giovedì 10 aprile 2008

SARTORI E IL VOTO DISGIUNTO

Anche Sartori, con i suoi tempi, giunge all'unica conclusione che appare accettabile.
Mai come in questa tornata elettorale molta gente è incline a non votare. Anche perché mai come questa volta la gente non sa per chi votare.
Certo è che la sua pensata è giunta ad almeno due mesi di distanza da quando fu proposta ed approvata da alcune migliaia di bloggers italiani.
Ma non è importante il dato che l'idea di Sartori è priva del requisito della novità o che l'anziano politologo ne pretenda la primogenitura, è importante l'idea stessa.
E' vero che in questa elezione il numero dei cosiddetti indecisi arriva ad essere stimato addirittura un terzo dell'elettorato, è vero che astenersi è un segnale politico forte che la Casta non riconoscerà che le astensioni in più sono punitive, sono astensioni di rigetto (e non di disinteresse). Diranno che ci stiamo normalizzando ai bassi livelli di voto di molte democrazie e criticheranno il crescente distacco dalla politica.
Quello che non capisco, però, è il meccanismo per cui secondo Sartori, votando un partito piuttosto che un altro l'elettore intende indicare il male maggiore o minore dal quale rifuggire.
L'unica verità è che l'effetto sull'esito elettorale è zero, perchè zero deve essere considerata questa tornata elettorale i cui esiti, comunque sia, non si protrarranno per più di un paio di anni.
Votare con una legge incostituzionale, anche col risultato di produrre effetti zero, per un verso significa il secco rifiuto del Palazzo e della Casta, per altro consentirà di dire che il cittadino ha inteso "esprimere la sua volontà nelle scelte democratiche del paese".
Mentre noi non viviamo in una democrazia e non siamo in grado di operare scelta alcuna per il bene pubblico.
Ciò che in effetti è fallito, superato ed inquinato è il sistema di democrazia rappresentativa scelto 60 anni fa. Altro che rifarsi ai principi della Carta costituzionale, come predica Veltrusconi!!!
Sartori sostiene pure che se 10 milioni di italiani votassero col voto disgiunto, allora il popolo sarebbe potentissimo.
Certo, ma se 10 milioni di italiani non andassero a votare (e già 7 milioni di aventi diritto non ci vanno regolarmente) probabilmente le stesse elezioni sarebbero inficiate per mancanza della maggioranza.
Per votare contro il sistema, secondo i migliori studiosi l'unica alternativa resta non andare a votare e svolgere campagna attiva perchè ciò venga davvero percepito dalla collettività come il male minore.

1 commento:

giacomo ha detto...

sartori è stato generico. il voto disgiunto è efficace e rappresenta realmente un voto rifiuto solo se si indica con precisione in che modo gli italiano devono digiungere il proprio voto.
in realtà se si legge bene il suo articolo e lo si ricollega alle idee di sartori (che credo considere berlusconi peggiore di veltroni) allora si può comprendere come il suo articolo non sia poi così oscuro.
secondo me si dovrebbe votare alla camera per il pdl ed al senato per il pd. se tutti (o comunque parte di coloro che intendono astenersi) votassero così il risultato non sarebbe invisibile. vi sarebbe un blocco assoluto del sistema politico. e comunque non potrebbero formare un governo di parte con presidente veltroni o berlusconi, e non credo che ciò si poco in un momento come questo in cui non sembra esserci un'alternativa.
poi probabilmente i politici si decideranno a cambiare il porcellum che rende quasi inutile recarsi alle urne.
comunque l'idea di sartori è buona. forse arriva troppo tardi.