venerdì 23 novembre 2007

UN'OCCASIONE STORICA

Alcuni mesi addietro un'indagine commissionata dall'Unione Europea accertava che il numero di scorte assegnate alle autorità italiane è di ben cinque volte superiore alla media degli altri paesi UE.
Si ipotizza che non più del 10% siano effettivamente necessarie perchè finalizzate alla tutela dell'incolumità fisica della persona scortata.
Eppure, nonostante i Comitati per la sicurezza abbiano cercato di dare un'interpretazione coerente della relativa norma, quasi il 50% dei politici nazionali, tra componenti le camere ed il governo, vive scortato. Anzi, vive tra scorte e televisione, perchè sfido chiunque a vedere uomini politici che passeggiano per strada, incontrano elettori ed amici, vanno nei locali pubblici come persone comuni.
Ciò è dovuto in parte anche ai giornali e alle televisioni, che ci parlano, ci descrivono e ci mostrano la nostra classe politica come fosse fatta da gente normale, di buon senso, gente che pensa anzitutto al bene della collettività.
In effetti non è così, e i media mentono. Il nostro sistema d'informazione trasforma i politici in persone oneste, addirittura in statisti. Ma basta tenersi un pò informati per capire che l'odierna classe politica è anche peggio di quella che l'ha preceduta.
Negli anni '80 ed all'inizio degli anni '90 vi fu una svolta giudiziaria che comportò la decapitazione di un'intera classe, i sopravvissuti (già boiardi o financo portaborse della prima) hanno dimostrato di essere peggio dei loro ex vassalli.
Pensate ad Amato, il tesoriere di Craxi che non sapeva niente del proprio capo, a Casini, figlioccio di Forlani già segretario della peggiore Dc, a Mastella, uomo di fiducia nel Beneventano di Demita, etc...etc...
La legge di iniziativa popolare sul Parlamento, che fissava in tre punti -no ai condannati in Parlamento -no ai politici di professione, un massimo di due legislature -si alla preferenza diretta un minimo di dignità all'organo sovrano, nonostante siano state raccolte le firme necessarie, è ancora al "palazzaccio" in attesa della verifica formale.
Nel frattempo, nessuna forza politica l'ha fatta propria: si continua a parlare inutilmente di riforme elettorali, istituzionali, si fanno chiacchiere ben sapendo che i leader dei due partiti di maggioranza non hanno alcun intenzione ed interesse a farle.
Dall'altro versante, l'assenza in Italia di una legge che disciplini il referendum propositivo non lascia ben sperare nel referendum che verosimilmente ci sarà nella prossima primavera: i partiti sapranno cpme tradire l’esito del referendum popolare.
Basta vedere la fine di quello sulla responsabiità civile dei magistrati, sul sistema maggioritario, tanto per indicarne alcuni.
Queste, ma non solo, le ragioni per cui era importante un Vday sul referendum propositivo, e quindi sulla necessità di articolare meccanismi di democrazia diretta, ancor prima di quello sull 'informazione.
Il movimento ha perso smalto, purtroppo.
A fronte di tante iniziative, tutte lodevoli, ma confinate nel quotidiano, sarebbe stato necessario trovare la forza per un colpo d'ala teso a seppellire un sistema politico ed una classe politica oramai inutili e dannosi. Milioni di italiani sono in trepidante attesa...

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