressiva.
Mario Draghi, in una conferenza stampa tenutasi alla BCE intorno al 6 giugno di quest’anno, ad una giornalista che gli chiede circa questa ipotesi di utilizzare il MES per pagare la crisi delle banche, lui risponde che l'operazione consente la ricapitalizzazione delle banche senza aumentare il debito degli stati, come se il debito degli stati non riguardasse le quote che il MES utilizza per salvare le banche!
E  la cosa ancor più buffa è che abbiamo visto come il MES in sostanza significhi “cessione di sovranità” perché nel momento in cui tu lo utilizzi devi sottostare a delle condizionalità ed al controllo in Parlamento delle politiche economiche perché sia rispettoso delle condizionalità.E' ovvio che la sovranità per definizione è proprio quella di decidere autonomamente, soprattutto in Parlamento le leggi, quelle poi in materia economica sono le più importanti, è ovvio che lo stato questa sovranità la perde.
E siccome lo stesso principio è stato proposto anche per il salvataggio delle banche, quando si è detto di usare il MES per salvare le banche, ci si è chiesti quali sono le condizionalità per le banche?
Certo non è possibile entrare nei consigli di amministrazione e decidere le politiche che le banche devono fare, ma si può avere delle quote, diventare azionisti di quelle banche, una specie di semieuropeizzazione.Per il vile ora la questione è se il MES diventi azionista delle banche che ricapitalizza o meno. E specifica: "abbiamo disegnato il trattato con l’obiettivo di diventare un’azionista delle banche dell’Unione Europea?" Quindi per Draghi il MES, che avrebbe nei confronti delle banche la stessa finalità che ha nei confronti degli Stati, quella del salvataggio, se chiede in cambio del salvataggio una quota delle azioni di quello Stato sotto forma di cessione di sovranità, compie un atto legittimo, se però chiede delle azioni delle banche che intende salvare, allora ci impone una pesante riflessione collettiva. E' davvero quello che vogliamo? Ora, per i cittadini è un bene che il MES possa aiutarci acquisendo quote della nostra sovranità? Se, come dovremmo, rispondiamo no, allora tu italiano sei un antieueuropeista, sei un euroscettico, vuoi pilotare questa nazione sugli scogli della crisi, sei un populista e nel silenzio generale degli intellettuali, dei giornalisti, degli opinionisti, dei media l’Italia si avvia così verso l’approvazione del MES seguendo il Disegno di Legge di Mario Monti.In altri paesi il dibattito comincia a esplodere, perché se ne accorgono tutti dello scandalo, ed a maggio arriva una lettera di alcune personalità austriache, professioni e docenti a tutte le istituzioni di Vienna, che sostanzialmente dice “in qualità di cittadini responsabili i sottoscritti hanno letto la bozza del MES con la necessaria diligenza e accuratezza, siamo pervenuti alla conclusione che questa bozza non deve essere accettata, coloro che la firmeranno, devono essere giudicati avendo agito con dolo eventuale se le prevedibili conseguenze si manifestano, non solo l’accordo contraddice le più elementari convenzioni dell’Unione Europea, che costituiscono le basi per l’ingresso e per la permanenza dell’Europa unita in qualità di membri, ma viola anche la costituzione federale austriaca, poiché trasferisce le prerogative del diritto di ogni democrazia, per esempio la sovranità finanziaria a un’istituzione al di fuori del suo controllo, se questo trattato sarà ratificato, tutti gli stati membri dell’Unione Europea saranno diretti da un’oligarchia finanziaria anonima, priva di legittimazione democratica, per dirla con schiettezza è una delega a instaurare una schiavitù anonima e finanziaria sotto al pretesto della solidarietà, in particolare l’impegno a obbligarsi in favore del settore finanziario, sovraccaricherà le capacità delle economie nazionali e la disponibilità dei cittadini a subire ulteriori sacrifici finanziari. L’obbligazione incondizionata e irrevocabile al pagamento iniziale e a quelli aggiuntivi, testimoniano di questa riduzione in catene a favore dei grandi possessori di capitali, attraverso l’obbligazione a agire in accordo con il FMI si stabilisce l’influenza indiretta degli USA, ovvero la compartecipazione decisionale di quelli che hanno prodotto e che ancora mettono in scena la crisi finanziaria. I privilegi e le immunità richieste assicurano agli attori che spendano i europei con illimitate tasse di solidarietà, illimitate, possono formare un superstato che di fatto non può essere controllato, citato e perseguito legalmente.
