domenica 20 aprile 2008

TREMONTI E LA TEORIA DI GORE

Dice Tremonti che il corso della storia non poteva certo essere fermato, ma qualcuno e qualcosa ne ha follemente voluto e causato l'accelerazione aprendo come nel mito il «vaso di Pandora», liberando e scatenando forze che ora sono difficili da controllare.
E così una massa di circa un miliardo di uomini, concentrata prevalentemente in Asia, è passata di colpo dall'autoconsumo al consumo, dal circuito chiuso dell'economia agricola al circuito aperto dell'economia di «mercato». È una massa che prima faceva vita a sé: coltivava i suoi campi e allevava i suoi animali per nutrirsi; raccoglieva la sua legna per scaldarsi; non aveva industrie. Ora è una massa non più isolata, che comincia a vivere, a lavorare, a consumare più o meno come noi e insieme a noi, attingendo a quella che una volta era la nostra esclusiva riserva alimentare, mineraria, energetica. È una massa che non ha ancora il denaro necessario per comprare un'automobile, ma ha già il denaro sufficiente per comprare una moto, un litro di benzina o di latte, un chilo di carne. I cinesi, per esempio, nel 1985 consumavano mediamente 20 chilogrammi di carne all'anno, oggi ne consumano 50.Se il numero dei bovini da latte o da carne che ci sono nel mondo resta fisso, ma sale la domanda di latte o di carne, allora i prezzi non restano uguali, ma salgono anche loro. E lo stesso vale per i mangimi vegetali con cui si allevano gli animali e, via via salendo nella scala della rilevanza economica, per quasi tutti i prodotti di base tipici del consumo durevole e poi per tutte le materie prime necessarie per la nascente e crescente produzione industriale: l'acciaio, il carbone, il petrolio, il gas, il cotone, le fibre, la plastica per far funzionare le industrie.La squadratura che si sta così determinando, tra offerta che resta fissa e domanda che cresce, ha avuto e avrà nel mondo un effetto strutturale sostanziale: la salita globale dei prezzi, e dunque del costo della vita.
La logica conseguenza dell'assunto è che il mondo povero sottrarrà progressivamente ricchezze a quello occidentale sino a rendere la nostra vita difficile e fino ad alimentare tensioni tra le nazioni e le aree geopolitiche del globo tali da essere difficilmente gestibili.
Tremonti lascia intendere ciò che Gore dice invece più esplicitamente, e cioè che la crescita insostenibile della popolazione mondiale, l'utilizzo indiscriminato delle limitate materie prime, essenziali per gli uomini, e la circostanza che la grande maggioranza delle risorse energetiche si trovino lontane da noi non potranno che portare alla morte del mondo occidentale.
Come difendersi? Secondo Tremonti ricostruendo la supremazia della politica sull'economia e dando un nuovo ordine liberale ad un'Europa unita solo da ragioni economiche.
Secondo Gore, operando sulla limitazione delle nascite e sulla limitazione dei consumi, ovviamente dei paesi in via di sviluppo.
E' in buona sostanza il nuovo ordine mondiale dei neocons americani, una strategia che i poteri plutogiudaici hanno forgiato un secolo fa e della quale abbiamo visto un assaggio durante la presidenza Bush.

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