mercoledì 14 novembre 2012

Voglia di cambiare

di Salvatore Giannella

In principio fu una rivolta popolare contro il nucleare. A poca distanza da Friburgo, a Wyhl, era stata programmata nel 1975 la costruzione di una nuova centrale nucleare. Ma per la prima volta nella storia della Repubblica federale la protesta ecologica ostacolava la nascita di un nuovo reattore atomico. Per un anno il terreno fu occupato dagli abitanti di Friburgo e dell'Alto Reno: agricoltori e docenti universitari, studenti e impiegati, professionisti e commesse. Per allentare la resistenza degli oppositori, il governo utilizzò tutti i metodi a sua disposizione, incluso la riduzione della corrente elettrica e l'interruzione del servizio telefonico per impedire che i contestatori si collegassero tra loro e facessero massa all'arrivo della polizia. Persino i parroci scesero in campo aiutando i contestatori, dando loro l'aiuto della più antica forma di comunicazione: il suono delle campane, che informava dell'arrivo delle forze dell'ordine. Il «caso Wyhl» contribuiva all'affiorare di una forte e diffusa sensibilità per le questioni ambientali, rafforzata nel 1986 dal disastro della fuga radioattiva dalla centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina. Da allora a Friburgo il consiglio comunale ha fatto della politica energetica «dolce» (risparmio, energie rinnovabili, tecnologie efficienti) il suo cavallo di battaglia. In una Germania impegnata come pochi altri Stati nella lotta all'inquinamento, la capitale della Foresta Nera si è data da fare per diventare un modello ecologico, anche per via dei suoi obiettivi ambiziosi: ridurre i gas nocivi del 40 per cento entro il 2030. La difficoltà stimola la creatività, sorella gemella della scienza e delle tecnologie.


VEDI http://www.cadoinpiedi.it/2012/11/11/lo_sfogo_di_barnard_a_lultima_parola_-_video.html

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