L’Art. 17 regola le operazioni di prestito del Mes, avendo il MES diritto di fare ricorso contro tutti gli stati membri, ecco che diventano possibili orge debitorie senza alcun controllo parlamentare e per gli attori dei mercati di capitali, grossi profitti sui crediti, senza che questo comporti per loro alcun rischio! Noi riteniamo che se per qualsiasi motivo i governi volessero aumentare la massa monetaria, dovrebbero invece affidare la creazione della moneta direttamente alla BCE, piuttosto che ottenerla attraverso una doppia intermediazione creditizia a costi più elevati.
Sentite qua: l’indifferenza rispetto alle preoccupazioni e ai problemi dei cittadini e la tesa inflizione dell’Austerity minacciano di portare a una resistenza pubblica, all’abbattimento dei governi e perfino a guerre civili. Quando i cittadini si sveglieranno e si renderanno conto che grossi attori finanziari che chiedono sempre maggiori sacrifici economici a tutti gli altri, non corrispondono di contro a un’adeguata contribuzione, si ribelleranno, ci permettiamo di aggiungere che abbiamo avvisato tutti i politici per tempo, ma siamo stati liquidati come profeti di sventura e altre cose che vi invito a leggere. Così in attesa di ratificare il Mes, la prima cosa che si fa è quella di approvare il pareggio di bilancio, la regola del pareggio di bilancioda  introdurre in Costituzione. Per introdurre delle modifiche alla Costituzione è necessario innanzitutto un ampio dibattito politico – nazionale, non si modifica con leggerezza la Costituzione.Lo fa notare da noi un professore dell’università di Genova, di filosofia del diritto che si chiama Paolo Becchi, che scrive “con ultima e definitiva deliberazione del 17 aprile 2012 il Parlamento ha infatti modificato gli articoli 81, 97, 117, 119 della Costituzione, introducendo il principio del pareggio di bilancio nella Carta Costituzionale italiana. La raggiunta maggioranza di 2/3 ha peraltro escluso la possibilità di procedere al referendum di revisione costituzionale, previsto e disciplinato dall’Art. 138: non è la prima volta che la Costituzione subisce modifiche senza il ricorso allo strumento referendario, per semplice “colpo” della maggioranza, nel caso in questione hanno votato a favore il Pdl, PD e terzo polo, nonché personalmente il Senatore Monti, è però la prima volta che alcuni articoli della Costituzione vengono cambiati in un’atmosfera tanto silenziosa, senza alcun coinvolgimento dell’opinione pubblica e senza una reale discussione politica.
Qualcosa che non preoccupa nessuno, Becchi conclude molto ironicamente così “in un romanzo di Brecht, alla fine il capo dei gangster comanda ai suoi seguaci “mi raccomando il lavoro deve essere legale”. Che tragica fine ha fatto la legalità, finisce come parola d’ordine di un gangster, questo per sottolineare che tutto quello che è avvenuto dall’insegnamento del governo Monti fino a oggi è avvenuto in maniera legale!
Tra legale e legittimo c’è una differenza che deve essere colmata e di solito si colma con il dibattito e con l’informazione. E che l’informazione latiti ce ne si accorge facilmente anche dopo l’approvazione del Fiscal compact che segue alla modifica costituzionale per il pareggio di bilancio, il Fiscal compact obbliga i paesi a raggiungere in 20 anni un rapporto debito/Pil del 60%. Ora siccome in Italia il rapporto debito – Pil si aggira intorno al 120%, questo significa che in 20 anni dobbiamo risparmiare, non avere un deficit del 3% annuo, il che significa imporre qualcosa come 50 miliardi di Euro all’anno di tasse e tagli per 20 anni. In un paese già martoriato dalla crisi e privo di crescita una situazione come quella imposta dal Fiscal compact è una situazione di una gravità incredibile che si presuppone dovrebbe occupare le prime pagine dei giornali.
