venerdì 18 aprile 2008

RAFFAELE LOMBARDO

A quarantun'anni, una lunga frequentazione negli ambienti salesiani, Lombardo era considerato l'astro nascente della Dc in Sicilia orientale. Punto di riferimento l'ex ministro Calogero Mannino. La procura però lo accusa di interesse privato e di abuso d' ufficio assieme ad altre sette persone: Giuseppe Salmeri, componente del comitato dei garanti dell' Usl 35, Simone Cuccia, funzionario dell'assessorato alla Sanità, Antonio Vitale, ricercatore dell' Università e altri quattro impiegati di Usl siciliane.
Tra gli indagati c'è anche Angelo Lombardo, fratello dell' assessore. Irreperibile per tutta la mattinata, l'esponente democristiano si costituisce e, accompagnato dall' amico e legale Guido Ziccone, ex sindaco di Catania, si presenta nell' ufficio del nucleo di polizia giudiziaria presso il tribunale. In serata è interrogato e poi accompagnato a casa, dove restera' agli arresti domiciliari. Irreperibile Salmeri. Secondo il sostituto procuratore Nicolo' Marino le otto persone raggiunte dalla richiesta di custodia cautelare avrebbero truccato il concorso tentando di favorire alcuni candidati.
Tutto comincia nell'86 quando l' Usl 35 bandisce un concorso per 5 posti, poi aumentati a 60, di assistenti amministrativi. Nell' 89, subito dopo le prove scritte, cominciano a fioccare i ricorsi e gli esposti alla magistratura. Alcuni candidati lamentano che la prova scritta è pilotata dalla segreteria politica di Lombardo. A seguito di un ricorso al Tar si ottiene anche la sospensiva, ma successivamente il candidato che l'aveva presentato fa marcia indietro. Sono le intimidazioni a farlo desistere. La sera del 26 ottobre 1991, infatti, qualcuno gli brucia la porta di casa e poi lo minaccia al telefono:"Pezzo di merda, ritira il ricorso o ammazziamo te e la tua famiglia". Minacce anche per un' altra candidata che lamenta irregolarità: "Maledetta, non arriverai a Natale".
Ma la magistratura ha già aperto un' inchiesta e sequestrato tutti gli elaborati. Da intercettazioni telefoniche, prove testimoniali e registrazioni il sostituto Marino accerta che Lombardo ha garantito "il posto" a decine dei circa ottanta candidati, in cambio di un sostegno alle elezioni regionali del giugno 1991. A conferma di queste ipotesi c'è anche la straordinaria lentezza con cui va avanti il lavoro della commissione esaminatrice. Nonostante le sollecitazioni del presidente dell' Usl 35, Vigneri, a espletare al piu' presto le varie prove, tutto resta fermo in attesa delle elezioni. Lombardo poco prima dell' arresto rassegna le dimissioni da assessore.
Queste le istruzioni: "nella bella copia al secondo e ottavo rigo, all'inizio di frase, scrivete una parola di due lettere: no. E poi barrate". Tra i candidati per il concorso di assistenti amministrativi, ce ne erano alcuni da favorire che, attenendosi alle indicazioni date dalla segreteria dell'onorevole, avrebbero preso il posto all' Usl 35 di Catania. In cambio dovevano riconoscenza votando e facendo votare.
E' stata una delle tante storie di raccomandazioni facili a far scattare le manette per l'allora assessore regionale agli enti locali Raffaele Lombardo.
L'altro ieri a un quotidiano ha dichiarato di aver ricevuto minacce "con riferimenti all'uccisione del segretario dc di Misterbianco Paolo Arena. Qualcuno vuol tendermi una trappola cercando di far risultare legami con la mafia".
Ora che è diventato il presidente della Regione, il nuovo che avanza sta seduto accanto a Berlusconi e dice che la mafia bisogna prenderla a pedate per fare i lavori strutturali di cui la Sicilia ha bisogno. Alle ultime politiche ha fatto eleggere otto deputati alla Camera e due al Senato, per cui rivendica un ministero che faccia il bene del Sud e principalmente della Sicilia.

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