mercoledì 16 gennaio 2008

LA FUORIUSCITA

Esco dalla casta". Il senatore Willer Bordon lascia il Senato Italiano, per fortuna.
"E' un atto forte di testimonianza di chi sente il dovere di difendere le istituzioni dalla deriva di sfiducia che investe la politica", ha scritto Bordon nella lettera che oggi pomeriggio ha consegnato al presidente del Senato.
Le dimissioni in coincidenza del suo compleanno, ed a spiegazione che il suo non è "un atto di rassegnazione, né tantomeno un gesto aventiniano, ma un atto forte di testimonianza di chi sente il dovere di difendere le istituzioni dalla deriva di sfiducia che investe la politica".
"Ho l’impressione - sostiene nella lettera - che non si avverta la dimensione da tsunami dell’ondata che sta per riversarsi complessivamente sul ceto politico e sulle sue istituzioni. Anche il sistema politico, e al suo interno l’organizzazione dei partiti, lungi dal correggere queste tendenze, si costituisce come un sistema di rendite, spesso difese da prassi consolidate, connotate dal privilegio quando non dall’illegalità".
Bordon si è detto convinto che "l’antipolitica non sia il contrario della politica, ma è il prodotto della cattiva politica". "Sono entrato in Parlamento nel 1987 una parte dell’attuale classe dirigente politica già vi era presente ed è rimasta sostanzialmente la stessa, costituendo oggi un vero e proprio ’tappò al ricambio generazionale". "Con una facile rappresentazione mediatica potrei dire che esco dalla Casta".
Bisogna dire che quest'uomo, disprezzato da milioni di italiani liberi perchè la rappresentazione vivente del servilismo e dell'opportunismo, si è riscattato con questo gesto, al quale non è seguito il consueto niet di Prodi.
Proprio stamane, infatti, costui ha respinto le dimissioni del noto ministro Mastella.

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