giovedì 12 giugno 2008

UN PAESE ALLO SFACELO

da Clandestinoweb
E' sempre più giovane - ha appena 20-30 anni - il turista italiano che ama andare nei paesi in via di sviluppo non per spirito di avventura o di conoscenza di nuove terre, ma per incontrare sessualmente un minorenne. Sono ottantamila gli italiani che ogni anno fanno questa deprorevole scelta. Qualche anno fa, la loro età media era ben più elevata, 30-40 anni, ma negli ultimi tempi si è notevolmente ridotta.
Complessivamente, i minori vittime di sfruttamento sessuale nel mondo sono stimati in 2 milioni; un quarto di questi vive in Asia. Questi dati sono stati forniti in un convegno sul tema, organizzato a Roma da 'Legale nel sociale', un'associazione di avvocati impegnati nel terzo settore.
Il fenomeno - è stato ricordato dall'associazione che ha fatto riferimento a dati dell'Unicef e dell'Ecpat - è in gran parte sommerso e i dati si riferiscono a stime, certamente calcolate per difetto. Il turismo sessuale poi è così diffuso e drammatico che non può essere considerato un fenomeno da far risalire alla pedofilia: infatti, tra i turisti sessuali solo il 3% è pedofilo.
Godere dell'attenzione di un minore costa mediamente 20 dollari. Ma in alcuni paesi, come il Brasile e le Filippine, le tariffe scendono addirittura a cinque dollari. In Thailandia, si arriva anche a 40 dollari mentre nella Repubblica Domenicana si spende al massimo 30 dollari. Cifre del tutto insignificanti per i paesi ricchi ma che rappresentano un'entrata preziosa e ambita nelle comunità povere e disagiate dei paesi in via di sviluppo.
Il turista del sesso proveniente dall'Europa occidentale, italiano compreso, predilige mete asiatiche e africane. Il paese dove è stimato il maggior numero di bambini vittime é la Cina (600 mila) seguito da India (575 mila), Messico (370 mila), Thailandia (300 mila); Nepal (200 mila), Filippine (100 mila). Nello Sri-Lanka (30 mila), l'80% dei bambini coinvolti nello sfruttamento sessuale sono maschi.
In Italia, nonostante la modifica legislativa apportata nel 2006 che ha inasprito le pene per arginare il fenomeno, ancora nessun italiano è stato condannato per turismo sessuale. E' difficile accertare il reato, hanno segnalato gli avvocati al convegno.
Due però le condanne per reati sessuali commessi all'estero che fanno riferimento a fruizione della prostituzione minorile e all'uso di materiale pornografico: uno a carico di un milanese, l'altro di un sacerdote dell'Emllia Romagna

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