martedì 9 ottobre 2007

CICCHITTO

Fabrizio Cicchitto è stato negli anni Settanta segretario della FGSI (Federazione Giovanile Socialista Italiana), membro del PSI, nella corrente di sinistra dei lombardiani da socialista marxista vicino alla politica di compromesso storico perseguita dal Partito Comunista Italiano: in questo periodo è stato molto critico verso la CIA, i servizi segreti italiani (come il SID) e la Democrazia Cristiana, che secondo lui avrebbe approfittato del caso Moro e delle Brigate Rosse per escludere il PCI dal governo.
Dopo essersi poi iscritto (fascicolo n. 945, tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980) alla loggia massonica P2, venne estromesso dal PSI.
Ripescato verso la fine degli anni Ottanta da Bettino Craxi, seppure in ruoli marginali, Cicchitto ha poi adottato le posizioni del segretario Craxi, fino alla dissoluzione del PSI a causa delle inchieste di Mani Pulite.
Prima di aderire a Forza Italia, ha fondato nel 1994 a Roma, a seguito del congresso di scioglimento del PSI, insieme ad Enrico Manca, il Partito socialista riformista (PSR).
Quando Enzo Biagi fece notare sul Corriere della sera che non è proprio da grande statista fare il segno del dito medio alzato che, per gli americani, vuol dire qualcosa tipo "fuck off", come fece Silvio Berlusconi a Bolzano, per l'adulatore Cicchitto Silvio resta sempre un grande statista.
E chi lo critica viene subito bacchettato. Ecco quindi il vicecoordinatore di Forza Italia: "Se ci fosse un festival del cattivo gusto e della disinformazione questa volta Biagi avrebbe vinto il primo premio".
Cicchitto, l'uomo che, quando era socialista lombardiano, cioè socialista veramente di sinistra, si iscrisse alla P2 e, preso col sorcio in bocca, disse a Lombardi che lo aveva fatto per paura ma non disse mai per paura di che cosa, oggi che è vicecoordinatore di Forza Italia ogni tanto si lascia andare a esternazioni pregne di etica.
Un'altra fu in occasione dell'amnistia proposta da Mastella. "Forza Italia condivide da tempo questa idea. Noi raccogliemmo a suo tempo l'appello fatto in Parlamento da Giovanni Paolo II".
Ricordate quell'appello? Mille parlamentari si alzarono in piedi commossi ad applaudire per minuti. Poi nessuno fece niente. Cicchitto ha perso un'occasione di spiegarci perché l'appello del Papa, raccolto da Forza Italia, che era al governo, non sia mai diventato un'amnistia.

Nessun commento: