giovedì 20 marzo 2008

SEMBRA L'INIZIO DELLA FINE

dal Blog di Mastella
19 feb. (Adnkronos) - "Chi ha detto che voglio candidare mia moglie? Non la candido, se andiamo assieme agli altro no, lo ha dichiarato anche mia moglie. Sono cattiverie che vengono messe sul mercato della politica per alimentare l'idea di un partito familista", ha aggiunto il leader dell'Udeur smentendo anche le candidature di altri parenti.
12 Mar. (Il Mattino) - [intervista a Mauro Fabris, ex deputato della Cosa Marrone ed ex fedelissimo di Mastella] Cosa prevedeva l’accordo con Berlusconi? «Dieci deputati e un impegno a sostenere i gruppi dell’Udeur. Firmato, però, prima dell’annuncio del partito unico». Si è svolta poi una trattativa tra lei, Letta e Brancher. «Il 29 febbraio le trattative prevedevano ancora 10 posti nel Pdl, scesi poi a sei. Si va avanti per tutta la settimana e s’interrompe tutto giovedì notte perché Mastella avanza richieste inaccettabili» Quali? «Inserire in lista la moglie Sandra o il figlio, per forza uno dei due. Ovviamente, ci rispondono picche e Mastella manda tutti a quel paese lasciandoci letteralmente a piedi».
E non bastavano le guerre «familiari» con il cognato Pasqualino Giuditta che accusa la moglie sandra Lonardo. Ora ci si mettono anche i suoi dirigenti (quelli rimasti nel partito) a rendergli la vita difficle e a chiedergli le dimissioni.
E' la prima volta che a Mastella qualcuno chiede le dimissioni dal «suo» partito. A prentendere che faccia un passo indietro sono l'ex vicesegretario, il sassarese Antonio Satta, e l'ex capogruppo alla Camera, il veneto Mauro Fabris. «Ora che tutto si è concluso, con la presentazione delle liste dei candidati per le prossime elezioni politiche, tutti nell'Udeur si aspettano che Mastella compia l'alto, responsabile gesto di rassegnare le proprie irrevocabili dimissioni dalla carica di segretario nazionale del partito, prendendo atto del fallimento totale della sua gestione, che ha portato alla cancellazione dalla scena politica nazionale di una realtà che andava ben oltre la sua famiglia», afferma Antonio Satta. «Il vero problema della "nave" Udeur non è mai stato l'equipaggio, la cosiddetta "ciurma", che è stato sempre all'altezza del suo compito, ma il comandante, che si deve dimettere senza indugi, pena l'affondamento, senza alcuna possibilità di recupero».
Mastella è, quindi, finito sotto processo. Una resa dei conti, attesa e inevitabile, che ha un obiettivo ben concreto: l'eredità finanziaria del partito. Ovvero: il finanziamento pubblico garantito fino al 2011 (grazie ai rimborsi elettorali), i soldi della cooperativa «Il Campanile» che edita il giornale e la rispettiva sede. Satta chiede agli organismo competenti di «vigilare sull'eventuale uso privatistico di tante risorse pubbliche». Sulla stessa linea anche Fabris che chiede all'ex Guardasigilli una «autocritica». «Il risultato finale parla chiaro - osserva Fabris - oggettivamente è come viene enunciato da Satta: è un disastro che non ha precedenti nella politica mondiale».
Ma la risposta di Mastella è dura e immediata: Satta ha abbandonato l'Udeur e, quindi, non può intervenire nella vita interna del partito, pretendendo le dimissioni di Mastella. «Quelli che con le loro scelte si sono messi automaticamente fuori dal partito - sottolinea la nota della segretaria del Campanile, quindi ispiraata da Mastella in persona - non possono chiedere nulla. Sono fuori e restano fuori. E' il caso dell'onorevole Antonio Satta e di tanti altri. Quanto al finanziamento pubblico - prosegue l'Udeur - Satta stia tranquillo: verrà utilizzato alla luce del sole, secondo le disposizioni di legge, per ricostruire il Partito dalle fondamenta, con persone che nel Partito credono: sia nei momenti buoni, sia in quelli di difficoltà». Ma Satta controreplica: «Le mie dimissioni presentate nella settimana scorsa hanno riguardato solo ed esclusivamente l'incarico di vice segretario nazionale. Resto, invece, regolarmente iscritto a questo partito, nonostante tutto».
Non è detto che che presto non si debba leggere cose simili dei partiti rimasti.
Come sapete, è notizia di oggi (AGCOM, ore 16,48) che tra i privilegiati correntisti di Valduz (detto in parole povere, tra gli evasori fiscali più sfacciati) ricorrono i nomi di Tremonti, Santanchè e Bertinotti: speriamo che i loro partiti facciano presto la stessa fine dell'udeur.

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