mercoledì 18 giugno 2008

LA LIBERTA'

http://toghe.blogspot.com/2008/06/il-ruolo-indispensabile-della-libert-di.html
di Oreste Flamminii Minuto (Avvocato)

Per valutare quale e quanta libertà di stampa vi sia nel nostro paese, è consigliabile fare un raffronto con la stessa libertà negli Stati Uniti. ... gli Stati Uniti hanno nel primo emendamento della loro costituzione un punto fermo di primaria importanza. ... La guerra in Vietnam ... .Un analista della CIA, Daniel Ellsberg, addetto alla segreteria personale del ministro americano della difesa Robert Mac-Namara, scoprì che l’intervento americano, giustificato dal cosiddetto “incidente del Golfo del Tonchino”, in realtà era dovuto a ragioni di politica internazionale e l’incidente in questione era stato inventato di sana pianta, non essendo mai accaduto. ... Come analista continuò a studiare sia le cause che i possibili sviluppi della guerra e in questa sua attività si imbattè in alcuni fascicoli nei quali la storia dell’incidente del Golfo del Tonchino emergeva in tutta la sua drammatica verità. Si era trattato di un pretesto per scatenare una guerra dalle conseguenze imprevedibili e che aveva già determinato una quantità di morti assolutamente ingiustificata. Questa scoperta fu per Ellsberg scioccante. ... La prima cosa che fece fu provvedere a fotocopiare quella montagna di carte dalle quali si evinceva la frode perpetrata ai danni del popolo americano. ... Quando ebbe completato questa fatica, i 47 faldoni che costituivano la prova della truffa perpetrata dall’amministrazione Johnson vennero consegnati al capo dell’opposizione democratica senatore William Fulbright. La lettura di ciò che Ellsberg gli aveva portato determinò lo sconcerto e la meraviglia del capo dell’opposizione democratica, ma con grande sorpresa di Ellsberg il senatore Fulbright gli restituì tutto il malloppo comunicandogli la sua impossibilità a fare qualunque cosa. Quegli atti erano coperti dal segreto di Stato e se egli ne avesse reso pubblico il contenuto sarebbe incorso nel reato di alto tradimento. ... Ellsberg non ebbe altra scelta che quella di rivolgersi alla stampa. ... Di fronte a quella montagna di carte e alle problematiche della loro pubblicazione, i redattori del New York Times discussero a lungo, ma alla fine la decisione fu: “Pubblichiamo!!”. Cominciò così la pubblicazione a puntate del dossier sull’incidente del Golfo del Tonchino (“Pentagon Papers”). Al clamore che ne seguì fu data immediata risposta da parte del Ministro della Giustizia del governo Nixon, il senatore John Mitchel, il quale, per tutelare il buon nome del governo americano, chiese ed ottenne da un giudice della contea di New York una ingiunzione ai giornalisti di non proseguire oltre nella pubblicazione del dossier. ... Ellsberg, niente affatto rassegnato, si rivolse al Washington Post. Stessa trafila, stessa pubblicazione della prima puntata, stessa ingiunzione del giudice a non proseguire oltre. Ma a questo punto cambiarono i protagonisti della vicenda. A Ellsberg si sostituirono i due grandi giornali che fecero ricorso alla Suprema Corte Federale degli Stati Uniti, impugnando la decisione del giudice della contea di New York sostenendo la violazione del primo emendamento della costituzione americana, quello che garantisce la piena libertà di stampa. La decisione della Corte fu finalmente in linea con quanto Ellsberg si aspettava e la motivazione, stilata dal vecchio giudice costituzionale Hugo Black, riaffermò il principio di ampia libertà di informazione affermando che «Il potere del governo di censurare la stampa è stato abolito affinché la stampa rimanga per sempre libera di censurare il governo. Solo una stampa veramente libera può denunciare con efficacia un inganno in seno al Governo». Ellsberg ... denunciato per alto tradimento, fu tratto a giudizio di fronte un giudice della contea di New York. Le prove a suo carico erano costituite dalla copia dei nastri nei quali erano incise le sue conversazioni con lo psicanalista che lo curava. In quelle conversazioni vi era la confessione della sua “attività eversiva” e, dunque, era