Perciò mi sono permesso, all’indomani dell’approvazione del fiscal compact, di andare a vedere queste pagine dei giornali di cosa si occupassero e prima di trovare la notizia relativa all’approvazione del Fiscal Compact e del MES dovevo arrivare a pag. 7 e non soltanto a pag. 7, ma in un piccolo trafiletto in fondo a pag. 7 e scrivo così sul mio blog 5 righe e mezzo, sembra incredibile ma tanto ha dedicato Il Corriere della Sera nell’edizione di oggi all’approvazione del Fiscal Compact e del Mes, 5 righe e mezzo all’interno di un articoletto di fondo a pag. 7, riuscendo perfino a non nominarli né nel titolo che era “sì alle regole di bilancio UE e al fondo salva stati, assalto alla spending review” né tanto meno nel sottotitolo dove addirittura i due trattati vengono relegati allo stesso rango di migliaia di altri interventi, perché il sottotitolo era “al Senato 1800 emendamenti al taglia spese” e così arriviamo al 12 settembre.
Perché il 12 settembre? Perché non tutti i popoli dei paesi che hanno aderito al MES sono coglioni come noi, abbiamo già visto che alcune eminenti personalità austriache hanno indirizzato delle lettere, ma questa volta tocca ai tedeschi addirittura opporsi a questo trattato inoltrando qualcosa come 37 mila ricorsi alla Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe che doveva esprimersi sulla costituzionalità o meno del Mes, la sentenza sarebbe dovuta arrivare il 12 settembre e così è successo.
La sentenza aveva una certa rilevanza perché nel caso in cui la Corte Costituzionale avesse dichiarato che il MES non era costituzionale, ovviamente il trattato sarebbe decaduto e decadendo il trattato, gli speculatori si sarebbero molto agitati sui mercati, sapendo di non poter più contare su un indebitamento progressivo e garantivo degli stati membri e così gli spread sarebbero saliti e così i mercati perché oggi i mercati decidono, avrebbero determinato la disgregazione dell’Unione Europea e questo non poteva essere concesso. 
Così questa sentenza è diventata un po’ uno spartiacque, il 12 settembre questa sentenza della Corte Costituzionale è arrivata e i maggiori quotidiani nazionali si sono affrettati a dire che la Corte Costituzionale tedesca aveva dato il via libera al MES e quindi che avremmo avuto finalmente il nostro fondo salva stati che nessuno si azzarda mai a chiamare con il suo secondo e forse vero nome, cioè fondo salva banche, peccato però che quella della Corte Costituzionale tedesca non sia esattamente una sentenza che dà il via libera, ma una sentenza che riporta pesantemente nell’alveo del solco costituzionale, una sentenza che limita, il MES perché? Vi ricordate che noi abbiamo il 17,9% che per noi questo rappresenta una quota capitale all’interno del MES di 125 miliardi, bene allo stesso modo la Germania ha una quota del, mi pare, 27% o qualcosa del genere e si traduce fisicamente in soldoni in 190 miliardi di Euro, come vi ho spiegato prima il MES una volta ratificato, così per come è stato scritto comporta che una volta che i 17 supergovernatori determinino nuovi aumenti di capitali, ad libitum, all’infinito a seconda di quello che ritengono opportuno, gli stati devono adeguarsi e conferire le loro quote parti, la Corte Costituzionale tedesca ha stabilito che per la Germania questo non sarà possibile, la Germania è autorizzata a contribuire con i suoi 190 miliardi, ma non di più, se una contribuzione maggiore dovesse essere richiesta questa dovrà passare dal voto esplicito del Parlamento tedesco, quindi la Germania ha rivendicato il fatto che è incostituzionale firmare un assegno in bianco dove si autorizza con cambiali illimitate e infinite il prelievo dai nostri conti correnti di una qualunque somma di denaro a piacere e ci voleva la Corte Costituzionale tedesca per stabilire questo principio che non mi sembra un principio così da poco, perché il MES basava la sua potenza di fuoco proprio sul fatto che poteva, come un usuraio, un aguzzino qualsiasi richiedere fonti illimitatamente agli stati membri e questo garantiva agli speculatori che avrebbero potuto fare dei guadagni e dei ricavi all’infinito garantiti, garantiti dallo Stato che poi vengono a dire che Keynes non va bene, ma questa è la stessa cosa, si stampa moneta anziché darla ai popoli li diamo agli speculatori per i loro accumuli e i loro interessi privati.
