giovedì 12 giugno 2008

UNA VITA MIGLIORE

Una ricerca ha stabilito che un uomo nel corso della sua vita in media fa l'amore 4.239 volte, pronuncia 123 milioni di parole, consuma 120.000 litri di benzina, fa 104.390 sogni, sbatte le palpebre 415 milioni di volte, versa 77 litri di lacrime, mangia 10.800 carote, 5.272 mele, 4 mucche, 15 suini, 1.201 polli e 2.327 chili di patate, beve 5.000 litri di birra, 800 litri di vino e 74.802 tazze di té.
E’ stato poi calcolato che la terra potrebbe nutrire 10 miliardi di persone che si alimentassero come gli indiani; 5 miliardi che seguissero la dieta degli italiani; ma solo 2,5 miliardi con il regime alimentare degli statunitensi. Questo perché la metà dei cereali che produciamo servono per alimentare gli animali che mangiamo. 820 milioni di persone nel mondo muoiono di fame e altre 800 milioni mangiano come se di pianeti a disposizione ne avessero 5.
L’agricoltura industriale e chimica oggi è la causa di un terzo di tutte le emissioni di gas serra che stanno uccidendo il pianeta. Se il nostro futuro e quello della biosfera dipendono da come produciamo e consumiamo quotidianamente cibo, questo carica tutti noi di responsabilità subito, ora.
Se è vero che siamo ciò che mangiamo, vorremmo mangiare solo cose buone, e questo vuol dire che il cibo oltre ad essere una merce, deve avere anche un senso. Infatti l’agricoltura è alla base dell’economia e della vita, ma qualcosa non va...
Il ciclo completo dell’agricoltura oggi, secondo gli studi della Fao incide per il 30% sul riscaldamento del pianeta e, tanto per avere un raffronto, i trasporti legati al settore dell’alimentazione incidono per il 17%.
Il settore zootecnico produce solo con il letame gas serra 296 volte più dannosi del COo2. L’aumento degli allevamenti è dovuto all’aumento del benessere e quindi all’aumento del consumo di carne. Un americano ogni anno ne mangia 122 chili , un italiano 87, un cinese 50, un indiano 4. Bisognerebbe ridistribuirla meglio e consumarne meno: un hamburger di 150 grammi, prima di arrivare sulla nostra tavola ha consumato 2500 litri di acqua, tutta quella che serve per irrigare il terreno dove cresce il mais o il foraggio che alimenta l’animale.
E la carne è poca cosa rispetto ad un sistema che produce e consuma sfuggendo ad ogni logica minima di tutela della salute, del pianeta e del portafogli.
Possiamo continuare a fregarcene, oppure cambiare abitudini. Dipende da noi.

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