prevedibile la sua inevitabile condanna.Anche in questo caso, però, l’America dette prova delle democrazia che attraversa le sue istituzioni e i suoi strati sociali. Quando il processo fu “chiamato“, il giudice chiese quali prove avesse l’accusa in relazione al capo di imputazione. Al momento della produzione dei nastri si scoprì che l’accusa era venuta in possesso di quei nastri attraverso l’opera dei cosiddetti “idraulici”, vale a dire di quelle persone costituenti la squadra che era stata protagonista dello scandalo dell’hotel Watergate. Questi si erano introdotti nello studio dello psicanalista dopo averne scassinato la porta e avevano rubato i nastri contenenti le dichiarazioni di Ellsberg. Questa acquisizione palesemente illegittima, con tutto il disgusto del giudice per il modo con il quale era stata acquisita agli atti, determinò seduta stante l’archiviazione dell’accusa e il proscioglimento di Ellsberg. Questa storia, che è stata rappresentata anche in un film di buona fattura dal titolo “Pentagon Papers”, è molto significativa sia per ciò che riguarda il ruolo dell’informazione negli Stati Uniti d’America e sia anche per come viene garantito il processo americano nei confronti dei cittadini. Quello che qui interessa è l’aspetto concernente le funzioni della stampa che in quella società, erede dei principi della rivoluzione francese e, prima ancora, dell’Illuminismo, è considerato assolutamente prioritario tra i beni costituzionalmente protetti. In quel paese, ciò che non era consentito al Capo dell’opposizione, Senatore Fulbright, era consentito all’Informazione in virtù del Primo emendamento della Costituzione americana. In quel paese nemmeno la tutela dello Stato è considerato un bene che possa prevalere sul diritto dei cittadini a essere informati e a conoscere tutto quanto concerne la vita pubblica. ... In Italia, invece, dapprima i magistrati ordinari e in seguito anche la Corte Costituzionale hanno operato il principio cosiddetto del “bilanciamento” di beni costituzionali, per cui - in presenza di un possibile conflitto tra beni costituzionalmente protetti - occorre operare una scelta per stabilire quale dei beni in conflitto debba essere prevalente sull’altro. Ed è in base a questo principio che, allorquando un giornalista entra in possesso di una notizia sulla quale vige il segreto, ad esempio, di indagine giudiziaria, il bene “informazione” deve cedere il passo al bene “amministrazione della giustizia”. Questo bilanciamento vede l’informazione quasi sempre soccombente. ... Se la “bilancia” adoperata in Italia, infatti, fosse la stessa usata negli Stati Uniti saremmo un paese nel quale l’informazione può adempiere al suo naturale ruolo di controllore. ... Il principio della limitazione del proprio diritto nei confronti dei diritti degli altri è sicuramente un principio assolutamente necessario. Tuttavia è altrettanto vero che il principio cosiddetto del bilanciamento costituisce lo strumento per il quale è riconosciuta la prevalenza del diritto della collettività a conoscere, rispetto al diritto del singolo alla sua reputazione o alla sua privacy. ... “la superiorità del diritto del pubblico a essere informato” rispetto a qualsiasi altro diritto, è stata riconosciuta negli Stati Uniti. ... L’ultimo “caso” riguarda la Francia. I giornalisti Jerome Dupuis e Jean-Marie Pontaut erano stati condannati dal Tribunale e dalla Corte d’Appello di Parigi per violazione del “segreto istruttorio”.
Avevano pubblicato un libro, “Le orecchie del Presidente”, nel quale si rivelava il sistema di intercettazioni illegali operate in quel periodo. La Corte di Strasburgo (Giugno 2007), su ricorso degli stessi, condannò la Francia per violazione dell’art 10 della Convenzione dei Diritti dell’Uomo dichiarando che sulle esigenze del segreto processuale prevale il diritto di informare, specie se ci si trovi di fronte a fatti che siano interessanti per la collettività. Ultimamente “Reporters sans frontiere”, non a caso, ha collocato l’Italia al 40° posto nella classifica dei paesi … liberi !

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