Ma la Corte costituzionale tedesca ha sancito un principio che se vogliamo è ancora superiore e più importante a quello che vi ho appena detto, ovvero che in una democrazia la trasparenza è il principio più importante e che quindi la parte del trattato del MES che riguarda l’opacità totale di tutte le operazioni organizzative interne, di raccolta fondi, di deposito, di concessione, prestiti, tutte le organizzazioni finanziarie interne al MES che secondo il trattato deve avvenire in maniera assolutamente inviolabile, questo è incostituzionale, tutte le operazioni del MES devono avvenire a cielo aperto, tra l’altro in un momento in cui si discute per la BCE dell’opportunità di pubblicare tutte le minute delle riunioni dell’assemblea del Consiglio, per la Fed e per la Bank of England è un’operazione di ordinaria amministrazione perché non dimentichiamoci mai che queste istituzioni dai nomi altisonanti in ultima analisi anche se non sono direttamente elette dai cittadini, in qualche maniera rappresentano il popolo e devono e sono tenute a rispondere al popolo e conseguentemente è necessario che il popolo abbia gli strumenti per valutare se il loro operato è positivo, è orientato al benessere ancora una volta dei popoli oppure no e quindi la segretezza in una democrazia compiuta non è una qualità discutibile, non si può mettere in gioco, bene da noi questi principi non sono stati rivendicati da nessuno, il MES che comporta che non soltanto quel governo che aderisce non può tirarsi indietro, ma che nessun governo, neanche successivo può tirarsi indietro da questo trattato, perché questi trattati così come l’adesione all’Euro non comportano dei meccanismi di uscita, non vengono appositamente contemplati, cosa succede se noi non paghiamo una rata? E non abbiamo i soldi per pagarla? Ci invadono? Non so, per esempio questa è una domanda a cui bisognerebbe rispondere, i nostri parlamentari non lo sanno, ma non sanno neanche cos’è il Mes! Sappiate che una volta ratificato questo trattato e l’autorizzazione è già stata concessa dal Parlamento in luglio, non potremo più recedere dallo stesso, se non probabilmente con i carri armati, da noi questa cambiale in bianco di contribuzione infinita e questo problema di legittimità dovuto all’opacità con cui questi signori vorranno operare da qui all’infinito, non è stato minimamente messo in discussione, in Germania hanno fatto 37 mila ricorsi alla Corte Costituzionale tedesca e tra l’altro il Presidente della Corte Costituzionale, in apertura di conferenza stampa si è lasciato anche sfuggire che questi ricorsi erano fondati, è vero che da noi vige una normativa, una regolamentazione diversa per cui non i singoli cittadini possono fare ricorso alla Corte Costituzionale, come magari avvi1ene in Germania, da noi possono farlo però i politici, i partiti politici, bene sappiate non c’è stato un solo partito politico che nonostante una grande movimentazione di alcune persone che hanno cercato di fare del loro meglio per fare un battage e spiegare alle persone cos’era il MES e perché lo stavamo firmando, a cosa saremo andati incontro, tra questi io con il mio blog, ma vorrei citare anche ?Lidia Undiemi? che si è fatta promotrice addirittura di un volantino, non c’è stato un solo movimento politico, sappiatelo che ha accettato non dico di rifiutare la firma del MES che avrebbe potuto portare conseguenze nell’immediato, magari indesiderabili dal punto di vista politico, ma perlomeno che abbia accettato di accogliere questi ricorsi e di manifestare la volontà di cambiare alcuni punti. 
In Germania che è il paese dell’austerità, del rigore, nella Merkel che recentemente si è accorta, viva Dio, in una recente conferenza ha dichiarato che i mercati sono contro al popolo, va beh, meglio tardi che mai! In Germania l’approvazione di questo trattato ha dato vita a un dibattito pubblico e politico estremo anche molto intenso che ha portato a 37 mila ricorsi, da noi ha originato unicamente 5, 4, 5 righe di nuovo a pag. 7, a pag. 11 dei più importanti e referenziati quotidiani nazionali e non c’è stato uno straccio di politico che abbia sollevato una questione o abbia pensato di informare utilizzando i media di massa, certamente non delle piccole conferenze a uso e consumo degli invitati, che abbia pensato di informare sulle tragiche conseguenze dell’approvazione di un trattato che ci sottrarrà la sovranità popolare senza consentirci più in alcun modo di recuperarla! Tutto quello per cui io personalmente mi batto, guardate, non è tanto l’approvazione di questo o di quel trattato o la sua mancata approvazione, quanto l’esigenza di tornare a informare i cittadini in maniera che autonomamente possano esprimersi sulla questione del trattato e sulla questione dell’Unione Europea e guardate, non è ancora troppo tardi per informarsi, è possibile, specialmente dopo questa sentenza della Corte Costituzionale tedesca ancora fare qualcosa.     

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